Il bacino del Mediterraneo è considerato uno dei 25 “biodiversity hotspots”, cioè una delle 25 aree al mondo con maggior tasso di biodiversità. Difatti, nonostante occupi solo lo 0,8% della superficie marina globale, il mar Mediterraneo ospita tra il 7 e l’8% delle specie marine conosciute, tra cui molte specie endemiche, non presenti cioè in altre aree del pianeta. Anche le zone costiere del Mediterraneo sono contraddistinte da simili livelli di biodiversità. Occorre inoltre considerare che al contempo le coste mediterranee sono tra le aree marine al mondo con più alta pressione antropica, principalmente a causa dell’ingente traffico marittimo, del livello medio di urbanizzazione della fascia costiera, e delle attività turistiche e industriali che impattano sulla fascia costiera. Nel particolare, tra carichi/scarichi nei porti petroliferi interni al bacino ed i traffici intercontinentali transitanti da Suez o da Gibilterra, un terzo del traffico mondiale di idrocarburi passa per il mar Mediterraneo. Tutte queste attività causano un livello di inquinamento delle acque e delle aree costiere che minaccia la conservazione delle specie mediterranee marine e terrestri, senza considerare i rischi ambientali connessi ai potenziali incidenti marittimi con conseguente rilascio di enormi quantità di prodotti petroliferi o altre tipologie di sostanze tossiche e pericolose.
GREAT Med project. la multidisciplinarietà per una gestione sostenibile della fascia costiera / ASTIASO GARCIA, Davide. - In: IL PIANETA TERRA. - ISSN 2279-6940. - STAMPA. - Marzo 2015(2015), pp. 37-43.
GREAT Med project. la multidisciplinarietà per una gestione sostenibile della fascia costiera
ASTIASO GARCIA, Davide
2015
Abstract
Il bacino del Mediterraneo è considerato uno dei 25 “biodiversity hotspots”, cioè una delle 25 aree al mondo con maggior tasso di biodiversità. Difatti, nonostante occupi solo lo 0,8% della superficie marina globale, il mar Mediterraneo ospita tra il 7 e l’8% delle specie marine conosciute, tra cui molte specie endemiche, non presenti cioè in altre aree del pianeta. Anche le zone costiere del Mediterraneo sono contraddistinte da simili livelli di biodiversità. Occorre inoltre considerare che al contempo le coste mediterranee sono tra le aree marine al mondo con più alta pressione antropica, principalmente a causa dell’ingente traffico marittimo, del livello medio di urbanizzazione della fascia costiera, e delle attività turistiche e industriali che impattano sulla fascia costiera. Nel particolare, tra carichi/scarichi nei porti petroliferi interni al bacino ed i traffici intercontinentali transitanti da Suez o da Gibilterra, un terzo del traffico mondiale di idrocarburi passa per il mar Mediterraneo. Tutte queste attività causano un livello di inquinamento delle acque e delle aree costiere che minaccia la conservazione delle specie mediterranee marine e terrestri, senza considerare i rischi ambientali connessi ai potenziali incidenti marittimi con conseguente rilascio di enormi quantità di prodotti petroliferi o altre tipologie di sostanze tossiche e pericolose.File | Dimensione | Formato | |
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