Il colore della materia di cui e` costituito un oggetto architettonico è una proprietà intrinseca dell'oggetto stesso. Nella realtà i valori cromatici variano al variare della luce e delle condizioni climatiche intorno all'oggetto architettonico e in considerazione delle proprietà fisiche del materiale. Il modello in architettura, ai fini della comprensione e della comunicazione di un organismo, riproduce concettualmente forme e sintetizza informazioni legate alla sua configurazione volumetrica e cromatica. Il distinguo va chiaramente operato considerato il grado di definizione che le due tipologie di modello, materiale e digitale, sono in grado di offrire: il modello digitale può arrivare ad emulare il relativo riferimento in scala 1:1, il modello materico deve necessariamente sintetizzare la realtà simulata. Ciò premesso: come varia il valore cromatico attribuito ai modelli in architettura? Il colore nei modelli virtuali viene riprodotto assegnando valori numerici alla scala RGB o CMYK per la scala cromatica interagendo con fonti di illuminazione artificiale impostate e dipendenti dalle variazioni delle elaborazioni virtuali di renderizzazione. Nel modello materico il colore applicato in modo diretto sul materiale costruttivo assume una resa più vicina alle caratteristiche dell'oggetto riprodotto, le variabili legate a fonti di illuminazione e caratteristiche fisiche del materiale con cui si realizza modificano infatti il risultato cromatico finale, rendendolo rispetto a quello digitale, sotto certi aspetti più prossimo alla percezione del reale. Il ruolo del colore assume quindi un carattere fondamentale nella riproduzione sia materica che digitale, in entrambi i casi la percezione viene indagata nel suo carattere di luce e atmosfera ma anche nella sua funzione "plastica". Quello che influenza tale aspetto è legato sia alle caratteristiche chimiche del prodotto applicato che a quelle fisiche del supporto. In linea di principio un materiale poroso assorbe in quantità maggiore il pigmento restituendo una superficie satura di colore mentre un supporto liscio ed impermeabile tende ad impedirne l'adesione. Nell'operare precise scelte cromatiche interviene il fattore soggettivo ovvero una discretizzazione critica capace di sintetizzare e riprodurre l'oggetto architettonico, diviene percorso attraverso una forma di astrazione. Come il colore anche il "non colore", soprattutto utilizzato per modelli materici, serve a sottolineare la composizione delle linee geometriche che concorrono alla spazialità dell'oggetto architettonico ripercorrendone volumi e relazioni. Possiamo quindi ipotizzare un approccio metodologico finalizzato alla comprensione di possibili procedure selettive, da adottare nella definizione delle cromie nei diversi modelli, in analogia con le necessarie scelte di sintesi proprie del concetto di un modello in scala?
Il colore nel modello in architettura. Analogie e differenze tra modello materico e digitale / Macera, Marcella; Nuccitelli, Valentina. - STAMPA. - X A:(2014), pp. 675-680. (Intervento presentato al convegno X Conferenza del Colore tenutosi a Genova nel 11 - 12 settembre 2014).
Il colore nel modello in architettura. Analogie e differenze tra modello materico e digitale
MACERA, MARCELLA;NUCCITELLI, VALENTINA
2014
Abstract
Il colore della materia di cui e` costituito un oggetto architettonico è una proprietà intrinseca dell'oggetto stesso. Nella realtà i valori cromatici variano al variare della luce e delle condizioni climatiche intorno all'oggetto architettonico e in considerazione delle proprietà fisiche del materiale. Il modello in architettura, ai fini della comprensione e della comunicazione di un organismo, riproduce concettualmente forme e sintetizza informazioni legate alla sua configurazione volumetrica e cromatica. Il distinguo va chiaramente operato considerato il grado di definizione che le due tipologie di modello, materiale e digitale, sono in grado di offrire: il modello digitale può arrivare ad emulare il relativo riferimento in scala 1:1, il modello materico deve necessariamente sintetizzare la realtà simulata. Ciò premesso: come varia il valore cromatico attribuito ai modelli in architettura? Il colore nei modelli virtuali viene riprodotto assegnando valori numerici alla scala RGB o CMYK per la scala cromatica interagendo con fonti di illuminazione artificiale impostate e dipendenti dalle variazioni delle elaborazioni virtuali di renderizzazione. Nel modello materico il colore applicato in modo diretto sul materiale costruttivo assume una resa più vicina alle caratteristiche dell'oggetto riprodotto, le variabili legate a fonti di illuminazione e caratteristiche fisiche del materiale con cui si realizza modificano infatti il risultato cromatico finale, rendendolo rispetto a quello digitale, sotto certi aspetti più prossimo alla percezione del reale. Il ruolo del colore assume quindi un carattere fondamentale nella riproduzione sia materica che digitale, in entrambi i casi la percezione viene indagata nel suo carattere di luce e atmosfera ma anche nella sua funzione "plastica". Quello che influenza tale aspetto è legato sia alle caratteristiche chimiche del prodotto applicato che a quelle fisiche del supporto. In linea di principio un materiale poroso assorbe in quantità maggiore il pigmento restituendo una superficie satura di colore mentre un supporto liscio ed impermeabile tende ad impedirne l'adesione. Nell'operare precise scelte cromatiche interviene il fattore soggettivo ovvero una discretizzazione critica capace di sintetizzare e riprodurre l'oggetto architettonico, diviene percorso attraverso una forma di astrazione. Come il colore anche il "non colore", soprattutto utilizzato per modelli materici, serve a sottolineare la composizione delle linee geometriche che concorrono alla spazialità dell'oggetto architettonico ripercorrendone volumi e relazioni. Possiamo quindi ipotizzare un approccio metodologico finalizzato alla comprensione di possibili procedure selettive, da adottare nella definizione delle cromie nei diversi modelli, in analogia con le necessarie scelte di sintesi proprie del concetto di un modello in scala?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.