One of the most significant innovations in the recent evolution of cartographic studies, today permanently acquired and even considered obvious but nonetheless of great epistemological scope, is the surpassing of the classic linear interpretation of the history of cartography, mechanically interpreting it instead as a continuous and unstoppable process of improvement, driven by technological progress and by the universalization of official standards. A series of original historiographical problems has originated from this decisive intellectual conquest, including the need to rebuild some cartographic traditions until now barely contemplated, being extraneous to the official history of cartography, which was essentially limited to the production ascribable to the geodetic-topographic model. This article deals with the historical events of one of these traditions, the chorematic tradition that had spread in France at the end of the twentieth century as the result of a long and general rethinking of the way space is conceived. We probe the possible elements of continuity that this field of applied research might have with prior historical instances. Moreover, we analyze the opposition met by its proposition, and lastly we try to find convincing explanations for the impetuous but almost exclusively national diffusion of this method of spatial representation.

Una tra le più rilevanti novità nell’evoluzione recente degli studi cartografici, oggi acquisita definitivamente e persino considerata ovvia ma pur sempre di enorme portata epistemologica, è il superamento della classica interpretazione lineare della storia della cartografia, ovvero di una lettura che la interpreta meccanicamente come un processo continuo e inarrestabile di miglioramento sospinto dal progresso tecnico e dall’universalizzazione degli standard ufficiali. Da questa decisiva conquista intellettuale sono derivate una serie di problematiche storiografiche inedite, tra le quali la necessità di ricostruire alcune tradizioni cartografiche finora scarsamente considerate in quanto estranee alla storia ufficiale della cartografia, che veniva fondamentalmente limitata a quella produzione riconducibile al modello geodetico-topografico. Questo articolo affronta la vicenda storica di una di queste tradizioni, quella corematica diffusasi in Francia sul finire del Novecento per effetto di un lungo e generale ripensamento del modo di concepire lo spazio. Di questo indirizzo di ricerca applicata si scandagliano i possibili elementi di continuità con alcuni antecedenti storici. Inoltre, si analizzano le resistenze che la sua proposta ha incontrato e infine si cerca di dare spiegazioni convincenti alla diffusione impetuosa ma quasi esclusivamente nazionale di tale metodo di rappresentazione spaziale.

Genealogie intellettuali e discontinuità nazionali nella storia della cartografia: il caso della corematica / Boria, Edoardo. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - STAMPA. - VI:XIII(2013), pp. 443-460.

Genealogie intellettuali e discontinuità nazionali nella storia della cartografia: il caso della corematica

BORIA, Edoardo
2013

Abstract

One of the most significant innovations in the recent evolution of cartographic studies, today permanently acquired and even considered obvious but nonetheless of great epistemological scope, is the surpassing of the classic linear interpretation of the history of cartography, mechanically interpreting it instead as a continuous and unstoppable process of improvement, driven by technological progress and by the universalization of official standards. A series of original historiographical problems has originated from this decisive intellectual conquest, including the need to rebuild some cartographic traditions until now barely contemplated, being extraneous to the official history of cartography, which was essentially limited to the production ascribable to the geodetic-topographic model. This article deals with the historical events of one of these traditions, the chorematic tradition that had spread in France at the end of the twentieth century as the result of a long and general rethinking of the way space is conceived. We probe the possible elements of continuity that this field of applied research might have with prior historical instances. Moreover, we analyze the opposition met by its proposition, and lastly we try to find convincing explanations for the impetuous but almost exclusively national diffusion of this method of spatial representation.
2013
Una tra le più rilevanti novità nell’evoluzione recente degli studi cartografici, oggi acquisita definitivamente e persino considerata ovvia ma pur sempre di enorme portata epistemologica, è il superamento della classica interpretazione lineare della storia della cartografia, ovvero di una lettura che la interpreta meccanicamente come un processo continuo e inarrestabile di miglioramento sospinto dal progresso tecnico e dall’universalizzazione degli standard ufficiali. Da questa decisiva conquista intellettuale sono derivate una serie di problematiche storiografiche inedite, tra le quali la necessità di ricostruire alcune tradizioni cartografiche finora scarsamente considerate in quanto estranee alla storia ufficiale della cartografia, che veniva fondamentalmente limitata a quella produzione riconducibile al modello geodetico-topografico. Questo articolo affronta la vicenda storica di una di queste tradizioni, quella corematica diffusasi in Francia sul finire del Novecento per effetto di un lungo e generale ripensamento del modo di concepire lo spazio. Di questo indirizzo di ricerca applicata si scandagliano i possibili elementi di continuità con alcuni antecedenti storici. Inoltre, si analizzano le resistenze che la sua proposta ha incontrato e infine si cerca di dare spiegazioni convincenti alla diffusione impetuosa ma quasi esclusivamente nazionale di tale metodo di rappresentazione spaziale.
coremi; Brunet; cartografia geopolitica; strutturalismo; spazio
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Genealogie intellettuali e discontinuità nazionali nella storia della cartografia: il caso della corematica / Boria, Edoardo. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - STAMPA. - VI:XIII(2013), pp. 443-460.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/630209
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact