Il contributo si inserisce in un quadro di approfondimento che oscilla dall’ambito urbanistico a quello architettonico, sostenendo in un certo senso il superamento dei settori disciplinari in questione e delle scale di progetto ad essi associate. L’obiettivo della riflessione è quello di proporre un ragionamento critico-interpretativo, una lettura intenzionale, di ciò che è già stato - e continua ad essere - il contributo concettuale del movimento Radical italiano, un portato esplicito – nelle molte declinazioni - soprattutto fuori dall’Italia. Il contributo ruota intorno a quanto esso abbia potuto influire in un certo approccio al progetto che oscilla dalla scala territoriale fino a quella architettonica (o più minuta del design) – superando l’assunto dal cucchiaio alla città nei termini e nelle strategie -; viene ad introdursi così un certo tipo di ‘salto di scala’, ma anche un’interpretazione nuova - e una perimetrazione precisa - di molti degli aspetti oggi centrali nell’architettura. In particolare, poi, si vuol porre l’accento sul ‘concetto nomade’ di relazionalità – così come implicitamente introdotto dai Radical - inteso come esito di un nuovo modo di concepire l’architettura che coinvolge l’ambito emozionale. Un concetto che muove anche dall’idea di architettura come fatto esistenziale.
Apporto Radical nel contemporaneo e concetto di relazionalità / Leone, Sabrina. - ELETTRONICO. - 01:(2014), pp. 1335-1340. (Intervento presentato al convegno L'urbanistica italiana nel mondo. Prospettive internazionali, contributi e debiti culturali. XVII Conferenza Nazionale SIU - Società Italiana degli Urbanisti tenutosi a Milano nel 15-16 Maggio 2014).
Apporto Radical nel contemporaneo e concetto di relazionalità
LEONE, Sabrina
2014
Abstract
Il contributo si inserisce in un quadro di approfondimento che oscilla dall’ambito urbanistico a quello architettonico, sostenendo in un certo senso il superamento dei settori disciplinari in questione e delle scale di progetto ad essi associate. L’obiettivo della riflessione è quello di proporre un ragionamento critico-interpretativo, una lettura intenzionale, di ciò che è già stato - e continua ad essere - il contributo concettuale del movimento Radical italiano, un portato esplicito – nelle molte declinazioni - soprattutto fuori dall’Italia. Il contributo ruota intorno a quanto esso abbia potuto influire in un certo approccio al progetto che oscilla dalla scala territoriale fino a quella architettonica (o più minuta del design) – superando l’assunto dal cucchiaio alla città nei termini e nelle strategie -; viene ad introdursi così un certo tipo di ‘salto di scala’, ma anche un’interpretazione nuova - e una perimetrazione precisa - di molti degli aspetti oggi centrali nell’architettura. In particolare, poi, si vuol porre l’accento sul ‘concetto nomade’ di relazionalità – così come implicitamente introdotto dai Radical - inteso come esito di un nuovo modo di concepire l’architettura che coinvolge l’ambito emozionale. Un concetto che muove anche dall’idea di architettura come fatto esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.