La ricerca e la cultura architettonica sul tema del riuso, negli ultimi trenta anni, hanno avuto un grande impatto dal punto di vista teoretico e progettuale: la ricerca di una qualità della progettazione che derivasse da routine e conoscenze condivise ha portato ad un fiorire di interpretazioni dello spazio dismesso che hanno avuto come obiettivo la definizione di due strategie di intervento consuetudinarie: l‟affermazione dello spazio industriale come contenitore di altre attività, e la monumentalizzazione di manufatti come insegna di interventi di carattere speculativo. La città industriale, sotto la spinta del neoliberismo non ha saputo mantenere i caratteri che la contraddistinguevano dalle altre città, soccombendo a scelte, spesso dannose, che hanno riguardato la pianificazione urbana e l‟architettura. Scelte diverse in questo senso, nel panorama italiano, erano state tentate ad esempio dall‟ing. Vittorini nella pianificazione della darsena di Ravenna (piani del 1973, 1983 e 1993) con alcuni esempi di pianificazione partecipata che ancora oggi rimangono, in via teorica, esempi virtuosi di gestione del patrimonio industriale. Spesso però gli interventi attuati hanno proposto chimere morfologiche che hanno nascosto, o peggio, banalizzato il valore culturale dell‟azione di reinserimento della città all‟interno del tessuto industriale. In questo paper si affronterà nello specifico il tema della memoria come materia del progetto di recupero delle aree industriali dismesse. Metodologicamente, attraverso una rilettura in senso urbano dei lavori di Paul Ricoeur e di Lewis Mumford, verranno analizzati i rapporti tra civiltà e tecnica, e tra storia e memoria, per poi procedere all‟identificazione di progetti in cui il tema della memoria è stato inteso come parte del progetto, per poi concludere con una serie di domande che il progettista si trova ad affrontare nell‟intervenire nella progettazione della città in divenire.
In-Being Crisis. Democrazia e dismissione nelle citta' post-industriali. Il caso di Taranto / Spada, Marco. - In: THE HYBRID_LINK. - ISSN 2039-4608. - (2015).
In-Being Crisis. Democrazia e dismissione nelle citta' post-industriali. Il caso di Taranto
SPADA, MARCO
2015
Abstract
La ricerca e la cultura architettonica sul tema del riuso, negli ultimi trenta anni, hanno avuto un grande impatto dal punto di vista teoretico e progettuale: la ricerca di una qualità della progettazione che derivasse da routine e conoscenze condivise ha portato ad un fiorire di interpretazioni dello spazio dismesso che hanno avuto come obiettivo la definizione di due strategie di intervento consuetudinarie: l‟affermazione dello spazio industriale come contenitore di altre attività, e la monumentalizzazione di manufatti come insegna di interventi di carattere speculativo. La città industriale, sotto la spinta del neoliberismo non ha saputo mantenere i caratteri che la contraddistinguevano dalle altre città, soccombendo a scelte, spesso dannose, che hanno riguardato la pianificazione urbana e l‟architettura. Scelte diverse in questo senso, nel panorama italiano, erano state tentate ad esempio dall‟ing. Vittorini nella pianificazione della darsena di Ravenna (piani del 1973, 1983 e 1993) con alcuni esempi di pianificazione partecipata che ancora oggi rimangono, in via teorica, esempi virtuosi di gestione del patrimonio industriale. Spesso però gli interventi attuati hanno proposto chimere morfologiche che hanno nascosto, o peggio, banalizzato il valore culturale dell‟azione di reinserimento della città all‟interno del tessuto industriale. In questo paper si affronterà nello specifico il tema della memoria come materia del progetto di recupero delle aree industriali dismesse. Metodologicamente, attraverso una rilettura in senso urbano dei lavori di Paul Ricoeur e di Lewis Mumford, verranno analizzati i rapporti tra civiltà e tecnica, e tra storia e memoria, per poi procedere all‟identificazione di progetti in cui il tema della memoria è stato inteso come parte del progetto, per poi concludere con una serie di domande che il progettista si trova ad affrontare nell‟intervenire nella progettazione della città in divenire.File | Dimensione | Formato | |
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