Il tema oggetto di studio è costituito dall’analisi del rapporto tra destinazione e separazione nell’ambito della tematica dei patrimoni separati. L’indagine sulla rilevanza del tema nell’ambito dei patrimoni separati si articola in quattro punti fondamentali che vanno a definire la struttura stessa dell’esposizione. In primo luogo, vi è una considerazione di carattere sistematico, in quanto la destinazione di un patrimonio ad uno scopo riveste il carattere di autonoma categoria giuridica, dove i due elementi di destinazione e separazione risultano essere inscindibili. In secondo luogo, vi è un motivo di carattere culturale, in quanto il ruolo della destinazione nello studio relativo ai patrimoni separati costituisce una linea di continuità tra tradizione e modernità. In particolare si fa riferimento all’analisi della nota teoria dei patrimoni destinati ad uno scopo elaborata dalla pandettistica tedesca (c.d. Zweckvermoegenstheorie), che approdando successivamente in Italia, ha creato un vivace dibattito in ordine alla configurazione dei patrimoni di destinazione quali persone giuridiche o quali patrimoni assoggettati a speciali regole di responsabilità patrimoniale, per arrivare infine alla recente introduzione dell’art. 2645 ter nel libro VI del codice civile. In terzo luogo, vengono in rilievo anche personali convinzioni circa la centralità della destinazione quale fondamento di tutta una serie di rapporti e di istituti collegati al fenomeno dei patrimoni separati: dal contratto di mandato, al trust, al negozio fiduciario. Per cui, la destinazione non sarebbe altro che l’interesse sotteso a tutta una serie di istituti che con diversi schemi procedimentali e strutturali determinano la creazione di un vincolo di destinazione sul patrimonio o su attività. Infine, un ultimo punto fondamentale risulta essere costituito dalla considerazione per cui il rapporto tra destinazione e separazione esprime il nodo problematico del rapporto tra autonomia negoziale e tutela del credito. In particolare, al di fuori delle ipotesi tipicamente previste dalla legge, il vero problema si pone per i patrimoni separati di fonte negoziale, dove emerge il problema dello spazio lasciato all’autonomia privata per la creazione di patrimoni destinati ad uno scopo con effetto di separazione. Al tal riguardo, si attribuisce particolare rilievo alla distinzione tra destinazione, che opera sul piano dell’atto, e la cui competenza è dei privati, e separazione che opera sul piano del fatto, e che riguarda proprio il profilo della opponibilità ai terzi creditori del vincolo di destinazione e la cui competenza è del legislatore, consentendo in questo modo, di non sovrapporre il problema della meritevolezza dell’atto di destinazione con quello della liceità di atti che si pongono in contrasto con il principio di tipicità delle limitazioni di responsabilità patrimoniale contenuto nel comma 2° dell’art. 2740 c.c.

ATTO NEGOZIALE DI DESTINAZIONE E SEPARAZIONE / Bianca, Mirzia Rosa. - In: RIVISTA DI DIRITTO CIVILE. - ISSN 0035-6093. - 2:(2007), pp. 197-227.

ATTO NEGOZIALE DI DESTINAZIONE E SEPARAZIONE

BIANCA, Mirzia Rosa
2007

Abstract

Il tema oggetto di studio è costituito dall’analisi del rapporto tra destinazione e separazione nell’ambito della tematica dei patrimoni separati. L’indagine sulla rilevanza del tema nell’ambito dei patrimoni separati si articola in quattro punti fondamentali che vanno a definire la struttura stessa dell’esposizione. In primo luogo, vi è una considerazione di carattere sistematico, in quanto la destinazione di un patrimonio ad uno scopo riveste il carattere di autonoma categoria giuridica, dove i due elementi di destinazione e separazione risultano essere inscindibili. In secondo luogo, vi è un motivo di carattere culturale, in quanto il ruolo della destinazione nello studio relativo ai patrimoni separati costituisce una linea di continuità tra tradizione e modernità. In particolare si fa riferimento all’analisi della nota teoria dei patrimoni destinati ad uno scopo elaborata dalla pandettistica tedesca (c.d. Zweckvermoegenstheorie), che approdando successivamente in Italia, ha creato un vivace dibattito in ordine alla configurazione dei patrimoni di destinazione quali persone giuridiche o quali patrimoni assoggettati a speciali regole di responsabilità patrimoniale, per arrivare infine alla recente introduzione dell’art. 2645 ter nel libro VI del codice civile. In terzo luogo, vengono in rilievo anche personali convinzioni circa la centralità della destinazione quale fondamento di tutta una serie di rapporti e di istituti collegati al fenomeno dei patrimoni separati: dal contratto di mandato, al trust, al negozio fiduciario. Per cui, la destinazione non sarebbe altro che l’interesse sotteso a tutta una serie di istituti che con diversi schemi procedimentali e strutturali determinano la creazione di un vincolo di destinazione sul patrimonio o su attività. Infine, un ultimo punto fondamentale risulta essere costituito dalla considerazione per cui il rapporto tra destinazione e separazione esprime il nodo problematico del rapporto tra autonomia negoziale e tutela del credito. In particolare, al di fuori delle ipotesi tipicamente previste dalla legge, il vero problema si pone per i patrimoni separati di fonte negoziale, dove emerge il problema dello spazio lasciato all’autonomia privata per la creazione di patrimoni destinati ad uno scopo con effetto di separazione. Al tal riguardo, si attribuisce particolare rilievo alla distinzione tra destinazione, che opera sul piano dell’atto, e la cui competenza è dei privati, e separazione che opera sul piano del fatto, e che riguarda proprio il profilo della opponibilità ai terzi creditori del vincolo di destinazione e la cui competenza è del legislatore, consentendo in questo modo, di non sovrapporre il problema della meritevolezza dell’atto di destinazione con quello della liceità di atti che si pongono in contrasto con il principio di tipicità delle limitazioni di responsabilità patrimoniale contenuto nel comma 2° dell’art. 2740 c.c.
2007
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
ATTO NEGOZIALE DI DESTINAZIONE E SEPARAZIONE / Bianca, Mirzia Rosa. - In: RIVISTA DI DIRITTO CIVILE. - ISSN 0035-6093. - 2:(2007), pp. 197-227.
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