INTRODUZIONE: Nonostante siano ancora scarsi gli studi che hanno direttamente indagato la relazione tra modelli di attaccamento e l’utilizzo problematico di Internet, i dati delle ricerche condotte in questo ambito ci forniscono una prova indiretta di questa relazione (Volpi, 2014). Ad esempio, strategie di adattamento Preoccupato, come ritiro, senso di colpa (Li et.al.2009), timidezza e un controllo degli impulsi esterno (Chak & Leung, 2004) hanno mostrato relazioni significative con un utilizzo problematico della Rete (Wei et.al. 2005). Gli adolescenti che utilizzano la Rete in modo problematico hanno riportato meno soddisfazione nelle relazioni interpersonali e relazioni più povere con i propri genitori (Buote et.al. 2009. OBIETTIVO DELLA RICERCA: Il presente contributo si propone di riportare parte dei risultati di una ricerca, che si sta svolgendo presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università Sapienza di Roma, tesa ad fornire una fotografia dettagliata dell’uso delle nuove strumentazioni tecnologiche su un campione di 520 soggetti del Lazio, (13-18 anni), mostrando la relazione con aspetti sintomatologici rilevati dall’SLC-90, con lo stato dell’attaccamento (Ca-Mir), con la percezione dell’attaccamento ai genitori e agli amici. METODOLOGIA Strumenti: BFAS - The Bergen Facebook Addiction Scale (Andreassen, et. Al. 2012); SPQ - Shorter Promis Questionnaire (adattamento italiano Baiocco et.al. 2005); MPIQ - Mobile Phone Involvement Questionnaire (Walsh et.al., 2010); UCLA – Loneliness Scale (Russel, 1996); Self Disclosure Online (Schouten et.al. 2007); IPPA – Inventory of Parent and Peer Attachment (Armsed e Greenberg, 1989; SCL-90 - Symptom Check List (Derogatis, 1980); Ca-mir (Pierrehumbert 1996). Campione e metodologia: Hanno partecipato allo studio 520 adolescenti (F= 272; M= 248 ) con un’età compresa tra i 13 e i 18 anni (media=16,20 ; DS=1,40). Il tempo medio per la compilazione è stato di 40 minuti. La partecipazione è stata volontaria previa autorizzazione da parte dei genitori dei ragazzi. Conclusioni: I risultati dello studio hanno messo in evidenza quanto l’identità “digitale” delle nuove generazioni multitasking sia rappresentativa nella popolazione adolescenziale normale e come, in realtà, il ”rifugio nella Rete” sia strettamente legato a situazioni di vulnerabilità psichica e trascuratezza emotiva (Schimmenti et. al. 2012). Il livello preliminare di analisi, qui presentato, ha messo in evidenza come la percezione della sicurezza della base sicura della famiglia sia un fattore protettivo rispetto ad un utilizzo inadeguato del Web.
I modelli dell'attaccamento nel Web / Volpi, Barbara; Marconi, PIER LUIGI. - STAMPA. - (2014), pp. 219-219. (Intervento presentato al convegno XVI Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia clinica e dinamica tenutosi a Pisa nel 19-21 settembre 2014).
I modelli dell'attaccamento nel Web
VOLPI, BARBARA;MARCONI, PIER LUIGI
2014
Abstract
INTRODUZIONE: Nonostante siano ancora scarsi gli studi che hanno direttamente indagato la relazione tra modelli di attaccamento e l’utilizzo problematico di Internet, i dati delle ricerche condotte in questo ambito ci forniscono una prova indiretta di questa relazione (Volpi, 2014). Ad esempio, strategie di adattamento Preoccupato, come ritiro, senso di colpa (Li et.al.2009), timidezza e un controllo degli impulsi esterno (Chak & Leung, 2004) hanno mostrato relazioni significative con un utilizzo problematico della Rete (Wei et.al. 2005). Gli adolescenti che utilizzano la Rete in modo problematico hanno riportato meno soddisfazione nelle relazioni interpersonali e relazioni più povere con i propri genitori (Buote et.al. 2009. OBIETTIVO DELLA RICERCA: Il presente contributo si propone di riportare parte dei risultati di una ricerca, che si sta svolgendo presso il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica dell’Università Sapienza di Roma, tesa ad fornire una fotografia dettagliata dell’uso delle nuove strumentazioni tecnologiche su un campione di 520 soggetti del Lazio, (13-18 anni), mostrando la relazione con aspetti sintomatologici rilevati dall’SLC-90, con lo stato dell’attaccamento (Ca-Mir), con la percezione dell’attaccamento ai genitori e agli amici. METODOLOGIA Strumenti: BFAS - The Bergen Facebook Addiction Scale (Andreassen, et. Al. 2012); SPQ - Shorter Promis Questionnaire (adattamento italiano Baiocco et.al. 2005); MPIQ - Mobile Phone Involvement Questionnaire (Walsh et.al., 2010); UCLA – Loneliness Scale (Russel, 1996); Self Disclosure Online (Schouten et.al. 2007); IPPA – Inventory of Parent and Peer Attachment (Armsed e Greenberg, 1989; SCL-90 - Symptom Check List (Derogatis, 1980); Ca-mir (Pierrehumbert 1996). Campione e metodologia: Hanno partecipato allo studio 520 adolescenti (F= 272; M= 248 ) con un’età compresa tra i 13 e i 18 anni (media=16,20 ; DS=1,40). Il tempo medio per la compilazione è stato di 40 minuti. La partecipazione è stata volontaria previa autorizzazione da parte dei genitori dei ragazzi. Conclusioni: I risultati dello studio hanno messo in evidenza quanto l’identità “digitale” delle nuove generazioni multitasking sia rappresentativa nella popolazione adolescenziale normale e come, in realtà, il ”rifugio nella Rete” sia strettamente legato a situazioni di vulnerabilità psichica e trascuratezza emotiva (Schimmenti et. al. 2012). Il livello preliminare di analisi, qui presentato, ha messo in evidenza come la percezione della sicurezza della base sicura della famiglia sia un fattore protettivo rispetto ad un utilizzo inadeguato del Web.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.