Summary In defining schizophrenia and related disorders, DSM 3, ICD 10 and subsequent DSM 4, in keeping with the Kraepelinian tradition, postulated close relationships between clinical symptoms, longitudinal course and outcome. This paradigmatic background has been put into discussion in the last 20 years, generating multiple requests to modify the criteria defining the disorder: the DSM 5 workgroup reviewed new data about different aspects of psychotic disorders in order to evaluate the opportunity of a critical nosological turning point. At the end of the process, results reflects a substantially conservative approach: changes in DSM 5 provide a framework having as priorities improvement of clinical utility, simplicity, diagnostic reliability. Laboratory biomarkers have been ignored, and the objective of “a new nosology” has been moved forward. Another challenge was related to the appropriateness of including a “risk syndrome” in the classification, as a consequence of the emphasis –shifting, in the clinical research domain, to defining psychosis-risk syndrome and evaluating treatments that can prevent transition to psychosis in these groups. Although the reliability of this diagnosis is well established in research settings, the workgroup decided to recommend the inclusion of a “Attenuated Psychosis Syndrome” as a category in the appendix, as a condition warranting further study and validation.

Riassunto Nel definire la Schizofrenia e i disturbi ad essa correlati, il DSM 3, l’ICD 10 ed il DSM 4, in accordo con la tradizione Kraepeliana, postulano strette relazioni tra i sintomi clinici, il decorso longitudinale e l’esito. Questo riferimento paradigmatico è stato messo in discussione negli ultimi 20 anni, suscitando numerose richieste di modificare i criteri di definizione del disturbo: il gruppo di lavoro del DSM 5 ha revisionato i nuovi dati riguardanti diversi aspetti dei disturbi psicotici, per valutare l’opportunità di avviare una svolta critica nosografica. I risultati riflettono un approccio sostanzialmente conservativo: i cambiamenti introdotti nel DSM 5 forniscono un quadro generale in cui prevalgono, come priorità, il miglioramento dell’utilità clinica, la semplicità, l’affidabilità diagnostica. I biomarkers ed in generale i dati di laboratorio sono stati ignorati e l’obiettivo di costruire una “nuova nosologia” è stato procrastinato. Un’altra sfida riguardava l’opportunità di includere una “sindrome di rischio psicotico” all’interno della classificazione, come conseguenza del movimento di ricerca clinico che nell’ultimo decennio ha contribuito a definire la cosiddetta “Sindrome di Rischio Psicotico”. Sebbene, in contesti di ricerca, l’affidabilità di questa diagnosi sia ben consolidata, il gruppo di lavoro ha deciso di includere la “Sindrome Psicotica Attenuata” nella III sezione del manuale, come condizione che giustifica ulteriori studi e validazioni.

Spettro schizofrenico / Ferrara, Mauro; Colafrancesco, Giada. - In: GIORNALE DI NEUROPSICHIATRIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA. - ISSN 0392-4483. - STAMPA. - 34:2(2014), pp. 126-131.

Spettro schizofrenico

FERRARA, Mauro;COLAFRANCESCO, GIADA
2014

Abstract

Summary In defining schizophrenia and related disorders, DSM 3, ICD 10 and subsequent DSM 4, in keeping with the Kraepelinian tradition, postulated close relationships between clinical symptoms, longitudinal course and outcome. This paradigmatic background has been put into discussion in the last 20 years, generating multiple requests to modify the criteria defining the disorder: the DSM 5 workgroup reviewed new data about different aspects of psychotic disorders in order to evaluate the opportunity of a critical nosological turning point. At the end of the process, results reflects a substantially conservative approach: changes in DSM 5 provide a framework having as priorities improvement of clinical utility, simplicity, diagnostic reliability. Laboratory biomarkers have been ignored, and the objective of “a new nosology” has been moved forward. Another challenge was related to the appropriateness of including a “risk syndrome” in the classification, as a consequence of the emphasis –shifting, in the clinical research domain, to defining psychosis-risk syndrome and evaluating treatments that can prevent transition to psychosis in these groups. Although the reliability of this diagnosis is well established in research settings, the workgroup decided to recommend the inclusion of a “Attenuated Psychosis Syndrome” as a category in the appendix, as a condition warranting further study and validation.
2014
Riassunto Nel definire la Schizofrenia e i disturbi ad essa correlati, il DSM 3, l’ICD 10 ed il DSM 4, in accordo con la tradizione Kraepeliana, postulano strette relazioni tra i sintomi clinici, il decorso longitudinale e l’esito. Questo riferimento paradigmatico è stato messo in discussione negli ultimi 20 anni, suscitando numerose richieste di modificare i criteri di definizione del disturbo: il gruppo di lavoro del DSM 5 ha revisionato i nuovi dati riguardanti diversi aspetti dei disturbi psicotici, per valutare l’opportunità di avviare una svolta critica nosografica. I risultati riflettono un approccio sostanzialmente conservativo: i cambiamenti introdotti nel DSM 5 forniscono un quadro generale in cui prevalgono, come priorità, il miglioramento dell’utilità clinica, la semplicità, l’affidabilità diagnostica. I biomarkers ed in generale i dati di laboratorio sono stati ignorati e l’obiettivo di costruire una “nuova nosologia” è stato procrastinato. Un’altra sfida riguardava l’opportunità di includere una “sindrome di rischio psicotico” all’interno della classificazione, come conseguenza del movimento di ricerca clinico che nell’ultimo decennio ha contribuito a definire la cosiddetta “Sindrome di Rischio Psicotico”. Sebbene, in contesti di ricerca, l’affidabilità di questa diagnosi sia ben consolidata, il gruppo di lavoro ha deciso di includere la “Sindrome Psicotica Attenuata” nella III sezione del manuale, come condizione che giustifica ulteriori studi e validazioni.
Schizofrenia; Psicosi; Sindrome Psicotica Attenuata; DSM-5
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Spettro schizofrenico / Ferrara, Mauro; Colafrancesco, Giada. - In: GIORNALE DI NEUROPSICHIATRIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA. - ISSN 0392-4483. - STAMPA. - 34:2(2014), pp. 126-131.
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