Come si può arricchire il processo di conoscenza delle strutture architettoniche che normalmente avviene attraverso il disegno dal vero a matita e a penna? Questo contributo illustra il tentativo di ottenere tale arricchimento attraverso una tecnica antica, l’acquarello, usata dai pittori più che dagli architetti. Essa è parsa estremamente valida per apprezzare non solo la forma, la geometria, le proporzioni e i materiali che compongono l’edificio, ma anche per studiare gli effetti che derivano dall’intera composizione architettonica e che, in caso di riqualificazione o di ripristino, possono essere uno spunto fondamentale per tutte le operazioni progettuali. La trascrizione grafica della realtà architettonica e urbana deve essere il più possibile oggettiva e coerente con ciò che viene rappresentato; le costruzioni architettoniche mirano però anche a produrre in chi le osserva delle emozioni e l’uso del colore è il mezzo più idoneo per riportare queste ultime sulla carta. Il colore infatti è un potente elemento di comunicazione ed è uno dei modi più immediati che consente di porre l’osservatore in relazione con l’ambiente circostante. Ogni manufatto offre, attraverso le sue forme, i suoi colori, le associazioni mentali proposte dalla storia e dalle funzioni dell’edificio, una precisa impressione: seria, opprimente, allegra, amichevole, invitante, minacciosa. Il messaggio cromatico può tradurre più chiaramente del disegno in bianco e nero queste caratteristiche e spesso rimane impresso nella nostra memoria più della forma stessa. Sono quindi molti i motivi per i quali risulta utile integrare la rappresentazione a matita del patrimonio architettonico mediante elaborati grafici realizzati con il colore, che è parte integrante della natura dell’uomo. La visione e la percezione dell’architettura aiuta ad abbandonare il pensiero di noi stessi come esseri isolati e autoreferenziali e a cogliere le infinite relazioni tra l’uomo e l’ambiente circostante. Un’architettura può essere guardata non solo come una configurazione spaziale mirata a soddisfare le esigenze pratiche dei fruitori, ma anche come un potente stimolo che può produrre benessere, malessere o malinconia. Essa stessa infatti esprime spontaneamente uno stato d’animo che entra in risonanza con i vissuti di chi la sta guardando. Tutti gli elementi dell’architettura materiale quali struttura, peso, forza, distribuzione verticale e orizzontale si lasciano ridefinire attraverso le esperienze che noi stessi abbiamo vissuto, perché l’organismo architettonico è stato costruito secondo principi umani, legati alla nostra fisicità. L’esperienza dell’uomo spettatore e quella dell’organismo architettonico inanimato si fondono e si intrecciano con risultati sempre nuovi e diversi. «Nella concezione razionale della natura la luce è il mezzo che consente la visione delle cose e il colore il fattore che ne determina i confini, i volumi e le caratteristiche, un elemento materiale da esaminare e riprodurre» . La luce e il colore diventano a loro volta strumenti di conoscenza per indagare e analizzare lo spazio della natura, prima decomponendola e poi ricostruendola.

Matera:struttura, forma e colore / Chiavoni, Emanuela. - In: DISEGNARE IDEE IMMAGINI. - ISSN 1123-9247. - STAMPA. - 41:Anno XXI(2010), pp. 52-65.

Matera:struttura, forma e colore

CHIAVONI, Emanuela
2010

Abstract

Come si può arricchire il processo di conoscenza delle strutture architettoniche che normalmente avviene attraverso il disegno dal vero a matita e a penna? Questo contributo illustra il tentativo di ottenere tale arricchimento attraverso una tecnica antica, l’acquarello, usata dai pittori più che dagli architetti. Essa è parsa estremamente valida per apprezzare non solo la forma, la geometria, le proporzioni e i materiali che compongono l’edificio, ma anche per studiare gli effetti che derivano dall’intera composizione architettonica e che, in caso di riqualificazione o di ripristino, possono essere uno spunto fondamentale per tutte le operazioni progettuali. La trascrizione grafica della realtà architettonica e urbana deve essere il più possibile oggettiva e coerente con ciò che viene rappresentato; le costruzioni architettoniche mirano però anche a produrre in chi le osserva delle emozioni e l’uso del colore è il mezzo più idoneo per riportare queste ultime sulla carta. Il colore infatti è un potente elemento di comunicazione ed è uno dei modi più immediati che consente di porre l’osservatore in relazione con l’ambiente circostante. Ogni manufatto offre, attraverso le sue forme, i suoi colori, le associazioni mentali proposte dalla storia e dalle funzioni dell’edificio, una precisa impressione: seria, opprimente, allegra, amichevole, invitante, minacciosa. Il messaggio cromatico può tradurre più chiaramente del disegno in bianco e nero queste caratteristiche e spesso rimane impresso nella nostra memoria più della forma stessa. Sono quindi molti i motivi per i quali risulta utile integrare la rappresentazione a matita del patrimonio architettonico mediante elaborati grafici realizzati con il colore, che è parte integrante della natura dell’uomo. La visione e la percezione dell’architettura aiuta ad abbandonare il pensiero di noi stessi come esseri isolati e autoreferenziali e a cogliere le infinite relazioni tra l’uomo e l’ambiente circostante. Un’architettura può essere guardata non solo come una configurazione spaziale mirata a soddisfare le esigenze pratiche dei fruitori, ma anche come un potente stimolo che può produrre benessere, malessere o malinconia. Essa stessa infatti esprime spontaneamente uno stato d’animo che entra in risonanza con i vissuti di chi la sta guardando. Tutti gli elementi dell’architettura materiale quali struttura, peso, forza, distribuzione verticale e orizzontale si lasciano ridefinire attraverso le esperienze che noi stessi abbiamo vissuto, perché l’organismo architettonico è stato costruito secondo principi umani, legati alla nostra fisicità. L’esperienza dell’uomo spettatore e quella dell’organismo architettonico inanimato si fondono e si intrecciano con risultati sempre nuovi e diversi. «Nella concezione razionale della natura la luce è il mezzo che consente la visione delle cose e il colore il fattore che ne determina i confini, i volumi e le caratteristiche, un elemento materiale da esaminare e riprodurre» . La luce e il colore diventano a loro volta strumenti di conoscenza per indagare e analizzare lo spazio della natura, prima decomponendola e poi ricostruendola.
2010
Matera; forma; colore
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Matera:struttura, forma e colore / Chiavoni, Emanuela. - In: DISEGNARE IDEE IMMAGINI. - ISSN 1123-9247. - STAMPA. - 41:Anno XXI(2010), pp. 52-65.
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