Il saggio evidenzia innanzitutto il fatto che la risoluzione stragiudiziale delle controversie interpretative presenta aspetti profondamente diversi rispetto alle problematiche riguardanti le controversie applicative. L'idea di anticipare alla fase stragiudiziale il momento risolutivo dei conflitti sulle controversie interpretative non è nuova: da tempo opera, infatti, una Commissione tripartita - Ministeri vigilanti, enti previdenziali, patronati. E tuttavia la Commissione non ha mai funzionato efficacemente. Dunque occorre rafforzare il concerto amministrativo, con l'ingresso della Presidenza del Consiglio dei ministri. Le controversie applicative, specie quelle di tipo medico-legale, inducono a un diverso approccio riformatore. La fase dell'istruttoria è gestita dall'amministrazione, con procedure per lo più automatizzate (e con frequenti rischi di errori informatici) senza che l'interessato o il patronato abbiano poteri effettivi di partecipazione. Sembra dunque opportuno istituire un nuovo difensore civico, dotato di poteri sanzionatori. È auspicabile pOI che il patronato partecipi effettivamente al procedimento amministrativo, e dialoghi con il difensore civico. Poiché la compresenza di materie di lavoro e previdenziali in capo al giudice unico determina un carico di lavoro eccessivo si potrebbe ipotizzare che il giudice del lavoro possa delegare la trattazione delle questioni di fatto, sia di lavoro sia di previdenza, a un giudice a latere, non togato - indipendente e specialista della materia secondo elenchi appositi - con facoltà di recupero della controversia presso sé medesimo, per rimessione o avocazione, in caso di insorgenza di rilevanti questioni di diritto. Appare inoltre opportuno abolire la competenza della Corte dei Conti. C'è poi il contenzioso di serie. Per queste ipotesi sembra opportuno prevedere una corsia preferenziale per giungere subito a un giudizio per Cassazione. Il dibattimento dovrebbe essere allargato alla Presidenza del Consiglio, ai Sindacati e alle associazioni degli utenti. La decisione dovrebbe impegnare l'ente previdenziale per tutti i casi identici.

Proposta per una riforma del contenzioso previdenziale e del processo del lavoro / Andreoni, Amos. - In: RIVISTA GIURIDICA DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE. - ISSN 0392-7229. - 1:(2007), p. 23.

Proposta per una riforma del contenzioso previdenziale e del processo del lavoro

ANDREONI, Amos
2007

Abstract

Il saggio evidenzia innanzitutto il fatto che la risoluzione stragiudiziale delle controversie interpretative presenta aspetti profondamente diversi rispetto alle problematiche riguardanti le controversie applicative. L'idea di anticipare alla fase stragiudiziale il momento risolutivo dei conflitti sulle controversie interpretative non è nuova: da tempo opera, infatti, una Commissione tripartita - Ministeri vigilanti, enti previdenziali, patronati. E tuttavia la Commissione non ha mai funzionato efficacemente. Dunque occorre rafforzare il concerto amministrativo, con l'ingresso della Presidenza del Consiglio dei ministri. Le controversie applicative, specie quelle di tipo medico-legale, inducono a un diverso approccio riformatore. La fase dell'istruttoria è gestita dall'amministrazione, con procedure per lo più automatizzate (e con frequenti rischi di errori informatici) senza che l'interessato o il patronato abbiano poteri effettivi di partecipazione. Sembra dunque opportuno istituire un nuovo difensore civico, dotato di poteri sanzionatori. È auspicabile pOI che il patronato partecipi effettivamente al procedimento amministrativo, e dialoghi con il difensore civico. Poiché la compresenza di materie di lavoro e previdenziali in capo al giudice unico determina un carico di lavoro eccessivo si potrebbe ipotizzare che il giudice del lavoro possa delegare la trattazione delle questioni di fatto, sia di lavoro sia di previdenza, a un giudice a latere, non togato - indipendente e specialista della materia secondo elenchi appositi - con facoltà di recupero della controversia presso sé medesimo, per rimessione o avocazione, in caso di insorgenza di rilevanti questioni di diritto. Appare inoltre opportuno abolire la competenza della Corte dei Conti. C'è poi il contenzioso di serie. Per queste ipotesi sembra opportuno prevedere una corsia preferenziale per giungere subito a un giudizio per Cassazione. Il dibattimento dovrebbe essere allargato alla Presidenza del Consiglio, ai Sindacati e alle associazioni degli utenti. La decisione dovrebbe impegnare l'ente previdenziale per tutti i casi identici.
2007
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Proposta per una riforma del contenzioso previdenziale e del processo del lavoro / Andreoni, Amos. - In: RIVISTA GIURIDICA DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE. - ISSN 0392-7229. - 1:(2007), p. 23.
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