Ragionare sullo spazio pubblico contemporaneo per cercare di indagarne trasformazioni, rintracciarne significati e comprendere almeno in parte come questi si sono sviluppati, vuol dire richiamare alla memoria, almeno sinteticamente, gli spazi pubblici tradizionali e la loro evoluzione architettonica come pure quella del loro ruolo sociale. Questo passaggio consente di fare il punto su un aspetto preciso - inteso quale carattere al contempo di permanenza, variazione, evoluzione o quale fattore potenziale per il progetto contemporaneo - che è quello della relazionalità. Lo spazio pubblico si è infatti costruito sui rapporti, le attività e gli scambi di cui costituisce storicamente lo scenario, o il supporto, come anche sulle relazioni fra uomo, suo comportamento e intorno costruito. Ragionare su questo tema vuol dunque porsi alcune domande: si può ancora fare riferimento all’agorà o forum mediterranei come matrici progettuali? Quali caratteri si mantengono e di quali si implementano? Lo spazio della vita pubblica e sociale trasformandosi ha visto il passaggio da un progetto linguisticamente o formalmente definito (o confinato, e poi quantitativamente regolato) verso uno più aperto e sfumato, è possibile circoscriverne aspetti e motivazioni? Quali sono gli effetti della globalizzazione, delle reti informatiche e dei nuovi mezzi di comunicazione sullo spazio pubblico? L’implosione della dimensione globale in quella privata, come spesso descritta da Virilio nelle sue molte declinazioni e possibili sviluppi, come può inserirsi in questo ragionamento e nel progetto dello spazio pubblico contemporaneo? Si possono immaginare nuovi spazi pubblici che muovendo dai quelli storici siano informati da questa rivoluzione per costruire non solo uno scenario e un supporto, ma la capacità di moltiplicare le opportunità di uso e costituire mezzi di ‘espansione’ per l’uomo? Quali forme di relazionalità si possono immaginare in questi nuovi spazi e quali le possibili declinazioni?
Lo spazio pubblico contemporaneo tra mediterraneità e globalizzazione. Nuove e antiche relazionalità / Leone, Sabrina. - (2014), pp. 586-591. ( MED.NET.EU.12 Genova 28-29 Giugno 2012).
Lo spazio pubblico contemporaneo tra mediterraneità e globalizzazione. Nuove e antiche relazionalità
LEONE, Sabrina
2014
Abstract
Ragionare sullo spazio pubblico contemporaneo per cercare di indagarne trasformazioni, rintracciarne significati e comprendere almeno in parte come questi si sono sviluppati, vuol dire richiamare alla memoria, almeno sinteticamente, gli spazi pubblici tradizionali e la loro evoluzione architettonica come pure quella del loro ruolo sociale. Questo passaggio consente di fare il punto su un aspetto preciso - inteso quale carattere al contempo di permanenza, variazione, evoluzione o quale fattore potenziale per il progetto contemporaneo - che è quello della relazionalità. Lo spazio pubblico si è infatti costruito sui rapporti, le attività e gli scambi di cui costituisce storicamente lo scenario, o il supporto, come anche sulle relazioni fra uomo, suo comportamento e intorno costruito. Ragionare su questo tema vuol dunque porsi alcune domande: si può ancora fare riferimento all’agorà o forum mediterranei come matrici progettuali? Quali caratteri si mantengono e di quali si implementano? Lo spazio della vita pubblica e sociale trasformandosi ha visto il passaggio da un progetto linguisticamente o formalmente definito (o confinato, e poi quantitativamente regolato) verso uno più aperto e sfumato, è possibile circoscriverne aspetti e motivazioni? Quali sono gli effetti della globalizzazione, delle reti informatiche e dei nuovi mezzi di comunicazione sullo spazio pubblico? L’implosione della dimensione globale in quella privata, come spesso descritta da Virilio nelle sue molte declinazioni e possibili sviluppi, come può inserirsi in questo ragionamento e nel progetto dello spazio pubblico contemporaneo? Si possono immaginare nuovi spazi pubblici che muovendo dai quelli storici siano informati da questa rivoluzione per costruire non solo uno scenario e un supporto, ma la capacità di moltiplicare le opportunità di uso e costituire mezzi di ‘espansione’ per l’uomo? Quali forme di relazionalità si possono immaginare in questi nuovi spazi e quali le possibili declinazioni?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


