Il lavoro illustra le fasi di un momento cruciale per gli sviluppi dell’architettura militare nei territori che compongono il Dominio veneziano di Terraferma, tra la fine del 1525 e la primavera del 1528. Protagonisti di questa stagione sono Francesco Maria della Rovere, Duca di Urbino, che ricopre l’incarico di Governatore generale dell’esercito veneziano e Pier Francesco Fiorenzuoli da Viterbo, tecnico di formazione militare, che il Duca di Urbino chiama al servizio della Serenissima, per dare un orientamento tecnicamente più aggiornato all’opera di rafforzamento dell’apparato difensivo dello Stato, in un momento di forti tensioni politiche e militari. I due lavorano a stretto contatto nella Terraferma Veneziana per poco più di due anni. In questo periodo si mettono a punto iniziative di capitale importanza, che toccano i principali centri urbani e i nodi strategicamente nevralgici del Dominio di Terraferma. Opere di notevole rilievo vengono delineate, tra l’altro, per Verona, Padova, Crema, Legnago, Bergamo e Orzinuovi. Gli esiti di questa breve, ma straordinariamente intensa attività, segnano l’affermazione di modelli più aggiornati nella concezione della fortificazioni della Terraferma veneziana, con l’introduzione, in particolare, del tipo di bastione ad inviluppo pentagonale con fianchi dritti, con l’obiettivo della composizione di sistemi più efficacemente difendibili mediante il tiro radente dell’artiglieria.
All'origine del fronte bastionato nella Terraferma veneziana: il contributo di Francesco Maria della Rovere e Pier Francesco da Viterbo / Villa, Guglielmo. - STAMPA. - (2014), pp. 97-115. (Intervento presentato al convegno L'architettura militare di Venezia in Terraferma e in Adriatico fra XVI e XVII secolo tenutosi a Palmanova nel 8-10 novembre 2013).
All'origine del fronte bastionato nella Terraferma veneziana: il contributo di Francesco Maria della Rovere e Pier Francesco da Viterbo
VILLA, Guglielmo
2014
Abstract
Il lavoro illustra le fasi di un momento cruciale per gli sviluppi dell’architettura militare nei territori che compongono il Dominio veneziano di Terraferma, tra la fine del 1525 e la primavera del 1528. Protagonisti di questa stagione sono Francesco Maria della Rovere, Duca di Urbino, che ricopre l’incarico di Governatore generale dell’esercito veneziano e Pier Francesco Fiorenzuoli da Viterbo, tecnico di formazione militare, che il Duca di Urbino chiama al servizio della Serenissima, per dare un orientamento tecnicamente più aggiornato all’opera di rafforzamento dell’apparato difensivo dello Stato, in un momento di forti tensioni politiche e militari. I due lavorano a stretto contatto nella Terraferma Veneziana per poco più di due anni. In questo periodo si mettono a punto iniziative di capitale importanza, che toccano i principali centri urbani e i nodi strategicamente nevralgici del Dominio di Terraferma. Opere di notevole rilievo vengono delineate, tra l’altro, per Verona, Padova, Crema, Legnago, Bergamo e Orzinuovi. Gli esiti di questa breve, ma straordinariamente intensa attività, segnano l’affermazione di modelli più aggiornati nella concezione della fortificazioni della Terraferma veneziana, con l’introduzione, in particolare, del tipo di bastione ad inviluppo pentagonale con fianchi dritti, con l’obiettivo della composizione di sistemi più efficacemente difendibili mediante il tiro radente dell’artiglieria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.