Nella ricerca sociale l’ascolto è una componente importante della dimensione “artistica” insita nell’indagine empirica; con “arte” s’intende ciò che fa appello alla sensibilità ermeneutica del ricercatore. L’ascolto, dunque, non può essere ridotto a tecnica; piuttosto è una predisposizione interiore da coltivare. L’ascolto dell’altro non è mai im-mediato e trasparente; la comprensione dell’interlocutore è problematica, punto d’incontro precario fra l’indeterminato del vissuto soggettivo e la determinazione della parola (o dello sguardo). Nell’ermeneutica contemporanea l’ascolto si estende dal piano metodologico a quello ontologico. Il ruolo protagonista non è più affidato al soggetto che intenzionalmente si apre all’altro, ma all’oggetto che si protende verso il soggetto annunciandosi (vedi fenomenologia e filosofia ermeneutica). Esemplari, a tale proposito, sono le affermazioni “il linguaggio ci parla” e “il linguaggio è nel dialogo”, rispettivamente di Heidegger e Gadamer. Un ultimo tratto dell’arte dell’ascolto torna alla ribalta nell’attuale società multi-linguistica e multi- culturale; ed è ricondotto da Ricoeur al concetto di traduzione dell’altro, traduzione intesa come “ospitare la lingua e la cultura dell’altro”.
La ricerca sociale e l'arte dell'ascolto / Montesperelli, Paolo. - In: COMUNICAZIONEPUNTODOC. - ISSN 2282-0140. - 11:(2014).
La ricerca sociale e l'arte dell'ascolto
MONTESPERELLI, Paolo
2014
Abstract
Nella ricerca sociale l’ascolto è una componente importante della dimensione “artistica” insita nell’indagine empirica; con “arte” s’intende ciò che fa appello alla sensibilità ermeneutica del ricercatore. L’ascolto, dunque, non può essere ridotto a tecnica; piuttosto è una predisposizione interiore da coltivare. L’ascolto dell’altro non è mai im-mediato e trasparente; la comprensione dell’interlocutore è problematica, punto d’incontro precario fra l’indeterminato del vissuto soggettivo e la determinazione della parola (o dello sguardo). Nell’ermeneutica contemporanea l’ascolto si estende dal piano metodologico a quello ontologico. Il ruolo protagonista non è più affidato al soggetto che intenzionalmente si apre all’altro, ma all’oggetto che si protende verso il soggetto annunciandosi (vedi fenomenologia e filosofia ermeneutica). Esemplari, a tale proposito, sono le affermazioni “il linguaggio ci parla” e “il linguaggio è nel dialogo”, rispettivamente di Heidegger e Gadamer. Un ultimo tratto dell’arte dell’ascolto torna alla ribalta nell’attuale società multi-linguistica e multi- culturale; ed è ricondotto da Ricoeur al concetto di traduzione dell’altro, traduzione intesa come “ospitare la lingua e la cultura dell’altro”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.