La giustizia civile: quale volto dei nostri processi fra giurisdizione e ADR?

L’articolo – che riprende, completa ed aggiorna le idee espresse ad una tavola rotonda fra tutte le materie, tenutasi alla Sapienza romana a fine 2013, sulla concretizzazione in ciascun campo della figura della Giustizia – esamina il volto nuovo dei nostri processi, nelle loro varie e mutevoli epifanie, e scandaglia le ragioni della carenza di un benché minimo miglioramento. L’analisi, che dà conto anche degli interventi legislativi più recenti: dalla piccola riforma del 2012 (quella dei filtri) a quella delineatasi alla fine dell’estate 2014, si sofferma peraltro su una serie di snodi critici sedimentatisi negli ultimi decenni (già con la novella del 1990). Tra questi, l’enfasi posta sul giudizio monocratico in primo grado; la configurazione dell’appello come giudizio chiuso ed orientato al mero controllo della precedente sentenza; l’allontanarsi “nomofilattico” del giudizio di cassazione dalla giustizia del caso concreto. L’autore inoltre indica nuovi “rischi” quanto alle tradizionali divergenze tra sostanza e contenuto decisorio all’esito del processo giurisdizionale (sia sul piano probatorio sia quanto al regime delle eccezioni riservate alle parti) ed evidenzia le ragioni per cui nel nostro sistema le varie ADR (mediazioni e negoziazioni assistite) stentano a decollare.