Riuscire a garantire l’accessibilità di tutte le componenti la collettività deve costituire uno degli obiettivi imprescindibili di un disegno di città basato su una mobilità sostenibile. Nella valutazione del “grado di vivibilità” l’esperienza quotidiana fornisce una prova eviden-te di quanto sia importante riappropriarsi di ogni spazio urbano, affinché questi divengano luoghi per tutti, senza discriminazioni. In particolare le sedi viarie, gli spazi di sosta, gli attraversamenti devono fare parte in-tegrante di un disegno complessivo che modifichi la loro funzione tradizionale per mirare ad un risultato unitario. Da ciò emerge l’esigenza di uno strumento urbanistico mirato, un “piano quadro dell’accessibilità”, con la finalità di rendere possibile la coesistenza tra i di-versi tipi di fruizione, nel rispetto delle reciproche sicurezze. Un piano di questo tipo può contribuire a formulare criteri utili a rigenerare i tessuti del-la città, a differenziare le varie esigenze della mobilità, a garantire le migliori condizioni di agibilità per tutti, a restituire alle piazze il carattere di spazi di relazione e alle strade quello di legame tra parti, anziché di cesura o di barriera invalicabile. A questo fine va ovviamente ricercato un necessario equilibrio tra qualità dello spazio urbano ed esigenze proprie della mobilità, rivolgendo l’attenzione non tanto alla forma complessiva delle città o alla struttura dei tessuti o ai tipi edilizi che le configurano, ma ai percorsi ed agli spazi pubblici esterni che ne costituiscono il sistema delle relazioni. La qualità urbana è infatti rintracciabile nella combinazione di numerosi elementi di ca-rattere fisico e funzionale, ma dipende anche da una serie di fattori di tipo emozionale: no-nostante gli spazi urbani possano essere valutati in ragione di parametri predeterminati, non se ne può definire in assoluto il valore, che, in molti casi, è legato solo alla soggettività delle percezioni. Un nuovo tipo di piano orientato verso una qualità urbana diffusa, uno strumento ope-rativo moderno che, per ottenere una città vivibile, condivisa e determinata dalle comunità locali, non prescinda da un approccio metodologico che porti a valutare sotto ogni aspetto la complessità dei luoghi e a disciplinare il processo di trasformazione interpretando le i-stanze sociali della collettività.
Mobilità e qualità urbana / Wallach, Riccardo. - In: URBANISTICA. - ISSN 0042-1022. - STAMPA. - 218:(2008), pp. 51-53.
Mobilità e qualità urbana
WALLACH, Riccardo
2008
Abstract
Riuscire a garantire l’accessibilità di tutte le componenti la collettività deve costituire uno degli obiettivi imprescindibili di un disegno di città basato su una mobilità sostenibile. Nella valutazione del “grado di vivibilità” l’esperienza quotidiana fornisce una prova eviden-te di quanto sia importante riappropriarsi di ogni spazio urbano, affinché questi divengano luoghi per tutti, senza discriminazioni. In particolare le sedi viarie, gli spazi di sosta, gli attraversamenti devono fare parte in-tegrante di un disegno complessivo che modifichi la loro funzione tradizionale per mirare ad un risultato unitario. Da ciò emerge l’esigenza di uno strumento urbanistico mirato, un “piano quadro dell’accessibilità”, con la finalità di rendere possibile la coesistenza tra i di-versi tipi di fruizione, nel rispetto delle reciproche sicurezze. Un piano di questo tipo può contribuire a formulare criteri utili a rigenerare i tessuti del-la città, a differenziare le varie esigenze della mobilità, a garantire le migliori condizioni di agibilità per tutti, a restituire alle piazze il carattere di spazi di relazione e alle strade quello di legame tra parti, anziché di cesura o di barriera invalicabile. A questo fine va ovviamente ricercato un necessario equilibrio tra qualità dello spazio urbano ed esigenze proprie della mobilità, rivolgendo l’attenzione non tanto alla forma complessiva delle città o alla struttura dei tessuti o ai tipi edilizi che le configurano, ma ai percorsi ed agli spazi pubblici esterni che ne costituiscono il sistema delle relazioni. La qualità urbana è infatti rintracciabile nella combinazione di numerosi elementi di ca-rattere fisico e funzionale, ma dipende anche da una serie di fattori di tipo emozionale: no-nostante gli spazi urbani possano essere valutati in ragione di parametri predeterminati, non se ne può definire in assoluto il valore, che, in molti casi, è legato solo alla soggettività delle percezioni. Un nuovo tipo di piano orientato verso una qualità urbana diffusa, uno strumento ope-rativo moderno che, per ottenere una città vivibile, condivisa e determinata dalle comunità locali, non prescinda da un approccio metodologico che porti a valutare sotto ogni aspetto la complessità dei luoghi e a disciplinare il processo di trasformazione interpretando le i-stanze sociali della collettività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.