Per Coleman il problema della spiegazione del comportamento dei sistemi sociali può essere affrontato attraverso due prospettive. La prima prospettiva, di stampo classico e ampiamente diffusa nella ricerca sociale, è riconducibile all’analisi statistica applicata allo studio della relazione tra proprietà situate a livello macro. Gli strumenti di analisi tipici di questa prospettiva si fondano sulle analisi delle associazioni statistiche tra il comportamento di interesse e le altre caratteristiche del sistema sociale, intese come contesto in cui esso ha luogo. Questa visione ha come punto di forza la sua capacità descrittiva, ma ha come importante punto di debolezza una concezione della causazione che ha pervaso la ricerca quantitativa a partire dagli anni ’40 del XX secolo, secondo la quale il comportamento dell’attore sociale è influenzato da varie caratteristiche individuali e contestuali. Un limite è costituito dall’incapacità di andare oltre la descrizione del sistema, con la finalità di porre e rispondere a domande a livello più analitico. La seconda prospettiva è quella dell’analisi interna del comportamento sistemico. Questa visione implica l’esame dei processi interni al sistema, che ne riguardano le componenti o unità di livello inferiore a quello del sistema o sottogruppi che ne fanno parte. Per le loro caratteristiche e per le loro modalità di funzionamento, i sistemi multi-agente o agent-based models (ABMs) rappresentano uno strumento a disposizione della ricerca sociale per affrontare il problema dell’analisi interna del comportamento sistemico. Questi strumenti si sposano con una concezione della ricerca sociale che sposta il fuoco dell’attenzione dallo studio dei fattori di influenza allo studio dell’attore sociale e della sua definizione della situazione, dallo studio delle proprietà e delle relazioni tra esse allo studio delle attività nell’interazione sociale, dallo studio trasversale dei fenomeni allo studio dei processi sociali, dall’ottica delle proprietà sociali concepite come sostanze all’analisi delle configurazioni sociali generate dall’interazione a livello micro. L’obiettivo è la comprensione dell’interazione tra le componenti individuali o elementari di un sistema, che costituisce un passaggio fondamentale per guardare al comportamento complesso di un sistema sociale. Gli ABM possono così costituire uno strumento per la costruzione di modelli sui fenomeni sociali, in grado di rappresentare tutti i passaggi dello schema di relazione tra livello micro e livello macro e rappresentare dinamicamente l’evoluzione del comportamento di un sistema di azione. Nel testo la simulazione sociale viene introdotta partendo dall’attività che nelle scienze sociali viene descritta come modeling o Modellbildung, che si potrebbe tradurre con la locuzione modellizzazione o costruzione di modelli. In particolare, l’attenzione viene focalizzata sulla relazione tra il ricercatore, la teoria, il piano empirico inerente al sistema di azione studiato, il modello relativo al sistema di azione e la simulazione di questo modello. Nel quadro delle diverse opportunità offerte dalla simulazione sociale sono illustrate le caratteristiche denotative dei sistemi multi-agente. Le stesse caratteristiche, le opportunità e i vincoli tecnici dello strumento hanno delle implicazioni dirette nel rapporto tra impiego degli ABM e le prospettive teoriche degli scienziati sociali che ne fanno uso. Gli attributi di autonomia, abilità sociale, reattività e proattività degli agenti rendono possibile concettualizzare e formalizzare modelli che incorporano al loro interno il problema della microfondazione dell’azione sociale. Nel testo viene affrontato il tema del rapporto tra simulazione mediante ABM e spiegazione. Nello specifico vengono sottolineate le possibilità offerte dallo strumento per quella che Coleman definisce come l’analisi interna del comportamento sistemico e per l’analisi della relazione tra livello micro dell’azione sociale e livello macro delle configurazioni e delle regolarità empiriche riguardanti i fenomeni sociali. Ampio spazio viene dedicato alla nozione di meccanismo generativo, alla base dell’autodefinitosi programma di ricerca della sociologia analitica.Nella seconda parte del testo, la simulazione multi-agente viene messa a lavoro su un problema di ricerca specifico: la diffusione del consumo di hashish all’interno delle classi nelle scuole secondarie superiori. Il primo contatto con sostanza e il suo consumo sono pensati come eventi all’interno di un processo, nel quale l’azione sociale prende forma nell’interazione a livello micro attraverso l’influenza sociale e nel quale l’azione sociale ha un effetto ricorsivo sul sistema di azione nel suo complesso. Sono passati in rassegna diversi contributi contemporanei sull’influenza dei pari sui comportamenti a rischio, che si riferiscono soprattutto a studi che impiegano l’Analisi delle reti sociali. Il fenomeno del consumo di hashish non viene pensato in termini trasversali, ma come l’esito di una sequenza dinamica di eventi a livello micro che generano la configurazione osservabile empiricamente. Il linguaggio di programmazione informatica per gli ABM NetLogo è impiegato per formulare e formalizzare un modello di scelta condizionale, con le caratteristiche di un modello di soglia. L’esito dell’attività di formalizzazione è la costruzione del modello a due stadi dell’influenza dei pari sul consumo di sostanze. Il modello ipotizza l’integrazione tra i due stadi fondamentali del processo: lo stadio della selezione dei pari (1) e lo stadio della socializzazione alla sostanza attraverso l’interazione sociale (2). La distinzione tra i due stadi si riconnette strettamente alle caratteristiche di base del processo di omofilia sociale, impiegato per interpretare il consumo di hashish e marijuana tra pari. Il modello viene sviluppato attraverso nove differenti scenari, in ogni scenario sono introdotte e combinate ipotesi sulle micro condizioni dell’azione sociale. I sistemi multi-agente programmati sono calibrati empiricamente sulla base dei dati trasversali e retrospettivi originati da una rilevazione condotta su quattordici classi scolastiche. Il testo, infine, presenta i risultati delle simulazioni condotte e i risultati della validazione degli scenari simulati. L’obiettivo delle operazioni presentate nel capitolo è quello di vagliare la capacità replicativa delle simulazioni. Nel capitolo sono enucleati, analizzati e discussi i limiti strutturali del modello, legati alla posizione degli attori considerati come innovatori in relazione al fenomeno nelle reti sociali e alla loro partecipazione al processo. La validazione dei risultati consente di mettere in evidenza i limiti delle ipotesi sulle micro condizioni dell’azione sociale introdotte nei diversi scenari.

Simulare processi sociali: i sistemi multi-agente per la ricerca sociologica. Un’applicazione per lo studio del processo di diffusione dell’hashish nelle classi scolastiche / NERLI BALLATI, Enrico. - ELETTRONICO. - (2014).

Simulare processi sociali: i sistemi multi-agente per la ricerca sociologica. Un’applicazione per lo studio del processo di diffusione dell’hashish nelle classi scolastiche

NERLI BALLATI, ENRICO
01/01/2014

Abstract

Per Coleman il problema della spiegazione del comportamento dei sistemi sociali può essere affrontato attraverso due prospettive. La prima prospettiva, di stampo classico e ampiamente diffusa nella ricerca sociale, è riconducibile all’analisi statistica applicata allo studio della relazione tra proprietà situate a livello macro. Gli strumenti di analisi tipici di questa prospettiva si fondano sulle analisi delle associazioni statistiche tra il comportamento di interesse e le altre caratteristiche del sistema sociale, intese come contesto in cui esso ha luogo. Questa visione ha come punto di forza la sua capacità descrittiva, ma ha come importante punto di debolezza una concezione della causazione che ha pervaso la ricerca quantitativa a partire dagli anni ’40 del XX secolo, secondo la quale il comportamento dell’attore sociale è influenzato da varie caratteristiche individuali e contestuali. Un limite è costituito dall’incapacità di andare oltre la descrizione del sistema, con la finalità di porre e rispondere a domande a livello più analitico. La seconda prospettiva è quella dell’analisi interna del comportamento sistemico. Questa visione implica l’esame dei processi interni al sistema, che ne riguardano le componenti o unità di livello inferiore a quello del sistema o sottogruppi che ne fanno parte. Per le loro caratteristiche e per le loro modalità di funzionamento, i sistemi multi-agente o agent-based models (ABMs) rappresentano uno strumento a disposizione della ricerca sociale per affrontare il problema dell’analisi interna del comportamento sistemico. Questi strumenti si sposano con una concezione della ricerca sociale che sposta il fuoco dell’attenzione dallo studio dei fattori di influenza allo studio dell’attore sociale e della sua definizione della situazione, dallo studio delle proprietà e delle relazioni tra esse allo studio delle attività nell’interazione sociale, dallo studio trasversale dei fenomeni allo studio dei processi sociali, dall’ottica delle proprietà sociali concepite come sostanze all’analisi delle configurazioni sociali generate dall’interazione a livello micro. L’obiettivo è la comprensione dell’interazione tra le componenti individuali o elementari di un sistema, che costituisce un passaggio fondamentale per guardare al comportamento complesso di un sistema sociale. Gli ABM possono così costituire uno strumento per la costruzione di modelli sui fenomeni sociali, in grado di rappresentare tutti i passaggi dello schema di relazione tra livello micro e livello macro e rappresentare dinamicamente l’evoluzione del comportamento di un sistema di azione. Nel testo la simulazione sociale viene introdotta partendo dall’attività che nelle scienze sociali viene descritta come modeling o Modellbildung, che si potrebbe tradurre con la locuzione modellizzazione o costruzione di modelli. In particolare, l’attenzione viene focalizzata sulla relazione tra il ricercatore, la teoria, il piano empirico inerente al sistema di azione studiato, il modello relativo al sistema di azione e la simulazione di questo modello. Nel quadro delle diverse opportunità offerte dalla simulazione sociale sono illustrate le caratteristiche denotative dei sistemi multi-agente. Le stesse caratteristiche, le opportunità e i vincoli tecnici dello strumento hanno delle implicazioni dirette nel rapporto tra impiego degli ABM e le prospettive teoriche degli scienziati sociali che ne fanno uso. Gli attributi di autonomia, abilità sociale, reattività e proattività degli agenti rendono possibile concettualizzare e formalizzare modelli che incorporano al loro interno il problema della microfondazione dell’azione sociale. Nel testo viene affrontato il tema del rapporto tra simulazione mediante ABM e spiegazione. Nello specifico vengono sottolineate le possibilità offerte dallo strumento per quella che Coleman definisce come l’analisi interna del comportamento sistemico e per l’analisi della relazione tra livello micro dell’azione sociale e livello macro delle configurazioni e delle regolarità empiriche riguardanti i fenomeni sociali. Ampio spazio viene dedicato alla nozione di meccanismo generativo, alla base dell’autodefinitosi programma di ricerca della sociologia analitica.Nella seconda parte del testo, la simulazione multi-agente viene messa a lavoro su un problema di ricerca specifico: la diffusione del consumo di hashish all’interno delle classi nelle scuole secondarie superiori. Il primo contatto con sostanza e il suo consumo sono pensati come eventi all’interno di un processo, nel quale l’azione sociale prende forma nell’interazione a livello micro attraverso l’influenza sociale e nel quale l’azione sociale ha un effetto ricorsivo sul sistema di azione nel suo complesso. Sono passati in rassegna diversi contributi contemporanei sull’influenza dei pari sui comportamenti a rischio, che si riferiscono soprattutto a studi che impiegano l’Analisi delle reti sociali. Il fenomeno del consumo di hashish non viene pensato in termini trasversali, ma come l’esito di una sequenza dinamica di eventi a livello micro che generano la configurazione osservabile empiricamente. Il linguaggio di programmazione informatica per gli ABM NetLogo è impiegato per formulare e formalizzare un modello di scelta condizionale, con le caratteristiche di un modello di soglia. L’esito dell’attività di formalizzazione è la costruzione del modello a due stadi dell’influenza dei pari sul consumo di sostanze. Il modello ipotizza l’integrazione tra i due stadi fondamentali del processo: lo stadio della selezione dei pari (1) e lo stadio della socializzazione alla sostanza attraverso l’interazione sociale (2). La distinzione tra i due stadi si riconnette strettamente alle caratteristiche di base del processo di omofilia sociale, impiegato per interpretare il consumo di hashish e marijuana tra pari. Il modello viene sviluppato attraverso nove differenti scenari, in ogni scenario sono introdotte e combinate ipotesi sulle micro condizioni dell’azione sociale. I sistemi multi-agente programmati sono calibrati empiricamente sulla base dei dati trasversali e retrospettivi originati da una rilevazione condotta su quattordici classi scolastiche. Il testo, infine, presenta i risultati delle simulazioni condotte e i risultati della validazione degli scenari simulati. L’obiettivo delle operazioni presentate nel capitolo è quello di vagliare la capacità replicativa delle simulazioni. Nel capitolo sono enucleati, analizzati e discussi i limiti strutturali del modello, legati alla posizione degli attori considerati come innovatori in relazione al fenomeno nelle reti sociali e alla loro partecipazione al processo. La validazione dei risultati consente di mettere in evidenza i limiti delle ipotesi sulle micro condizioni dell’azione sociale introdotte nei diversi scenari.
2014
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/763195
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