La riabilitazione precoce del bambino con problemi alla nascita mediante la valorizzazione delle cure parentali: nuove vie della prevenzione della disabilità dagli anni settanta ai nostri giorni

Una concezione innovativa di intervento ha mirato alla promozione dello sviluppo del bambino attraverso la sollecitazione nei genitori di comportamenti adeguatamente stimolanti per il bambino. La promozione della responsività genitoriale è probabilmente l’obiettivo più importante nella elaborazione di programmi di intervento precoci. Dalla seconda metà degli anni ’70, il progresso delle conoscenze circa il periodo prenatale e l’uso di nuovi metodi per lo studio del neonato hanno cambiato la precedente visione del bambino e delle sue competenze, dando sostegno all’immagine di un neonato/infante capace di avere un ruolo attivo nelle sue relazioni con il mondo circostante. Le iniziali cure, che hanno dato ai genitori e al contesto familiare un ruolo importante nella riabilitazione, non debbono rimanere limitate al bambino, ma devono essere estese al contesto nel suo insieme in cui il bambino vive, cresce e apprende. Questa nuova opportunità ha dato alla famiglia un ruolo di primaria importanza nella prevenzione dell’handicap infantile. Nel caso di patologia pre-perinatale, la percezione di un comportamento difficilmente controllabile nel neonato tende a generare nei genitori risposte contraddittorie e qualitativamente povere, creando frequentemente un senso di frustrazione e di inadeguatezza. Sono le conseguenze della patologia pre e perinatale sullo sviluppo psicologico, cognitivo e emotivo, del bambino che hanno posto in maniera pressante la strutturazione di servizi psicologici, idonei a far fronte alle difficoltà evolutive del bambino e della famiglia.