Le parole dell'arte. Ovvero quando l'opera, da sola, non basta

This paper moves from those works of art that include the killing, the ill-treatment and the use of dead animals and therefore it starts from the artifacts whose status of art is difficult to understand in order to discuss the role and power of the theory in the art world. It considers in particular the philosophy of art of Arthur Danto to reflect on the necessity of the relationship between work and interpretation in contemporary art. If the current art has earned (hardly) the freedom from formal constraints, from the ethical and aesthetic standards that until the avant-garde art have regulated the activity of the artist, this art turns out to be, at the same time, a kind of art even more dependent from an exegesis, from an explanation and an interpretation that have to shed light on its meaning, its purpose, its intention. Yet if it is true that what makes something a work of art is its relationship with the context formed by the history and by theory of art and if it is true that an interpretation that is based on this type of knowledge allows a physical object to be seen as a work of art, it is also true that the frames that appeal to history tend not to clearly define the "distinctive characteristics" of art, leaving unresolved, in essence, the question posed by the problem of the recognition criteria.

Questo lavoro prende le mosse da quelle opere d'arte che hanno comportato l'uccisione, il maltrattamento e l'uso di animali per la loro realizzazione e quindi quella tipologia di opere che richiede una determinata teoria per essere definita "d'arte". Si prende come riferimento la filosofia dell'arte di Arthur Danto per riflettere sulla necessità del rapporto tra opera e interpretazione nell'arte contemporanea. Se l'arte attuale si è (quasi) emancipata dai vincoli formali, dagli standard etici ed estetici che fino lai tempi delle avanguardie hanno regolamentato l' attività dell'artista, questa arte risulta essere, al tempo stesso, una sorta di arte ancora più dipendente da una esegesi, da una spiegazione e una interpretazione che devono far luce sul suo significato, il suo scopo, la sua intenzione. Tuttavia , se è vero che ciò che rende qualcosa un'opera d' arte è la sua relazione con il contesto costituito dalla storia e dalla teoria dell'arte e se è vero che un'interpretazione che si basa su questo tipo di conoscenza fa si che un oggetto fisico venga visto come un'opera d'arte, è anche vero che le cornici storiche tendono a non definire le "caratteristiche distintive " dell'arte lasciando, in sostanza, irrisolta la questione posta dal problema dei criteri di riconoscimento artistico.