Le Lastre Campana sono lastre architettoniche fittili prodotte in ambito urbano e suburbano tra l’inizio del I secolo a.C. e la fine del I sec. d.C. Ultima espressione della lunghissima tradizione artistica ed artigiana legata alla decorazione fittile dei templi italici, le lastre Campana se ne discostano non solo per l’ambito di utilizzo, edifici pubblici e privati non templari, ma anche per la varietà di temi e le vivaci policromie. Lo studio di questi materiali si è sempre fondato sulla sola analisi stilistica, cui fa eccezione la recente pubblicazione del Museo Kostner di Hannover, e, a fronte di una immensa quantità di frammenti rinvenuti in scavi o sparsi in tutti i principali musei europei, non ha finora riguardato il punto di vista tecnologico ed archeometrico. Difficile risulta anche desumere dalla documentazione fotografica, solitamente in bianco e nero, la presenza di colore e dei suoi ambiti di applicazione. Se infatti negli ultimi anni si è sviluppato un intenso filone di studio della policromia delle statue antiche, sulle lastre Campana non si è mai tentata l’identificazione dei pigmenti e lo studio delle tecniche utilizzate per l’applicazione degli stessi, anche se soggetti ad altrettanti pericoli conservativi. Il primo obbiettivo è stato quindi cercare di capire quali colori erano applicati e dove, con il supporto dei paralleli studi effettuati per materiali marmorei e architettonici e con il fondamentale aiuto di alcune tecniche analitiche non invasive e micro distruttive. Dopo un’attenta osservazione al microscopio ottico, i colori sono stati classificati in relazione al loro Fattore di Riflessione Spettrale. Sono stati poi individuati gli elementi caratterizzanti la superficie dipinta con la fluorescenza X e quindi sono stati fatti dei micro prelievi per la diffrazione X per l’identificazione dei composti. L’individuazione del blu egiziano è stata confermata utilizzando la tecnica della luminescenza indotta nel visibile.

Le lastre Campana e l’uso del colore su lastre architettoniche fittili nella tarda Repubblica e nella prima età imperiale. Archeologia e Archeometria / Elena G., Lorenzetti; Ombretta, Tarquini; Marcello, Colapietro; Pronti, Lucilla; Felici, Anna Candida; Piacentini, Mario. - STAMPA. - IX A:(2013), pp. 228-236. (Intervento presentato al convegno Nona Conferenza del Colore tenutosi a Firenze nel 19-20 settembre 2013).

Le lastre Campana e l’uso del colore su lastre architettoniche fittili nella tarda Repubblica e nella prima età imperiale. Archeologia e Archeometria

PRONTI, LUCILLA;FELICI, Anna Candida;PIACENTINI, Mario
2013

Abstract

Le Lastre Campana sono lastre architettoniche fittili prodotte in ambito urbano e suburbano tra l’inizio del I secolo a.C. e la fine del I sec. d.C. Ultima espressione della lunghissima tradizione artistica ed artigiana legata alla decorazione fittile dei templi italici, le lastre Campana se ne discostano non solo per l’ambito di utilizzo, edifici pubblici e privati non templari, ma anche per la varietà di temi e le vivaci policromie. Lo studio di questi materiali si è sempre fondato sulla sola analisi stilistica, cui fa eccezione la recente pubblicazione del Museo Kostner di Hannover, e, a fronte di una immensa quantità di frammenti rinvenuti in scavi o sparsi in tutti i principali musei europei, non ha finora riguardato il punto di vista tecnologico ed archeometrico. Difficile risulta anche desumere dalla documentazione fotografica, solitamente in bianco e nero, la presenza di colore e dei suoi ambiti di applicazione. Se infatti negli ultimi anni si è sviluppato un intenso filone di studio della policromia delle statue antiche, sulle lastre Campana non si è mai tentata l’identificazione dei pigmenti e lo studio delle tecniche utilizzate per l’applicazione degli stessi, anche se soggetti ad altrettanti pericoli conservativi. Il primo obbiettivo è stato quindi cercare di capire quali colori erano applicati e dove, con il supporto dei paralleli studi effettuati per materiali marmorei e architettonici e con il fondamentale aiuto di alcune tecniche analitiche non invasive e micro distruttive. Dopo un’attenta osservazione al microscopio ottico, i colori sono stati classificati in relazione al loro Fattore di Riflessione Spettrale. Sono stati poi individuati gli elementi caratterizzanti la superficie dipinta con la fluorescenza X e quindi sono stati fatti dei micro prelievi per la diffrazione X per l’identificazione dei composti. L’individuazione del blu egiziano è stata confermata utilizzando la tecnica della luminescenza indotta nel visibile.
2013
Nona Conferenza del Colore
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Le lastre Campana e l’uso del colore su lastre architettoniche fittili nella tarda Repubblica e nella prima età imperiale. Archeologia e Archeometria / Elena G., Lorenzetti; Ombretta, Tarquini; Marcello, Colapietro; Pronti, Lucilla; Felici, Anna Candida; Piacentini, Mario. - STAMPA. - IX A:(2013), pp. 228-236. (Intervento presentato al convegno Nona Conferenza del Colore tenutosi a Firenze nel 19-20 settembre 2013).
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