Il presente studio nasce dal riscontro di un crescente interesse di istituzioni culturali straniere all’ingresso nel “mercato” della formazione universitaria italiana. La novità del fenomeno è data dal carattere culturale-economico di tali istituzioni e dalla loro ambizione a presidiare non già (o non più) il “mercato” di nicchia della formazione transnazionale di studenti, ma direttamente di porsi in concorrenza o competizione con il sistema nazionale delle Università statali e non. Attesa la natura di tali istituzioni culturali/economiche, evidentemente tese a ricercare nella propria attività anzitutto (se non esclusivamente) una logica di profitto, in questo studio si intende verificare se e quale business possano avere istituzioni universitarie in Italia. E se pertanto un tale fenomeno, allo stato ancora embrionale, sia destinato a rimanere marginale o sia il segno di una modifica significativa del sistema. Se esso attesti una temporanea crisi qualitativo-formativa della attuale accademia italiana o una crisi sistemica del modello formativo, sempre più scisso tra teaching schools (cui verosimilmente si affiancherebbero le istituzioni for profit) e università come centri di ricerca. Se la educazione universitaria tenderà a divenire settore commerciale per imprese nazionali o straniere o se il modello italiano manterrà i caratteri che, pur nelle molteplici riforme, sono fin qui stati mantenuti. Nell’approfondimento: si delineano, in estrema sintesi, il sistema universitario italiano, le sue istituzioni e la loro riconducibilità o meno ad una logica for profit; si analizzano, al di là delle (vedremo: poche) forme di istruzione “universitaria” che possono svolgersi in forma imprenditoriale, le forme alternative ed indirette di remunerazione di un capitale investito in istituzioni universitarie no profit; si identifica nel valore legale indiretto (ma non per questo meno rilevante) del titolo <> normativo alla diffusione di istituzioni profit e si assume, pertanto, come anche l’aspetto della concorrenza/competizione di istituzioni commerciali (nazionali o meno che siano) con il sistema universitario sia da considerare nel dibattito in ordine a tale contrastato e ricorrente tema dell’ordinamento italiano.
University business in Italy? Differenti tipi di istituzioni universitarie e relativi regimi. La formazione universitaria come settore for-profit? / Elefante, Fabio. - In: MUNUS. - ISSN 2240-4732. - 1:(2015), pp. 159-176.
University business in Italy? Differenti tipi di istituzioni universitarie e relativi regimi. La formazione universitaria come settore for-profit?
ELEFANTE, FABIO
2015
Abstract
Il presente studio nasce dal riscontro di un crescente interesse di istituzioni culturali straniere all’ingresso nel “mercato” della formazione universitaria italiana. La novità del fenomeno è data dal carattere culturale-economico di tali istituzioni e dalla loro ambizione a presidiare non già (o non più) il “mercato” di nicchia della formazione transnazionale di studenti, ma direttamente di porsi in concorrenza o competizione con il sistema nazionale delle Università statali e non. Attesa la natura di tali istituzioni culturali/economiche, evidentemente tese a ricercare nella propria attività anzitutto (se non esclusivamente) una logica di profitto, in questo studio si intende verificare se e quale business possano avere istituzioni universitarie in Italia. E se pertanto un tale fenomeno, allo stato ancora embrionale, sia destinato a rimanere marginale o sia il segno di una modifica significativa del sistema. Se esso attesti una temporanea crisi qualitativo-formativa della attuale accademia italiana o una crisi sistemica del modello formativo, sempre più scisso tra teaching schools (cui verosimilmente si affiancherebbero le istituzioni for profit) e università come centri di ricerca. Se la educazione universitaria tenderà a divenire settore commerciale per imprese nazionali o straniere o se il modello italiano manterrà i caratteri che, pur nelle molteplici riforme, sono fin qui stati mantenuti. Nell’approfondimento: si delineano, in estrema sintesi, il sistema universitario italiano, le sue istituzioni e la loro riconducibilità o meno ad una logica for profit; si analizzano, al di là delle (vedremo: poche) forme di istruzione “universitaria” che possono svolgersi in forma imprenditoriale, le forme alternative ed indirette di remunerazione di un capitale investito in istituzioni universitarie no profit; si identifica nel valore legale indiretto (ma non per questo meno rilevante) del titolo <> normativo alla diffusione di istituzioni profit e si assume, pertanto, come anche l’aspetto della concorrenza/competizione di istituzioni commerciali (nazionali o meno che siano) con il sistema universitario sia da considerare nel dibattito in ordine a tale contrastato e ricorrente tema dell’ordinamento italiano.File | Dimensione | Formato | |
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