Il Centro Studi per la Storia dell’Architettura conserva un patrimonio documentario che riveste una particolare importanza per la storia dell’architettura e dell’urbanistica, soprattutto del Novecento italiano; l’interesse della documentazione è stato riconosciuto dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio con provvedimento del 2.4.1984 e con quello integrativo del 11.11.1991, riferito alla documentazione fotografica. Il complesso documentario comprende diversi nuclei confluiti, nel tempo, in seguito a molteplici vicende storiche ed istituzionali; i tre nuclei principali, tra loro strettamente correlati, sono: 1) archivio dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAr) (1890 – 1938) 2) archivio del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura (CS) (1938 - ) 3) archivio di Gustavo Giovannoni (GG) (1879 – 1947) L’AACAr, fondata il 23 gennaio 1890, ispirata da G.B. Giovenale (1848-1934), è attiva fino alla fine degli anni Venti, quando viene trasformata nel Circolo culturale del Sindacato fascista degli ingegneri e architetti. Successivamente viene assorbita dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura (CS), fondato da Gustavo Giovannoni nel 1938. Ai complessi documentari dei due enti si aggiunge l’archivio personale e professionale di Giovannoni (già conservato presso il suo studio privato), donato con lascito testamentario. Questi tre nuclei, tra loro strettamente correlati, non presentano sempre dei confini netti: basti pensare al periodo di transizione tra AACAr e CS e alla posizione di Giovannoni che ricopre diverse cariche all’interno dei due enti. Egli compare nell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura fin dal 1890-95, ricopre il ruolo di vicepresidente dal 1906 e quello di presidente dal 1910, infine è presidente del Centro di Studi dal 1938 al 1947. Gli altri fondi aggregati pervenuti al Centro Studi sono: 1) fondo American Academy; 2) fondo Ezio Cerutti; 3) fondo Ignazio Carlo Gavini (donazione); 4) fondo Leonardo Paterna Baldizzi (donazione). Il patrimonio documentale comprende disegni, fotografie, lastre fotografiche e documenti cartacei (corrispondenza, relazioni, scritti appunti, etc.), classificati, in origine, in maniera approssimativa ed empirica. Il progetto di sistemazione del complesso archivistico è stato condotto, partendo da un’attenta analisi della situazione esistente. Il lavoro si è svolto per fasi: 1) Schedatura e aggregazione delle unità archivistiche–Per la creazione della banca dati è stato utilizzato il software Sesamo (versione 4.1) appositamente predisposto per la descrizione archivistica gerarchica e compatibile con i sistemi archivistici nazionali. Tenendo conto, in particolare, delle ontologie del SIUSA (Sistema Informativo Unificato Soprintendenze Archivistiche) la descrizione è basata sull’individuazione dei vari soggetti produttori a cui ricondurre, per quanto possibile, i rispettivi complessi archivistici, nei limiti consentiti dalla situazione determinatasi a seguito delle vicende istituzionali, in cui talvolta l’intreccio tra i diversi Soggetti produttori e Complessi archivistici rende impossibile tracciare linee di confine nette; in questi casi sono stati sempre evidenziati gli opportuni rinvii, come nel caso dei rimandi tra AACAr e CS, o tra CS e Giovannoni, dovute alle cariche ricoperte dal Giovannoni stesso. Per ogni Complesso archivistico è stata definita la struttura, individuando, in base a criteri esplicitati nelle introduzioni ai singoli archivi, le serie e sottoserie, ed all’interno di queste le unità archivistiche ed unità documentarie. La segnatura definitiva riporta la sigla corrispondente al complesso archivistico seguita dal numero che individua la serie e dal numero che individua l’unità archivistica. In totale sono descritti 7 archivi corrispondenti ad altrettanti Soggetti produttori: 1. AACAR (Associazione Artistica tra i Cultori di Architettura) 2. CS (Centro Studi per la Storia dell’Architettura) 3. GG (Gustavo Giovannoni) 4. AA (American Academy) 5. EC (Ezio Cerutti) 6. ICG (Ignazio Carlo Gavini) 7. LPB (Leonardo Paterna Baldizzi) Nel corso del lavoro si è cercato di mantenere, per quanto possibile, l’originaria configurazione degli archivi mettendo in rilievo le informazioni relative ai sistemi di classificazione adottati 2) Inventariazione -Gli strumenti di descrizione realizzati sono i seguenti: banca dati e inventario del complesso archivistico diviso in due parti la prima comprende gli archivi dei due enti AACAr e CSSAr, mentre la seconda gli archivi di Gustavo Giovannoni e gli altri fondi aggregati. 3) Sistemazione fisica - Al termine dell’inventariazione si è proceduto alla sistemazione fisica della documentazione all’interno dei locali delCentro Studi. Le unità archivistiche dei vari fondi sono state condizionate in nuovi faldoni a norma (prodotti dalLaboratorio di Fotoriproduzione legatoria e restaurodell’Archivio di Stato di Rieti) su cui sono state apposte etichette predisposte all’uopo.

Guida agli archivi del Centro Studi per la storia dell'architettura / Accorsi, MARIA LETIZIA. - (2010), pp. 1-684.

Guida agli archivi del Centro Studi per la storia dell'architettura

ACCORSI, MARIA LETIZIA
2010

Abstract

Il Centro Studi per la Storia dell’Architettura conserva un patrimonio documentario che riveste una particolare importanza per la storia dell’architettura e dell’urbanistica, soprattutto del Novecento italiano; l’interesse della documentazione è stato riconosciuto dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio con provvedimento del 2.4.1984 e con quello integrativo del 11.11.1991, riferito alla documentazione fotografica. Il complesso documentario comprende diversi nuclei confluiti, nel tempo, in seguito a molteplici vicende storiche ed istituzionali; i tre nuclei principali, tra loro strettamente correlati, sono: 1) archivio dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAr) (1890 – 1938) 2) archivio del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura (CS) (1938 - ) 3) archivio di Gustavo Giovannoni (GG) (1879 – 1947) L’AACAr, fondata il 23 gennaio 1890, ispirata da G.B. Giovenale (1848-1934), è attiva fino alla fine degli anni Venti, quando viene trasformata nel Circolo culturale del Sindacato fascista degli ingegneri e architetti. Successivamente viene assorbita dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura (CS), fondato da Gustavo Giovannoni nel 1938. Ai complessi documentari dei due enti si aggiunge l’archivio personale e professionale di Giovannoni (già conservato presso il suo studio privato), donato con lascito testamentario. Questi tre nuclei, tra loro strettamente correlati, non presentano sempre dei confini netti: basti pensare al periodo di transizione tra AACAr e CS e alla posizione di Giovannoni che ricopre diverse cariche all’interno dei due enti. Egli compare nell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura fin dal 1890-95, ricopre il ruolo di vicepresidente dal 1906 e quello di presidente dal 1910, infine è presidente del Centro di Studi dal 1938 al 1947. Gli altri fondi aggregati pervenuti al Centro Studi sono: 1) fondo American Academy; 2) fondo Ezio Cerutti; 3) fondo Ignazio Carlo Gavini (donazione); 4) fondo Leonardo Paterna Baldizzi (donazione). Il patrimonio documentale comprende disegni, fotografie, lastre fotografiche e documenti cartacei (corrispondenza, relazioni, scritti appunti, etc.), classificati, in origine, in maniera approssimativa ed empirica. Il progetto di sistemazione del complesso archivistico è stato condotto, partendo da un’attenta analisi della situazione esistente. Il lavoro si è svolto per fasi: 1) Schedatura e aggregazione delle unità archivistiche–Per la creazione della banca dati è stato utilizzato il software Sesamo (versione 4.1) appositamente predisposto per la descrizione archivistica gerarchica e compatibile con i sistemi archivistici nazionali. Tenendo conto, in particolare, delle ontologie del SIUSA (Sistema Informativo Unificato Soprintendenze Archivistiche) la descrizione è basata sull’individuazione dei vari soggetti produttori a cui ricondurre, per quanto possibile, i rispettivi complessi archivistici, nei limiti consentiti dalla situazione determinatasi a seguito delle vicende istituzionali, in cui talvolta l’intreccio tra i diversi Soggetti produttori e Complessi archivistici rende impossibile tracciare linee di confine nette; in questi casi sono stati sempre evidenziati gli opportuni rinvii, come nel caso dei rimandi tra AACAr e CS, o tra CS e Giovannoni, dovute alle cariche ricoperte dal Giovannoni stesso. Per ogni Complesso archivistico è stata definita la struttura, individuando, in base a criteri esplicitati nelle introduzioni ai singoli archivi, le serie e sottoserie, ed all’interno di queste le unità archivistiche ed unità documentarie. La segnatura definitiva riporta la sigla corrispondente al complesso archivistico seguita dal numero che individua la serie e dal numero che individua l’unità archivistica. In totale sono descritti 7 archivi corrispondenti ad altrettanti Soggetti produttori: 1. AACAR (Associazione Artistica tra i Cultori di Architettura) 2. CS (Centro Studi per la Storia dell’Architettura) 3. GG (Gustavo Giovannoni) 4. AA (American Academy) 5. EC (Ezio Cerutti) 6. ICG (Ignazio Carlo Gavini) 7. LPB (Leonardo Paterna Baldizzi) Nel corso del lavoro si è cercato di mantenere, per quanto possibile, l’originaria configurazione degli archivi mettendo in rilievo le informazioni relative ai sistemi di classificazione adottati 2) Inventariazione -Gli strumenti di descrizione realizzati sono i seguenti: banca dati e inventario del complesso archivistico diviso in due parti la prima comprende gli archivi dei due enti AACAr e CSSAr, mentre la seconda gli archivi di Gustavo Giovannoni e gli altri fondi aggregati. 3) Sistemazione fisica - Al termine dell’inventariazione si è proceduto alla sistemazione fisica della documentazione all’interno dei locali delCentro Studi. Le unità archivistiche dei vari fondi sono state condizionate in nuovi faldoni a norma (prodotti dalLaboratorio di Fotoriproduzione legatoria e restaurodell’Archivio di Stato di Rieti) su cui sono state apposte etichette predisposte all’uopo.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/64521
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