Il contributo analizza la questione della vasta produzione di reportage letterari dal continente che fiorì in seno al secondo conflitto con la Cina (1937-1945), attraverso le opere di due scrittrici: Yoshiya Nobuko (1896-1973) e Hayashi Fumiko (1903-1951). Le due scrittrici, già inviate speciali in Cina alla fine del 1937, furono le uniche due donne a partecipare alla spedizione. I loro resoconti, seppur differenti nella focalizzazione del racconto (incentrata sulle donne in Nobuko e sugli uomini in Fumiko) e nell’atteggiamento proprio delle due scrittrici, condividono lo stesso tema di fondo: come porsi, in quanto donna, rispetto alla guerra? Il percorso verso la risposta attraversa una serie di contraddizioni: dall’affermazione dello schema dei ruoli di genere del periodo bellico – uomo come difensore della patria, donna come moglie e madre, e protettrice del “fronte interno” – così antitetico rispetto al vissuto delle autrici, alla giustificazione della guerra di aggressione alla Cina come strumento di pace.

Il fronte cinese da una prospettiva femminile: Hayashi Fumiko e Yoshiya Nobuko / Romagnoli, Stefano. - (2010). (Intervento presentato al convegno XXXIV Convegno Associazione italiana di studi giapponesi (AISTUGIA) tenutosi a Napoli nel 16-18/9/2010).

Il fronte cinese da una prospettiva femminile: Hayashi Fumiko e Yoshiya Nobuko

ROMAGNOLI, STEFANO
2010

Abstract

Il contributo analizza la questione della vasta produzione di reportage letterari dal continente che fiorì in seno al secondo conflitto con la Cina (1937-1945), attraverso le opere di due scrittrici: Yoshiya Nobuko (1896-1973) e Hayashi Fumiko (1903-1951). Le due scrittrici, già inviate speciali in Cina alla fine del 1937, furono le uniche due donne a partecipare alla spedizione. I loro resoconti, seppur differenti nella focalizzazione del racconto (incentrata sulle donne in Nobuko e sugli uomini in Fumiko) e nell’atteggiamento proprio delle due scrittrici, condividono lo stesso tema di fondo: come porsi, in quanto donna, rispetto alla guerra? Il percorso verso la risposta attraversa una serie di contraddizioni: dall’affermazione dello schema dei ruoli di genere del periodo bellico – uomo come difensore della patria, donna come moglie e madre, e protettrice del “fronte interno” – così antitetico rispetto al vissuto delle autrici, alla giustificazione della guerra di aggressione alla Cina come strumento di pace.
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