Un nodo del restauro: la reintegrazione fra notorietà, distinguibilità, reversibilità

Il saggio chiarisce in primo luogo il significato lessicale e tecnico di reintegrazione e precisa il ruolo fondamentale svoltovi dai materiali. Successivamente, lo scritto esamina il rapporto esistente, nelle varie epoche, fra le concezioni generali del restauro, le operazioni di reintegrazione ed i materiali che vi sono impiegati. Dalle "libertà" delle epoche anteriori del XIX secolo, alle esercitazioni stilistiche dell'Ottocento, si giunge alle plurime codificazioni e sperimentazioni del nostro secolo ove le reintegrazioni ammettono l'impiego dei materiali più diversi; e che, pur non escludendo, in molti casi, discutibilissimi ripristini sembrano tendere e privilegiare la "cultura del surrogato" come dimostrano vari, significativi esempi (Crema, Bisarcio, Ostia Antica, ecc.). Il saggio si conclude con un sintetico richiamo all'incidenza del gusto e al rapporto, particolarmente complesso: conservazione-innovazione.