Fare ricerca attraverso il progetto significa intendere la soluzione progettuale come esito imprescindibile del processo conoscitivo, analitico e intuitivo che caratterizza la disciplina della progettazione architettonica. La ricerca in architettura si sviluppa dentro le teorie dell’architettura e l’esercizio del progetto è sempre indirizzato verso la ricerca di una soluzione, intesa come contributo essenziale della ricerca. In architettura la soluzione è talvolta erroneamente vista con sospetto dal ricercatore quando esso la ritiene riduttiva rispetto al portato del metodo speculativo teorico, quale che esso sia. Ecco allora che la montagna partorisce il topolino, quando la ricerca, pur bene impostata sul piano metodologico ma che entra solo a margine nel merito della soluzione, delude. La storia dell’architettura è la storia delle opere che in ogni epoca sono portatrici di innovazione. E’ su queste opere, siano esse edifici o impianti urbanistici di maggiore o minore complessità, che si costruisce la riflessione teorica in architettura. Il problema principale è dove e come collocare l’esercizio del progetto all’interno della ricerca e quali caratteristiche tale esercizio deve avere per poter essere davvero prodotto scientifico. Affinché il progetto di architettura si configuri come prodotto scientifico esso deve possedere alcuni requisiti e dovrà: - Testimoniare un’approfondita consapevolezza del processo storico-sociale nel quale si inserisce. - Avere caratteristiche innovative tali da favorire, anche se in minima parte, un avanzamento nella disciplina. - Esprimere un’appropriata relazione tra caratteri formali e tecniche costruttive. - Esprimere un portato teorico interno alla composizione architettonica. - Confrontarsi con le problematiche espresse dalle realtà culturali, sociali, economiche e produttive del proprio tempo. Nella ricerca in composizione architettonica la dimensione del “progettare”, all’interno dei suddetti requisiti, è pratica necessaria e inalienabile affinché il docente trasmetta allo studente, soggetto primo beneficiario del sistema universitario basato sulla ricerca scientifica, le specificità della disciplina conoscendone approfonditamente, per esperienza diretta, gli aspetti applicativi che trovano proprio nella “soluzione” il compimento. L’intervento proposto approfondirà i punti suddetti illustrando anche esempi di approfondimenti progettuali realizzati all’interno di attività di ricerca.

Elogio della soluzione progettuale / Zammerini, Massimo. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 126-129. (Intervento presentato al convegno La formazione dell'architetto. Problemi e prospettive tenutosi a Roma nel 28/29 novembre 2014).

Elogio della soluzione progettuale

ZAMMERINI, MASSIMO
2015

Abstract

Fare ricerca attraverso il progetto significa intendere la soluzione progettuale come esito imprescindibile del processo conoscitivo, analitico e intuitivo che caratterizza la disciplina della progettazione architettonica. La ricerca in architettura si sviluppa dentro le teorie dell’architettura e l’esercizio del progetto è sempre indirizzato verso la ricerca di una soluzione, intesa come contributo essenziale della ricerca. In architettura la soluzione è talvolta erroneamente vista con sospetto dal ricercatore quando esso la ritiene riduttiva rispetto al portato del metodo speculativo teorico, quale che esso sia. Ecco allora che la montagna partorisce il topolino, quando la ricerca, pur bene impostata sul piano metodologico ma che entra solo a margine nel merito della soluzione, delude. La storia dell’architettura è la storia delle opere che in ogni epoca sono portatrici di innovazione. E’ su queste opere, siano esse edifici o impianti urbanistici di maggiore o minore complessità, che si costruisce la riflessione teorica in architettura. Il problema principale è dove e come collocare l’esercizio del progetto all’interno della ricerca e quali caratteristiche tale esercizio deve avere per poter essere davvero prodotto scientifico. Affinché il progetto di architettura si configuri come prodotto scientifico esso deve possedere alcuni requisiti e dovrà: - Testimoniare un’approfondita consapevolezza del processo storico-sociale nel quale si inserisce. - Avere caratteristiche innovative tali da favorire, anche se in minima parte, un avanzamento nella disciplina. - Esprimere un’appropriata relazione tra caratteri formali e tecniche costruttive. - Esprimere un portato teorico interno alla composizione architettonica. - Confrontarsi con le problematiche espresse dalle realtà culturali, sociali, economiche e produttive del proprio tempo. Nella ricerca in composizione architettonica la dimensione del “progettare”, all’interno dei suddetti requisiti, è pratica necessaria e inalienabile affinché il docente trasmetta allo studente, soggetto primo beneficiario del sistema universitario basato sulla ricerca scientifica, le specificità della disciplina conoscendone approfonditamente, per esperienza diretta, gli aspetti applicativi che trovano proprio nella “soluzione” il compimento. L’intervento proposto approfondirà i punti suddetti illustrando anche esempi di approfondimenti progettuali realizzati all’interno di attività di ricerca.
2015
La formazione dell'architetto. Problemi e prospettive
ricerca; soluzione progettuale; intuizione
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Elogio della soluzione progettuale / Zammerini, Massimo. - ELETTRONICO. - (2015), pp. 126-129. (Intervento presentato al convegno La formazione dell'architetto. Problemi e prospettive tenutosi a Roma nel 28/29 novembre 2014).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/807660
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