Costruire in legno è oggi un’opzione credibile anche alla grande scala, spesso conveniente sotto il profilo economico, che consente grande libertà funzionale e formale. Sono ormai lontani i tempi in cui si riteneva che l’uso del legno fosse appropriato solo per la realizzazione di edifici di limitate dimensioni, preferibilmente ubicati in zone montane. Oggi si guarda a questo materiale con rinnovato interesse anche per quel che attiene le sue prestazioni connesse alla compatibilità ambientale e all’efficienza energetica. Non solo, dunque, per il suo “calore” e la sua “piacevolezza”, qualità legate prevalentemente alla sfera emozionale. Infatti, le naturali proprietà isolanti del legno consentono un buon controllo degli aspetti microclimatici e una considerevole mitigazione degli sbalzi termici. Una progettazione attenta, che preveda l’uso di uno strato isolante integrato nei pannelli lignei di rivestimento – sistema oggi ampiamente testato – permette la realizzazione di edifici che richiedono limitata energia in fase gestionale. Emblematico, in questo senso, il risultato raggiunto nel Regno Unito nella costruzione di una scuola elementare (la Kingsmead nel Cheshire) premiata qualche tempo fa come migliore costruzione pubblica: l’impiego del legno associato alla massimizzazione dei fattori di ventilazione e illuminazione naturale e l’adozione di un sistema di riscaldamento combinato celle fotovoltaiche-caldaia alimentata a legna, hanno determinato una riduzione dei costi di gestione pari al costo necessario all’assunzione di una maestra. Costruire in legno vuole dire, inoltre, costruire a secco, prefabbricando. Ciò consente di tagliare drasticamente i tempi di realizzazione in opera, di ridurre rumori e polveri in loco e, dato il limitato peso degli elementi lignei, di impiegare attrezzature di cantiere di piccole dimensioni. Fattori questi non trascurabili, talvolta essenziali in contesti particolari. La produzione in stabilimento consente inoltre di avere livelli di qualità certificati. Il legno è un materiale vivo e sempre diverso, ma la standardizzazione delle lavorazioni produttive garantisce un’elevata omogeneità dei componenti. Per alcuni sistemi prefabbricati il livello di assemblaggio in fase di produzione – talvolta anche su disegno – prevede la fornitura di pannelli-pareti cablate, complete di isolamento, finiture e infissi. Ciò consente la realizzazione di interi edifici in tempi ridottissimi; edifici che risultano immediatamente agibili, essendo la parte “umida” limitata alle fondazioni. Il sistema a grandi pannelli è solo una delle molte possibilità costruttive che permettono oggi di realizzare con il legno architetture tra loro molto diverse dal punto di vista strutturale, così come da quello figurativo. Una libertà che deriva anche dalla moltiplicazione e dalla diversificazione dei prodotti del legno: dagli elementi in massello ai lamellari, dai pannelli ricomposti ai multistrato, dai listellati ai compositi legno-polimeri. Semilavorati che in alcuni casi usano materiali provenienti da scarti di lavorazioni, che garantiscono, comunque, ottime prestazioni. Un altro fattore da non sottovalutare è l’ottimo rapporto tra resistenza del legno e peso proprio e il conseguente impiego di elementi sottili che rendono le costruzioni “leggere”, dunque poco invasive. Inoltre, a parità di superficie coperta lo spazio utile guadagnato rispetto alle costruzioni tradizionali in muratura o in calcestruzzo è mediamente dell’ordine del 10 per cento. Anche le limitazioni dimensionali delle costruzioni realizzate interamente in legno appaiono, alla luce delle più recenti sperimentazioni, superate. I positivi test sismici condotti a ottobre in Giappone su un edificio di sette piani (nell’ambito del progetto di ricerca sull’edilizia sostenibile Sofie – Sistema costruttivo Fiemme) dimostrano le grandi potenzialità di questo materiale anche negli edifici multipiano, tanto da far ritenere necessario un ripensamento circa i vincoli normativi presenti in molti Paesi, che permettono la realizzazione di edifici di massimo quattro piani. L’allargamento delle possibili applicazioni del legno nelle costruzioni è conseguenza non solo del perfezionamento dei sistemi costruttivi e dell’affidabilità della materia prima (funzione dei luoghi di crescita degli alberi e dei tagli controllati, e soprattutto delle modalità e dei tempi di stagionatura), ma anche dell’efficacia dei trattamenti protettivi superficiali e/o profondi che il legno subisce in relazione alla resistenza al fuoco e alla durata nel tempo. Essendo un materiale di origine organica, infatti, può essere attaccato da funghi (specie in presenza di umidità) o di insetti. A questo proposito risulta basilare – per una scelta corretta e per stabilire la necessità e l’entità dei trattamenti protettivi – la conoscenza della capacità del legno non trattato di resistere agli agenti fungini di degradazione in condizioni umide. Capacità che variano molto tra specie legnose diverse, classificate in cinque classi di resistenza dalla 1 (molto resistente, come la robinia), alla 5 (non resistente, come l’acero o il faggio). La necessità di trattamenti chimici – generalmente superflua e sconsigliabile all’interno – può comunque essere drasticamente ridotta o annullata in conseguenza di un’attenta progettazione mirata all’allontanamento delle acque, fattore principe di innesco del degrado: eliminando la pioggia battente attraverso cornicioni aggettanti e sporti; evitando i ristagni d’acqua e favorendone il deflusso; realizzando basamenti che non pongano il legno direttamente a contatto con il terreno; progettando e mantenendo una buona ventilazione indoor; evitando la formazione all’interno delle pareti della condensa. Se è vero che la durata delle costruzioni, a prescindere dai materiali usati, dipende in larga parte da una progettazione attenta e da un’esecuzione a regola d’arte, per le costruzioni in legno tali fattori sono ancora più imprescindibili: questo materiale meno di altri ammette errori progettuali e approssimazioni costruttive.

Ora l'appeal estetico si sposa alle prestazioni / Cecchini, Cecilia. - In: EDILIZIA E TERRITORIO. - ISSN 1590-6078. - STAMPA. - 18:(2008), pp. 11-11.

Ora l'appeal estetico si sposa alle prestazioni

CECCHINI, Cecilia
2008

Abstract

Costruire in legno è oggi un’opzione credibile anche alla grande scala, spesso conveniente sotto il profilo economico, che consente grande libertà funzionale e formale. Sono ormai lontani i tempi in cui si riteneva che l’uso del legno fosse appropriato solo per la realizzazione di edifici di limitate dimensioni, preferibilmente ubicati in zone montane. Oggi si guarda a questo materiale con rinnovato interesse anche per quel che attiene le sue prestazioni connesse alla compatibilità ambientale e all’efficienza energetica. Non solo, dunque, per il suo “calore” e la sua “piacevolezza”, qualità legate prevalentemente alla sfera emozionale. Infatti, le naturali proprietà isolanti del legno consentono un buon controllo degli aspetti microclimatici e una considerevole mitigazione degli sbalzi termici. Una progettazione attenta, che preveda l’uso di uno strato isolante integrato nei pannelli lignei di rivestimento – sistema oggi ampiamente testato – permette la realizzazione di edifici che richiedono limitata energia in fase gestionale. Emblematico, in questo senso, il risultato raggiunto nel Regno Unito nella costruzione di una scuola elementare (la Kingsmead nel Cheshire) premiata qualche tempo fa come migliore costruzione pubblica: l’impiego del legno associato alla massimizzazione dei fattori di ventilazione e illuminazione naturale e l’adozione di un sistema di riscaldamento combinato celle fotovoltaiche-caldaia alimentata a legna, hanno determinato una riduzione dei costi di gestione pari al costo necessario all’assunzione di una maestra. Costruire in legno vuole dire, inoltre, costruire a secco, prefabbricando. Ciò consente di tagliare drasticamente i tempi di realizzazione in opera, di ridurre rumori e polveri in loco e, dato il limitato peso degli elementi lignei, di impiegare attrezzature di cantiere di piccole dimensioni. Fattori questi non trascurabili, talvolta essenziali in contesti particolari. La produzione in stabilimento consente inoltre di avere livelli di qualità certificati. Il legno è un materiale vivo e sempre diverso, ma la standardizzazione delle lavorazioni produttive garantisce un’elevata omogeneità dei componenti. Per alcuni sistemi prefabbricati il livello di assemblaggio in fase di produzione – talvolta anche su disegno – prevede la fornitura di pannelli-pareti cablate, complete di isolamento, finiture e infissi. Ciò consente la realizzazione di interi edifici in tempi ridottissimi; edifici che risultano immediatamente agibili, essendo la parte “umida” limitata alle fondazioni. Il sistema a grandi pannelli è solo una delle molte possibilità costruttive che permettono oggi di realizzare con il legno architetture tra loro molto diverse dal punto di vista strutturale, così come da quello figurativo. Una libertà che deriva anche dalla moltiplicazione e dalla diversificazione dei prodotti del legno: dagli elementi in massello ai lamellari, dai pannelli ricomposti ai multistrato, dai listellati ai compositi legno-polimeri. Semilavorati che in alcuni casi usano materiali provenienti da scarti di lavorazioni, che garantiscono, comunque, ottime prestazioni. Un altro fattore da non sottovalutare è l’ottimo rapporto tra resistenza del legno e peso proprio e il conseguente impiego di elementi sottili che rendono le costruzioni “leggere”, dunque poco invasive. Inoltre, a parità di superficie coperta lo spazio utile guadagnato rispetto alle costruzioni tradizionali in muratura o in calcestruzzo è mediamente dell’ordine del 10 per cento. Anche le limitazioni dimensionali delle costruzioni realizzate interamente in legno appaiono, alla luce delle più recenti sperimentazioni, superate. I positivi test sismici condotti a ottobre in Giappone su un edificio di sette piani (nell’ambito del progetto di ricerca sull’edilizia sostenibile Sofie – Sistema costruttivo Fiemme) dimostrano le grandi potenzialità di questo materiale anche negli edifici multipiano, tanto da far ritenere necessario un ripensamento circa i vincoli normativi presenti in molti Paesi, che permettono la realizzazione di edifici di massimo quattro piani. L’allargamento delle possibili applicazioni del legno nelle costruzioni è conseguenza non solo del perfezionamento dei sistemi costruttivi e dell’affidabilità della materia prima (funzione dei luoghi di crescita degli alberi e dei tagli controllati, e soprattutto delle modalità e dei tempi di stagionatura), ma anche dell’efficacia dei trattamenti protettivi superficiali e/o profondi che il legno subisce in relazione alla resistenza al fuoco e alla durata nel tempo. Essendo un materiale di origine organica, infatti, può essere attaccato da funghi (specie in presenza di umidità) o di insetti. A questo proposito risulta basilare – per una scelta corretta e per stabilire la necessità e l’entità dei trattamenti protettivi – la conoscenza della capacità del legno non trattato di resistere agli agenti fungini di degradazione in condizioni umide. Capacità che variano molto tra specie legnose diverse, classificate in cinque classi di resistenza dalla 1 (molto resistente, come la robinia), alla 5 (non resistente, come l’acero o il faggio). La necessità di trattamenti chimici – generalmente superflua e sconsigliabile all’interno – può comunque essere drasticamente ridotta o annullata in conseguenza di un’attenta progettazione mirata all’allontanamento delle acque, fattore principe di innesco del degrado: eliminando la pioggia battente attraverso cornicioni aggettanti e sporti; evitando i ristagni d’acqua e favorendone il deflusso; realizzando basamenti che non pongano il legno direttamente a contatto con il terreno; progettando e mantenendo una buona ventilazione indoor; evitando la formazione all’interno delle pareti della condensa. Se è vero che la durata delle costruzioni, a prescindere dai materiali usati, dipende in larga parte da una progettazione attenta e da un’esecuzione a regola d’arte, per le costruzioni in legno tali fattori sono ancora più imprescindibili: questo materiale meno di altri ammette errori progettuali e approssimazioni costruttive.
2008
Nuovi usi del legno; componentistica leggera
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Ora l'appeal estetico si sposa alle prestazioni / Cecchini, Cecilia. - In: EDILIZIA E TERRITORIO. - ISSN 1590-6078. - STAMPA. - 18:(2008), pp. 11-11.
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