The considerion that any architectural drawing is a "tool " that can transmit only design informations, shows a partial and reductive interpretation of the communicative action: we can admit that as part of the architectural representation, the drawing assumes a value of absolute and unbreakable bond with his own design language. Each new historical period is characterized by the evolution of the factors already established such a change of mind, change of costumes, transformation of language. But the design language, even on the drawing page, shows its strenght: technique, portrayal style, cut, size, graphic, become therefore, advance or even better prelude to the intentions of the intellectual authors. At the basis of what is expressed then the design, the project design in this case architectural design thus characterized by precise specificity, rules, conventions. The analysis on methods, trends and techniques of representation, to be understood as "body grammatical" graphic language, we believe, to be able to offer as much as countless interesting and alongside opportunity to study, above all for graphic productions contextualized in periods of substantial changes. Among the many possible opportunities for study, we believe that the transition from architectural representation of the nineteenth to the twentieth century, is able to provide an attractive opportunity for reflection. Specifically, by analyzing the graphic design of the period of transition between the two centuries, during the technological transition from the continous to the concrete structure. In this period the same graphic design is characterized by an inversion of the intensity of the treatment of the sectioned parts. The figure is particularly, but not exclusively, detectable on the representations of plants and sections, which, by graphic treatments very often watercoloured -with soft shades of pink - gradually passes - with the advent of the concrete - to surface treatment characterized by hue increasingly dark, until the absolute black of the Thirties and Forties.

Ritenendo che il considerare un qualsiasi disegno di Architettura come “strumento” in grado di trasmettere le sole indicazioni progettuali, risulti una interpretazione parziale e comunque riduttiva dell’atto comunicativo: possiamo ammettere che nell'ambito della rappresentazione architettonica, il disegno assuma una valenza di assoluto ed indissolubile legame con il suo stesso linguaggio progettuale. Ogni nuovo periodo storico si connota mediante l’evoluzione di fattori già consolidati quali il mutamento di pensiero, il cambiamento dei costumi, la trasformazione del linguaggio. Ma il linguaggio progettuale, ancor prima di assumere la sua forma fisica, esterna, con forza il suo futuro indirizzo già sul foglio da disegno: tecnica, stile di rappresentazione, taglio, formato, segno grafico, divengono dunque, anticipo o ancor meglio preludio alle intenzioni intellettuali degli autori. Alla base di quanto espresso c’è quindi il disegno, il disegno progettuale nella fattispecie architettonico, un disegno quindi caratterizzato da precise specificità, regole, convenzioni. L'analisi relativa ai metodi, alle tendenze ed alle tecniche di rappresentazione, da intendersi come “corpo grammaticale” del linguaggio grafico, riteniamo, sia in grado di offrire tanto innumerevoli quanto interessanti e feraci opportunità di studio, soprattutto per le produzioni grafiche contestualizzate in periodi caratterizzati da profondi mutamenti di ordine stilistico e/o tecnologico Tra le innumerevoli possibili opportunità di studio, riteniamo che il passaggio dalla rappresentazione architettonica del XIX a quella del XX secolo, sia in grado di offrire un interessante momento di riflessione, se inquadrato nell’ambito evolutivo delle tendenze rappresentative -con specifico riferimento alle codifiche grafiche - da relazionarsi allo sviluppo delle tecniche costruttive. Nello specifico, analizzando i grafici progettuali del periodo di passaggio tra i due secoli enunciati si può constatare come in corrispondenza del passaggio tecnologico dalla struttura portante continua a quella puntiforme, lo stesso grafico di progetto si caratterizzi mediante un'inversione dell'intensità di trattamento delle parti sezionate. Il dato è soprattutto, ma non esclusivamente, rilevabile sulle rappresentazioni di piante e sezioni che, da trattamenti grafici assai spesso acquerellati -con sfumate tonalità di rosa - passano gradualmente - con l’avvento del cls - a trattamenti di superficie caratterizzati da tonalità sempre più scure, fino al nero assoluto degli anni Trenta e Quaranta. Lo studio delle possibili motivazioni poste alla base di questa graduale ma sistematica trasformazione, così come lo studio di quelle di una prassi grafica - consolidatasi durante l’intero corso dell’Ottocento - ed originata forse in un ambito grafico affine, riteniamo possano, per quanto in modo certamente non completo, rappresentare uno stimolante momento di riflessione.

Dal rosa antico al nero assoluto, variazioni cromatiche nella rappresentazione grafica d'architettura nel passaggio dalla struttura continua a quella a telaio / Lanfranchi, Fabio; Nuccitelli, Valentina. - STAMPA. - XI A:(2015), pp. 319-330. (Intervento presentato al convegno XI Conferenza del Colore tenutosi a Politecnico di Milano nel 10-11 settembre 2015).

Dal rosa antico al nero assoluto, variazioni cromatiche nella rappresentazione grafica d'architettura nel passaggio dalla struttura continua a quella a telaio

LANFRANCHI, FABIO;NUCCITELLI, VALENTINA
2015

Abstract

The considerion that any architectural drawing is a "tool " that can transmit only design informations, shows a partial and reductive interpretation of the communicative action: we can admit that as part of the architectural representation, the drawing assumes a value of absolute and unbreakable bond with his own design language. Each new historical period is characterized by the evolution of the factors already established such a change of mind, change of costumes, transformation of language. But the design language, even on the drawing page, shows its strenght: technique, portrayal style, cut, size, graphic, become therefore, advance or even better prelude to the intentions of the intellectual authors. At the basis of what is expressed then the design, the project design in this case architectural design thus characterized by precise specificity, rules, conventions. The analysis on methods, trends and techniques of representation, to be understood as "body grammatical" graphic language, we believe, to be able to offer as much as countless interesting and alongside opportunity to study, above all for graphic productions contextualized in periods of substantial changes. Among the many possible opportunities for study, we believe that the transition from architectural representation of the nineteenth to the twentieth century, is able to provide an attractive opportunity for reflection. Specifically, by analyzing the graphic design of the period of transition between the two centuries, during the technological transition from the continous to the concrete structure. In this period the same graphic design is characterized by an inversion of the intensity of the treatment of the sectioned parts. The figure is particularly, but not exclusively, detectable on the representations of plants and sections, which, by graphic treatments very often watercoloured -with soft shades of pink - gradually passes - with the advent of the concrete - to surface treatment characterized by hue increasingly dark, until the absolute black of the Thirties and Forties.
2015
XI Conferenza del Colore
Ritenendo che il considerare un qualsiasi disegno di Architettura come “strumento” in grado di trasmettere le sole indicazioni progettuali, risulti una interpretazione parziale e comunque riduttiva dell’atto comunicativo: possiamo ammettere che nell'ambito della rappresentazione architettonica, il disegno assuma una valenza di assoluto ed indissolubile legame con il suo stesso linguaggio progettuale. Ogni nuovo periodo storico si connota mediante l’evoluzione di fattori già consolidati quali il mutamento di pensiero, il cambiamento dei costumi, la trasformazione del linguaggio. Ma il linguaggio progettuale, ancor prima di assumere la sua forma fisica, esterna, con forza il suo futuro indirizzo già sul foglio da disegno: tecnica, stile di rappresentazione, taglio, formato, segno grafico, divengono dunque, anticipo o ancor meglio preludio alle intenzioni intellettuali degli autori. Alla base di quanto espresso c’è quindi il disegno, il disegno progettuale nella fattispecie architettonico, un disegno quindi caratterizzato da precise specificità, regole, convenzioni. L'analisi relativa ai metodi, alle tendenze ed alle tecniche di rappresentazione, da intendersi come “corpo grammaticale” del linguaggio grafico, riteniamo, sia in grado di offrire tanto innumerevoli quanto interessanti e feraci opportunità di studio, soprattutto per le produzioni grafiche contestualizzate in periodi caratterizzati da profondi mutamenti di ordine stilistico e/o tecnologico Tra le innumerevoli possibili opportunità di studio, riteniamo che il passaggio dalla rappresentazione architettonica del XIX a quella del XX secolo, sia in grado di offrire un interessante momento di riflessione, se inquadrato nell’ambito evolutivo delle tendenze rappresentative -con specifico riferimento alle codifiche grafiche - da relazionarsi allo sviluppo delle tecniche costruttive. Nello specifico, analizzando i grafici progettuali del periodo di passaggio tra i due secoli enunciati si può constatare come in corrispondenza del passaggio tecnologico dalla struttura portante continua a quella puntiforme, lo stesso grafico di progetto si caratterizzi mediante un'inversione dell'intensità di trattamento delle parti sezionate. Il dato è soprattutto, ma non esclusivamente, rilevabile sulle rappresentazioni di piante e sezioni che, da trattamenti grafici assai spesso acquerellati -con sfumate tonalità di rosa - passano gradualmente - con l’avvento del cls - a trattamenti di superficie caratterizzati da tonalità sempre più scure, fino al nero assoluto degli anni Trenta e Quaranta. Lo studio delle possibili motivazioni poste alla base di questa graduale ma sistematica trasformazione, così come lo studio di quelle di una prassi grafica - consolidatasi durante l’intero corso dell’Ottocento - ed originata forse in un ambito grafico affine, riteniamo possano, per quanto in modo certamente non completo, rappresentare uno stimolante momento di riflessione.
disegno di progetto; linguaggio; convenzioni grafiche
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Dal rosa antico al nero assoluto, variazioni cromatiche nella rappresentazione grafica d'architettura nel passaggio dalla struttura continua a quella a telaio / Lanfranchi, Fabio; Nuccitelli, Valentina. - STAMPA. - XI A:(2015), pp. 319-330. (Intervento presentato al convegno XI Conferenza del Colore tenutosi a Politecnico di Milano nel 10-11 settembre 2015).
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