Turkish foreign policy in recent years, reflected in the thinking of its Foreign Minister Ahmet Davutoğlu, has created quite a stir in the West, even in institutions dedicated to the analysis of international politics. So much activism was not expected abroad. This surprise highlights a certain superficiality in the West about the turkish political thought and geopolitical vision. It is not the result of contingent and improvised choices. In fact, stressing the importance of Turkey's links with geographical areas outside the Anatolian peninsula, the Turkish strategic doctrine follows the path of a long tradition that responds to a vision of the world space deeply rooted in Turkish culture. This vision of the world space - a kind of 'collective political geography' - is clearly visible in the cartographic production of the country.

La politica estera turca degli ultimi anni, riflessa nel pensiero del Ministro degli Esteri Ahmet Davutoğlu, ha suscitato molta sorpresa in Occidente, anche negli ambienti istituzionalmente dediti alle analisi della politica internazionale. Non ci si aspettava tanto attivismo al di fuori dei propri confini, come i coinvolgimenti da protagonista nella crisi siriana e prima ancora nelle rivoluzione libica hanno mostrato. Questa sorpresa evidenzia una certa superficialità in Occidente circa il pensiero politico turco e la visione geopolitica di quel paese. Una visione che non è il frutto di scelte contingenti e improvvisate. Infatti, sottolineando l’importanza dei legami della Turchia con aree geograficamente esterne alla Penisola Anatolica, la dottrina strategica turca si colloca nel solco di una lontana tradizione che risponde a una visione degli spazi mondiali profondamente radicata nella cultura turca. Questa visione degli spazi mondiali – una sorta di ‘geografia politica collettiva’ - è ben visibile nella produzione cartografica di quel paese.

Il mondo dei turchi / Boria, Edoardo. - In: LIMES. - ISSN 1124-9048. - STAMPA. - 6:(2013), pp. 133-138.

Il mondo dei turchi

BORIA, Edoardo
2013

Abstract

Turkish foreign policy in recent years, reflected in the thinking of its Foreign Minister Ahmet Davutoğlu, has created quite a stir in the West, even in institutions dedicated to the analysis of international politics. So much activism was not expected abroad. This surprise highlights a certain superficiality in the West about the turkish political thought and geopolitical vision. It is not the result of contingent and improvised choices. In fact, stressing the importance of Turkey's links with geographical areas outside the Anatolian peninsula, the Turkish strategic doctrine follows the path of a long tradition that responds to a vision of the world space deeply rooted in Turkish culture. This vision of the world space - a kind of 'collective political geography' - is clearly visible in the cartographic production of the country.
2013
La politica estera turca degli ultimi anni, riflessa nel pensiero del Ministro degli Esteri Ahmet Davutoğlu, ha suscitato molta sorpresa in Occidente, anche negli ambienti istituzionalmente dediti alle analisi della politica internazionale. Non ci si aspettava tanto attivismo al di fuori dei propri confini, come i coinvolgimenti da protagonista nella crisi siriana e prima ancora nelle rivoluzione libica hanno mostrato. Questa sorpresa evidenzia una certa superficialità in Occidente circa il pensiero politico turco e la visione geopolitica di quel paese. Una visione che non è il frutto di scelte contingenti e improvvisate. Infatti, sottolineando l’importanza dei legami della Turchia con aree geograficamente esterne alla Penisola Anatolica, la dottrina strategica turca si colloca nel solco di una lontana tradizione che risponde a una visione degli spazi mondiali profondamente radicata nella cultura turca. Questa visione degli spazi mondiali – una sorta di ‘geografia politica collettiva’ - è ben visibile nella produzione cartografica di quel paese.
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Il mondo dei turchi / Boria, Edoardo. - In: LIMES. - ISSN 1124-9048. - STAMPA. - 6:(2013), pp. 133-138.
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