Background: in the field of professional liability the case law evaluates the doctor’s performance critically placing itself at the patient’s side at the expense of the physician. This attitude has convinced the doctors to try to protect themselves using the practice of defensive medicine. The defensive medicine does not want to protect the patient’s health but its aim is to avoid legal medical liability following the medical cares. Objectives: this paper has the purpose of searching the causes of the increase of caesarean section in Italy and if this is a clinical need or if it is a sign of the spread of defensive medicine, in particular with reference to the Italian case law and the recent issue of the guidelines. Methods: the authors analyzed: 1) the data of the Ministry of Health, CeDAP 2009, published in 2012; 2) the data published by the Agency for Public Health of the Lazio Region in February 2012; 3) the guidelines for caesarean section in 2011-2012. They also carried out a systematic review of the Italian case law in case of failed or delayed caesarean section. Results/Discussion and Conclusions: the available data show an increase of caesarean section in Italy, putting it at the first place in Europe for the use of this surgery. In particular, the national distribution is not uniform: in fact, it is more used in southern Italy and in private structures than in public ones and the incidence increases with the increasing age of the mother. The Lazio Region has several detailed data: they confirm what we have just said, and they underline an increase of births during working days. However, the increase in caesarean section is not associated with an increase in maternal and/or fetal benefits. The analyzed data attest that medical care is not appropriate; it does not protect health, but it protects the will of both the patient and the doctor and possible interests of health facilities: 1) patient prefers to give birth in small private clinics where the gynecologist works during working days; 2) the gynecologists satisfy their patient’s wishes to avoid anxieties of natural childbirth and to prevent the risk of contentious due to failed or delayed caesarean section; 3) possible interests of health facilities that see an increase of their refunds for health service. We think that the use of guidelines related to caesarean section and much information given to the mother about complications of caesarean section would limit the use of defensive medicine and would protect the health of both the pregnant woman and the unborn child.

Introduzione: La giurisprudenza, in materia di responsabilità professionale, ha subito un’evoluzione che l’ha condotta a valutare l’operato del medico in maniera più critica ponendosi sempre più dalla parte del paziente a scapito dell’operato dei sanitari. Questo atteggiamento ha indotto i medici a cercare di tutelarsi ricorrendo alla medicina difensiva, ovvero una medicina la cui condotta non ha il fine di tutelare la salute del paziente bensì il fine di evitare ai sanitari di incorrere in eventuali responsabilità medico legali seguenti alle cure mediche prestate. Obiettivi: Il presente contributo ha lo scopo di ricercare le cause dell’eccessivo incremento del taglio cesareo (TC) in Italia e se questo risponda a reali necessità cliniche o sia segno del dilagare della medicina difensiva, con particolare riferimento alla casistica giurisprudenziale italiana in materia e alla recente emanazione delle linee guida. Metodi : Gli autori hanno analizzato: 1) i dati del Ministero della Salute, CeDAP 2009, pubblicati nel 2012; 2) i dati contenuti nel rapporto pubblicato dall’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio nel febbraio 2012; 3) le linee guida per il taglio cesareo del 2011-2012. Inoltre hanno effettuato una revisione sistematica delle pronunce giurisprudenziali italiane in caso di mancato o ritardato taglio cesareo. Risultati/Discussione e Conclusioni: I dati a nostra disposizione rilevano un incremento del tasso di tagli cesarei in Italia ponendola al primo posto in Europa per il ricorso a tale tecnica chirurgica. In particolar modo si è evidenziata una distribuzione nazionale non uniforme: difatti risulta più utilizzata nell’Italia meridionale, nelle strutture private piuttosto che nelle pubbliche e l’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età della gestante. Dati ancor più dettagliati sono quelli forniti dalla regione Lazio che oltre a confermare quanto sopra riportato, evidenziano l’incremento delle nascite mediante TC soprattutto nei giorni feriali. Tuttavia l’incremento del TC non risulta essere accompagnato da un aumento dei benefici materni e/o fetali tali da giustificare il suo maggior utilizzo. I dati esaminati testimoniano un comportamento clinico assistenziale non adeguato che più che il bene salute, va a tutelare altro; la volontà della paziente e del medico oltre eventuali interessi delle strutture sanitarie: 1) la volontà della paziente in quanto preferisce partorire in piccole strutture private dove opera, nei giorni feriali, il proprio ginecologo di fiducia; 2) la volontà dei ginecologi di assecondare la propria paziente, evitarle le ansie del parto naturale, evitare a se stesso un eventuale rischio di incorrere in contenzioso per mancato o ritardato TC; 3) eventuali interessi delle strutture sanitarie che vedono aumentare l’entità dei propri rimborsi per prestazione sanitaria. Una maggior informazione per la gestante sulle complicanze del TC e l’utilizzo delle linee guida relative al TC a nostro avviso possano limitare il ricorso alla medicina difensiva e tutelare la salute sia della gestante che del nascituro.

Incremento del ricorso al taglio cesareo: sintomo di un eccessivo ricorso alla medicina difensiva? / Busardo', FRANCESCO PAOLO; Zaami, Simona; Ciancolini, Giorgia; DI LUCA, Alessandro; Marinelli, Enrico; Ciallella, Costantino; Frati, Paola. - In: PREVENTION & RESEARCH. - ISSN 2240-2594. - ELETTRONICO. - 3:4(2013), pp. 146-150. [10.11138/PER/2013.2.4.146]

Incremento del ricorso al taglio cesareo: sintomo di un eccessivo ricorso alla medicina difensiva?

BUSARDO', FRANCESCO PAOLO;ZAAMI, Simona;CIANCOLINI, GIORGIA;DI LUCA, ALESSANDRO;MARINELLI, Enrico;CIALLELLA, Costantino;FRATI, PAOLA
2013

Abstract

Background: in the field of professional liability the case law evaluates the doctor’s performance critically placing itself at the patient’s side at the expense of the physician. This attitude has convinced the doctors to try to protect themselves using the practice of defensive medicine. The defensive medicine does not want to protect the patient’s health but its aim is to avoid legal medical liability following the medical cares. Objectives: this paper has the purpose of searching the causes of the increase of caesarean section in Italy and if this is a clinical need or if it is a sign of the spread of defensive medicine, in particular with reference to the Italian case law and the recent issue of the guidelines. Methods: the authors analyzed: 1) the data of the Ministry of Health, CeDAP 2009, published in 2012; 2) the data published by the Agency for Public Health of the Lazio Region in February 2012; 3) the guidelines for caesarean section in 2011-2012. They also carried out a systematic review of the Italian case law in case of failed or delayed caesarean section. Results/Discussion and Conclusions: the available data show an increase of caesarean section in Italy, putting it at the first place in Europe for the use of this surgery. In particular, the national distribution is not uniform: in fact, it is more used in southern Italy and in private structures than in public ones and the incidence increases with the increasing age of the mother. The Lazio Region has several detailed data: they confirm what we have just said, and they underline an increase of births during working days. However, the increase in caesarean section is not associated with an increase in maternal and/or fetal benefits. The analyzed data attest that medical care is not appropriate; it does not protect health, but it protects the will of both the patient and the doctor and possible interests of health facilities: 1) patient prefers to give birth in small private clinics where the gynecologist works during working days; 2) the gynecologists satisfy their patient’s wishes to avoid anxieties of natural childbirth and to prevent the risk of contentious due to failed or delayed caesarean section; 3) possible interests of health facilities that see an increase of their refunds for health service. We think that the use of guidelines related to caesarean section and much information given to the mother about complications of caesarean section would limit the use of defensive medicine and would protect the health of both the pregnant woman and the unborn child.
2013
Introduzione: La giurisprudenza, in materia di responsabilità professionale, ha subito un’evoluzione che l’ha condotta a valutare l’operato del medico in maniera più critica ponendosi sempre più dalla parte del paziente a scapito dell’operato dei sanitari. Questo atteggiamento ha indotto i medici a cercare di tutelarsi ricorrendo alla medicina difensiva, ovvero una medicina la cui condotta non ha il fine di tutelare la salute del paziente bensì il fine di evitare ai sanitari di incorrere in eventuali responsabilità medico legali seguenti alle cure mediche prestate. Obiettivi: Il presente contributo ha lo scopo di ricercare le cause dell’eccessivo incremento del taglio cesareo (TC) in Italia e se questo risponda a reali necessità cliniche o sia segno del dilagare della medicina difensiva, con particolare riferimento alla casistica giurisprudenziale italiana in materia e alla recente emanazione delle linee guida. Metodi : Gli autori hanno analizzato: 1) i dati del Ministero della Salute, CeDAP 2009, pubblicati nel 2012; 2) i dati contenuti nel rapporto pubblicato dall’Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio nel febbraio 2012; 3) le linee guida per il taglio cesareo del 2011-2012. Inoltre hanno effettuato una revisione sistematica delle pronunce giurisprudenziali italiane in caso di mancato o ritardato taglio cesareo. Risultati/Discussione e Conclusioni: I dati a nostra disposizione rilevano un incremento del tasso di tagli cesarei in Italia ponendola al primo posto in Europa per il ricorso a tale tecnica chirurgica. In particolar modo si è evidenziata una distribuzione nazionale non uniforme: difatti risulta più utilizzata nell’Italia meridionale, nelle strutture private piuttosto che nelle pubbliche e l’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età della gestante. Dati ancor più dettagliati sono quelli forniti dalla regione Lazio che oltre a confermare quanto sopra riportato, evidenziano l’incremento delle nascite mediante TC soprattutto nei giorni feriali. Tuttavia l’incremento del TC non risulta essere accompagnato da un aumento dei benefici materni e/o fetali tali da giustificare il suo maggior utilizzo. I dati esaminati testimoniano un comportamento clinico assistenziale non adeguato che più che il bene salute, va a tutelare altro; la volontà della paziente e del medico oltre eventuali interessi delle strutture sanitarie: 1) la volontà della paziente in quanto preferisce partorire in piccole strutture private dove opera, nei giorni feriali, il proprio ginecologo di fiducia; 2) la volontà dei ginecologi di assecondare la propria paziente, evitarle le ansie del parto naturale, evitare a se stesso un eventuale rischio di incorrere in contenzioso per mancato o ritardato TC; 3) eventuali interessi delle strutture sanitarie che vedono aumentare l’entità dei propri rimborsi per prestazione sanitaria. Una maggior informazione per la gestante sulle complicanze del TC e l’utilizzo delle linee guida relative al TC a nostro avviso possano limitare il ricorso alla medicina difensiva e tutelare la salute sia della gestante che del nascituro.
caesarean section; defensive medicine; guidelines
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Incremento del ricorso al taglio cesareo: sintomo di un eccessivo ricorso alla medicina difensiva? / Busardo', FRANCESCO PAOLO; Zaami, Simona; Ciancolini, Giorgia; DI LUCA, Alessandro; Marinelli, Enrico; Ciallella, Costantino; Frati, Paola. - In: PREVENTION & RESEARCH. - ISSN 2240-2594. - ELETTRONICO. - 3:4(2013), pp. 146-150. [10.11138/PER/2013.2.4.146]
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