I cittadini stranieri rappresentano ormai una componente molto rilevante del mercato del lavoro italiano (oltre il 10%), ma il processo di integrazione è lento e difficoltoso, e gli stranieri sono spesso confinati in comparti e posizioni a bassa qualifica, sia nei servizi sia nell’industria (fonte: Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro - RCFL - dell’Istat). Se ci si limita ai principali paesi di provenienza, spicca la concentrazione dell’occupazione straniera in lavori a bassa specializzazione sebbene con alcune significative differenze in base alla provenienza. Un opportuno modello (logistico), si calcola la probabilità di svolgere un lavoro non qualificato al netto di tutti questi elementi di disturbo, i risultati che si ottengono rafforzano le tendenze di fondo emerse dall’analisi descrittiva: ceteris paribus uno straniero manifesta una probabilità decisamente superiore a un italiano di svolgere un lavoro a bassa qualifica. Ci sono naturalmente alcune eccezioni: ad esempio, i cittadini dei Paesi a sviluppo avanzato (PSA) appaiono avvantaggiati rispetto agli italiani, mentre i cinesi hanno un rischio relativo praticamente uguale a quelli degli italiani, probabilmente grazie all’elevato numero di attività autonome imprenditoriali. Per gli altri stranieri, tuttavia, il rischio di svolgere un lavoro a bassa qualifica è, rispetto agli italiani, almeno doppio, e spesso ancora più alto.
Stranieri e mercato del lavoro, in Neodemos, 18 settembre 2012, http://www.neodemos.info / Casacchia, Oliviero; Cardone, PAOLO EMILIO. - ELETTRONICO. - (2013), pp. 1-1.
Stranieri e mercato del lavoro, in Neodemos, 18 settembre 2012, http://www.neodemos.info
CASACCHIA, Oliviero;CARDONE, PAOLO EMILIO
2013
Abstract
I cittadini stranieri rappresentano ormai una componente molto rilevante del mercato del lavoro italiano (oltre il 10%), ma il processo di integrazione è lento e difficoltoso, e gli stranieri sono spesso confinati in comparti e posizioni a bassa qualifica, sia nei servizi sia nell’industria (fonte: Rilevazione Continua sulle Forze Lavoro - RCFL - dell’Istat). Se ci si limita ai principali paesi di provenienza, spicca la concentrazione dell’occupazione straniera in lavori a bassa specializzazione sebbene con alcune significative differenze in base alla provenienza. Un opportuno modello (logistico), si calcola la probabilità di svolgere un lavoro non qualificato al netto di tutti questi elementi di disturbo, i risultati che si ottengono rafforzano le tendenze di fondo emerse dall’analisi descrittiva: ceteris paribus uno straniero manifesta una probabilità decisamente superiore a un italiano di svolgere un lavoro a bassa qualifica. Ci sono naturalmente alcune eccezioni: ad esempio, i cittadini dei Paesi a sviluppo avanzato (PSA) appaiono avvantaggiati rispetto agli italiani, mentre i cinesi hanno un rischio relativo praticamente uguale a quelli degli italiani, probabilmente grazie all’elevato numero di attività autonome imprenditoriali. Per gli altri stranieri, tuttavia, il rischio di svolgere un lavoro a bassa qualifica è, rispetto agli italiani, almeno doppio, e spesso ancora più alto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.