This paper introduces the concept of massive gender trauma, a clinical syndrome arising at the onerous intersection of the misgendering of transgender patients and the subjective, anguished experience of the natal body. Analysts have become increasingly aware in recent years of the complex interactions between psyche, soma, and culture. Consequently, the field is increasingly hospitable to considering the psy- chic risks inherent in misgendering. However, patients’ body dysphoria is often left unaddressed even by analysts who seek to work within their analysands’ gendered experience. Through a detailed, in-depth account of work with a five-year-old trans girl (female-identified, male-bodied), the developmental implications of the natal body’s not becoming suffi- ciently mentalized in the course of treatment are tracked and explored. Attention to unconscious fantasy and its transformations shows the importance of helping transgender patients whose bodies are a source of suffering to be able to psychically represent their pain as a critical step in the process of a psychologically healthy transition.

Questo lavoro introduce il concetto di “trauma grave di genere”, una sindrome clinica che emerge dall’incontro oneroso tra il mancato riconoscimento di genere sofferto dai pazienti transessuali e l’esperienza soggettiva e angosciosa del corpo in cui si è nati. Negli ultimi anni, la consapevolezza degli analisti sulla complessità delle interazioni tra psiche, soma e cultura è progressivamente cresciuta, di conseguenza la considerazione dei rischi psicologici del mancato riconoscimento di genere ha suscitato un interesse sempre maggiore all’interno della psicoanalisi. Tuttavia la disforia legata al corpo è spesso trascurata anche da quegli analisti che cercano di lavorare con l’esperienza di genere dei loro pazienti. Attraverso il dettagliato resoconto della terapia di una bambina transessuale di cinque anni (che si vive come femmina ma è nata in un corpo maschile), viene seguito, all’interno del trattamento, il percorso evolutivo di un corpo non sufficientemente mentalizzato. Focalizzandosi sulla fantasia inconscia e sulle sue trasformazioni, l’autrice mostra quanto per i pazienti transgender sia importante un aiuto volto alla rappresentazione mentale del dolore originato dal corpo. Tale rappresentazione è una delle condizioni necessarie per una transizione psicologicamente sana.

Il lutto del corpo come "roccia basilare" nel trattamento psicoanalitico di transessuali / Giovanardi, Guido. - In: PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE. - ISSN 0394-2864. - STAMPA. - 49:1(2015), pp. 7-36. [10.3280/PU2015-001001]

Il lutto del corpo come "roccia basilare" nel trattamento psicoanalitico di transessuali.

GIOVANARDI, GUIDO
2015

Abstract

This paper introduces the concept of massive gender trauma, a clinical syndrome arising at the onerous intersection of the misgendering of transgender patients and the subjective, anguished experience of the natal body. Analysts have become increasingly aware in recent years of the complex interactions between psyche, soma, and culture. Consequently, the field is increasingly hospitable to considering the psy- chic risks inherent in misgendering. However, patients’ body dysphoria is often left unaddressed even by analysts who seek to work within their analysands’ gendered experience. Through a detailed, in-depth account of work with a five-year-old trans girl (female-identified, male-bodied), the developmental implications of the natal body’s not becoming suffi- ciently mentalized in the course of treatment are tracked and explored. Attention to unconscious fantasy and its transformations shows the importance of helping transgender patients whose bodies are a source of suffering to be able to psychically represent their pain as a critical step in the process of a psychologically healthy transition.
2015
Questo lavoro introduce il concetto di “trauma grave di genere”, una sindrome clinica che emerge dall’incontro oneroso tra il mancato riconoscimento di genere sofferto dai pazienti transessuali e l’esperienza soggettiva e angosciosa del corpo in cui si è nati. Negli ultimi anni, la consapevolezza degli analisti sulla complessità delle interazioni tra psiche, soma e cultura è progressivamente cresciuta, di conseguenza la considerazione dei rischi psicologici del mancato riconoscimento di genere ha suscitato un interesse sempre maggiore all’interno della psicoanalisi. Tuttavia la disforia legata al corpo è spesso trascurata anche da quegli analisti che cercano di lavorare con l’esperienza di genere dei loro pazienti. Attraverso il dettagliato resoconto della terapia di una bambina transessuale di cinque anni (che si vive come femmina ma è nata in un corpo maschile), viene seguito, all’interno del trattamento, il percorso evolutivo di un corpo non sufficientemente mentalizzato. Focalizzandosi sulla fantasia inconscia e sulle sue trasformazioni, l’autrice mostra quanto per i pazienti transgender sia importante un aiuto volto alla rappresentazione mentale del dolore originato dal corpo. Tale rappresentazione è una delle condizioni necessarie per una transizione psicologicamente sana.
genere; mancato riconoscimento di genere; disforia rispetto al corpo; fantasia inconscia; bambini transessuali; varianza di genere
01 Pubblicazione su rivista::01e Traduzione in rivista
Il lutto del corpo come "roccia basilare" nel trattamento psicoanalitico di transessuali / Giovanardi, Guido. - In: PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE. - ISSN 0394-2864. - STAMPA. - 49:1(2015), pp. 7-36. [10.3280/PU2015-001001]
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