L'Autore commenta la sentenza della Corte di Cassazione n. 26821/2014, in cui la Suprema Corte, anche per effetto della sentenza n. 291/2013 della Corte costituzionale, ha mutato il proprio orientamento in tema di rapporti tra detenzione e precedente (e non concluso) provvedimento di prevenzione, ricostruiti originariamente secondo un duplice automatismo (sospensione e ripresa automatica del provvedimento di prevenzione). I giudici di Piazza Cavour hanno invece ritenuto, nel caso di specie, che fosse necessaria, al termine della detenzione, una nuova notifica del decreto applicativo della misura di prevenzione, estendendo analogicamente la regola aggiunta dal Giudice delle leggi con la già citata sentenza del 2013. L'Autore condivide, quanto ai risultati, la decisione del Giudice di legittimità: contesta analiticamente, tuttavia, le ragioni che la sorreggono, quantunque ispirate da un intento lodevolmente garantistico.
<<La cosa giusta, per la ragione sbagliata>>: qualche spunto (e qualche perplessità) a partire dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 26821/2014 / Longo, Andrea. - In: OSSERVATORIO COSTITUZIONALE. - ISSN 2283-7515. - ELETTRONICO. - (2014), pp. 1-11.
<>: qualche spunto (e qualche perplessità) a partire dalla sentenza della Corte di Cassazione n. 26821/2014.
LONGO, Andrea
2014
Abstract
L'Autore commenta la sentenza della Corte di Cassazione n. 26821/2014, in cui la Suprema Corte, anche per effetto della sentenza n. 291/2013 della Corte costituzionale, ha mutato il proprio orientamento in tema di rapporti tra detenzione e precedente (e non concluso) provvedimento di prevenzione, ricostruiti originariamente secondo un duplice automatismo (sospensione e ripresa automatica del provvedimento di prevenzione). I giudici di Piazza Cavour hanno invece ritenuto, nel caso di specie, che fosse necessaria, al termine della detenzione, una nuova notifica del decreto applicativo della misura di prevenzione, estendendo analogicamente la regola aggiunta dal Giudice delle leggi con la già citata sentenza del 2013. L'Autore condivide, quanto ai risultati, la decisione del Giudice di legittimità: contesta analiticamente, tuttavia, le ragioni che la sorreggono, quantunque ispirate da un intento lodevolmente garantistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.