Il contributo intende approfondire i caratteri che la metropolizzazione assume nel contesto romano, verificare quali siano gli effettivi cambiamenti rispetto ai modi tradizionali di organizzazione delle “aree metropolitane” e interpretare criticamente le forme e i processi che caratterizzano eventuali “territori post-metropolitani”. I recenti fenomeni connessi alla crisi ed, in particolare, l’insostenibile pressione del mercato immobiliare hanno determinato una spinta verso l’esterno della popolazione e una forte riorganizzazione territoriale, con rilevanti implicazioni, ad esempio nell’organizzazione dei servizi o nell’aumento del pendolarismo. La riorganizzazione territoriale è conseguenza anche di alcune importanti dinamiche insediative e infrastrutturali. Se è prevalente un fenomeno di regionalizzazione dell’urbano, con una diretta e tradizionale dipendenza da Roma, d’altra parte si rilevano fenomeni più tipicamente post-metropolitani. Ciò che cambia sono le forme dell’urbano e i modi dell’abitare; con implicazioni connesse alla dimensione degli immaginari, in linea con le considerazioni di Soja sul “terzo spazio”. Il contributo intende leggere le trasformazioni dell’urbano attraverso l’analisi di uno spaccato del territorio post-metropolitano romano lungo la direttrice nord, andando dalla polarità commerciale di Bufalotta – Porta di Roma a ridosso del GRA fino ai centri della Sabina. La ricerca si inserisce nel Progetto PRIN “Territori post-metropolitani come forme urbane emergenti: le sfide della sostenibilità, abitabilità e governabilità” (coord. A. Balducci; resp. Unità Roma C. Cellamare).

TRASFORMAZIONI DELL’URBANO. TERRITORI POST-METROPOLITANI ROMANI / Cellamare, Carlo. - ELETTRONICO. - (2014), pp. 1-22. (Intervento presentato al convegno XXXV CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI tenutosi a Padova nel 11-13 settembre 2014).

TRASFORMAZIONI DELL’URBANO. TERRITORI POST-METROPOLITANI ROMANI

CELLAMARE, Carlo
2014

Abstract

Il contributo intende approfondire i caratteri che la metropolizzazione assume nel contesto romano, verificare quali siano gli effettivi cambiamenti rispetto ai modi tradizionali di organizzazione delle “aree metropolitane” e interpretare criticamente le forme e i processi che caratterizzano eventuali “territori post-metropolitani”. I recenti fenomeni connessi alla crisi ed, in particolare, l’insostenibile pressione del mercato immobiliare hanno determinato una spinta verso l’esterno della popolazione e una forte riorganizzazione territoriale, con rilevanti implicazioni, ad esempio nell’organizzazione dei servizi o nell’aumento del pendolarismo. La riorganizzazione territoriale è conseguenza anche di alcune importanti dinamiche insediative e infrastrutturali. Se è prevalente un fenomeno di regionalizzazione dell’urbano, con una diretta e tradizionale dipendenza da Roma, d’altra parte si rilevano fenomeni più tipicamente post-metropolitani. Ciò che cambia sono le forme dell’urbano e i modi dell’abitare; con implicazioni connesse alla dimensione degli immaginari, in linea con le considerazioni di Soja sul “terzo spazio”. Il contributo intende leggere le trasformazioni dell’urbano attraverso l’analisi di uno spaccato del territorio post-metropolitano romano lungo la direttrice nord, andando dalla polarità commerciale di Bufalotta – Porta di Roma a ridosso del GRA fino ai centri della Sabina. La ricerca si inserisce nel Progetto PRIN “Territori post-metropolitani come forme urbane emergenti: le sfide della sostenibilità, abitabilità e governabilità” (coord. A. Balducci; resp. Unità Roma C. Cellamare).
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