in L'Insegnamento delle lingue in Italia in relazione alla politica linguistica dell'Unione Europea, Salvi Rita et al. Working Paper n.59, database CNRSOLAR :http://150.146.3.132/990/ Abstract: Il termine “multilinguismo” è altamente ambiguo in quanto non implica necessariamente che i membri del gruppo sociale o del territorio considerati siano in possesso di abilità plurilingue individuali. Tale termine può essere persino fonte di malinteso, a giudicare dalla dinamica delle lingue attualmente seguita in Europa, che sembra indirizzarsi progressivamente verso un modello di anglofonia esclusiva che lascia poco spazio a ogni alternativa linguistica. L’Italia rappresenta un esempio eclatante di questo paradosso. Da una parte, l’inglese è la lingua straniera obbligatoria nella scuola primaria e quantitativamente dominante nella scuola secondaria mentre le recenti disposizioni ministeriali minacciano di ridurre ancora lo spazio della seconda lingua comunitaria; dall’altra esistono dei poli attivi e dei progetti pilota nel campo dell’innovazione e della riflessione riguardo la didattica delle lingue, la formazione degli insegnanti e la promozione del plurilinguismo, seguendo un approccio che integra apprendimento linguistico e contenuto della disciplina e incoraggia l’intercomprensione fra “lingue vicine”.

“Multilinguisme, plurilinguisme et enseignement des langues en Italie“ / Escoubas, MARIE PIERRE. - ELETTRONICO. - 59:(2009), pp. 30-47.

“Multilinguisme, plurilinguisme et enseignement des langues en Italie“

ESCOUBAS, MARIE PIERRE
2009

Abstract

in L'Insegnamento delle lingue in Italia in relazione alla politica linguistica dell'Unione Europea, Salvi Rita et al. Working Paper n.59, database CNRSOLAR :http://150.146.3.132/990/ Abstract: Il termine “multilinguismo” è altamente ambiguo in quanto non implica necessariamente che i membri del gruppo sociale o del territorio considerati siano in possesso di abilità plurilingue individuali. Tale termine può essere persino fonte di malinteso, a giudicare dalla dinamica delle lingue attualmente seguita in Europa, che sembra indirizzarsi progressivamente verso un modello di anglofonia esclusiva che lascia poco spazio a ogni alternativa linguistica. L’Italia rappresenta un esempio eclatante di questo paradosso. Da una parte, l’inglese è la lingua straniera obbligatoria nella scuola primaria e quantitativamente dominante nella scuola secondaria mentre le recenti disposizioni ministeriali minacciano di ridurre ancora lo spazio della seconda lingua comunitaria; dall’altra esistono dei poli attivi e dei progetti pilota nel campo dell’innovazione e della riflessione riguardo la didattica delle lingue, la formazione degli insegnanti e la promozione del plurilinguismo, seguendo un approccio che integra apprendimento linguistico e contenuto della disciplina e incoraggia l’intercomprensione fra “lingue vicine”.
2009
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