La riforma elettorale alla luce della sent. 1/2014

The judgment no. 1/2014 assumes an undeniable political and juridical relevance: the constitutional Court declared the constitutional illegitimacy of the current electoral law and, at the same time, recognised its judgment as a self-executing law and the legitimacy of the existing Parliament, although elected by the unconstitutional law. The established criteria, or those will be established through a reform bill on the electoral law, are genetically related to the ‘perfect bicameralism’ of the Parliament: the need of a stable Government and governability should always stand in balance with the proportionality principle and the democratic representation into the two Houses of the Parliament. Based on such conditions, it seems essential an effective cooperation among the parties in order to create stable political issues that determine a long-lasting Government stability.

Il rilievo giuridico e politico della sentenza 1/2014 della Corte costituzionale è indubitabile: si è dichiarata l’illegittimità costituzionale della vigente legge elettorale, stabilendo per l’altro, l’autoapplicabilità della legge come risultante dalla decisione e la legittimità del Parlamento esistente, sebbene eletto con la normativa viziata. I criteri posti o che si porranno nell’ambito di un progetto di riforma del sistema elettorale, sono geneticamente connessi al bicameralismo paritario del nostro Parlamento: l’esigenza di governabilità deve sempre porsi in equilibrio con il principio della proporzionalità e rappresentatività dei due rami del Parlamento, al fine di evitare alterazioni del criterio della rappresentanza democratica. In un simile contesto, risulta pur sempre imprescindibile la cooperazione partitica per la formulazione di un indirizzo politico che assicuri la stabilità di Governo.