nel saggio alcuni disegni attribuiti ad Antonio da Sangallo il Vecchio, vengono esaminati e posti a confronto con elementi caratteristici delle sue realizzazioni e, in particolare, con il suo singolare modo di interpretare il fregio dorico. La complessa alternanza di metope e triglifi si trasforma, nell’interpretazione dell’architetto, in un motivo formale astratto mentre gli elementi componenti, svincolati dall’originario significato strutturale dell’ordine, divengono disponibili a un impiego ornamentale. Queste caratteristiche, in parte ascrivibili alla formazione di Antonio come scultore-architetto, possono anche essere ricondotte allo studio di alcuni monumenti nei quali singolarità e licenze legittimavano invenzioni e soluzioni fuori regola e suggerivano l’esistenza di un mondo antico diverso da quello sul quale, nell’ambiente romano dei primi decenni del Cinquecento, si andavano a poco a poco costruendo le regole del linguaggio architettonico. La libertà e la disinvoltura che Antonio impiega nel declinare gli ordini architettonici, testimoniano di una linea divergente dalla progressiva normalizzazione linguistica: una ricerca forse attardata e marginale ma che troverà nuovo impulso e ragione nell’opera architettonica di Michelangelo. Some designs that are attributed to Antonio da Sangallo the elder are examined and compared to his constructions and in particular, to his way of interpreting the Doric frieze.
Antonio da Sangallo il Vecchio: l’impiego del fregio dorico nei disegni e nell’opera / Zampa, Paola. - In: ANNALI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1124-7169. - STAMPA. - 15:(2003), pp. 59-73.
Antonio da Sangallo il Vecchio: l’impiego del fregio dorico nei disegni e nell’opera.
ZAMPA, Paola
2003
Abstract
nel saggio alcuni disegni attribuiti ad Antonio da Sangallo il Vecchio, vengono esaminati e posti a confronto con elementi caratteristici delle sue realizzazioni e, in particolare, con il suo singolare modo di interpretare il fregio dorico. La complessa alternanza di metope e triglifi si trasforma, nell’interpretazione dell’architetto, in un motivo formale astratto mentre gli elementi componenti, svincolati dall’originario significato strutturale dell’ordine, divengono disponibili a un impiego ornamentale. Queste caratteristiche, in parte ascrivibili alla formazione di Antonio come scultore-architetto, possono anche essere ricondotte allo studio di alcuni monumenti nei quali singolarità e licenze legittimavano invenzioni e soluzioni fuori regola e suggerivano l’esistenza di un mondo antico diverso da quello sul quale, nell’ambiente romano dei primi decenni del Cinquecento, si andavano a poco a poco costruendo le regole del linguaggio architettonico. La libertà e la disinvoltura che Antonio impiega nel declinare gli ordini architettonici, testimoniano di una linea divergente dalla progressiva normalizzazione linguistica: una ricerca forse attardata e marginale ma che troverà nuovo impulso e ragione nell’opera architettonica di Michelangelo. Some designs that are attributed to Antonio da Sangallo the elder are examined and compared to his constructions and in particular, to his way of interpreting the Doric frieze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.