E’ vero: gli anni passano e il dibattito sul disegno sembra faticare a convergere verso una soluzione condivisa; ma proprio la presenza di questa diversità d’opinione è essa stessa testimonianza di vitalità, di dinamismo intellettuale, di creatività e originalità che caratterizzano gli studi e le sperimentazioni sviluppate nella nostra area diricerca. Il “disegno” è oggi più che mai attività variegata; già patrimonio di esperienza inestimabile ereditata dal passato, è oggi esploso in molteplici fioriture alimentate dall’avvento delle nuove tecnologie digitali. Superato l’affannoso e buio periodo nel quale timori, resistenze e reticenze si opponevano a facile entusiasmo e innovazione sradicata dalla tradizione e dalla storia, navighiamo oggi in acque concilianti, trasparenti, attraverso le quali è facile scorgereil ricomporsi in un’entità unitaria, sia delle molteplici facce, sia della continuità fra passato, presente e – in proiezione – futuro del disegno. Qualcuno potrebbe obbiettare, con rammarico, che alcune attività del disegno stiano riducendosi fino quasi a scomparire, altre si consolidano, altre ancora giungono nuove conforza tale da sembrar voler sopprimere le più vecchie; tuttavia queste sono dinamiche che riguardano principalmente la “pratica quotidiana”, “la produzione professionale”, certamente non riguardano la formazione e lo sviluppo del pensiero e neanche la didattica e la ricerca necessarie al loro sostegno. La continuità evolutiva e l’unitarietà delle attività del disegno, che con l’avvento delle nuove tecnologie sembravano essersi perse, sono oggi più visibili, comprensibili: sono presenti nella logica di chi fa ricerca, sono presenti nei metodi di chi insegna. Un continuum che può facilmente essere assimilato, focalizzando le due valenze principali del disegno: l’essere strumento di conoscenza e l’essere strumento di comunicazione; entrambe dette attività possono essere condotte e finalizzate, con vantaggio, attraverso il disegno, operando su diversi livelli di complessità.
Continuità ed unitarietà del disegno / Valenti, Graziano Mario. - STAMPA. - (In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno XXXII Convegno Internazionale UID - Unione Italiana per il Disegno tenutosi a Lerici (Ge) nel 23-25 Settembre 2010).
Continuità ed unitarietà del disegno.
VALENTI, Graziano Mario
In corso di stampa
Abstract
E’ vero: gli anni passano e il dibattito sul disegno sembra faticare a convergere verso una soluzione condivisa; ma proprio la presenza di questa diversità d’opinione è essa stessa testimonianza di vitalità, di dinamismo intellettuale, di creatività e originalità che caratterizzano gli studi e le sperimentazioni sviluppate nella nostra area diricerca. Il “disegno” è oggi più che mai attività variegata; già patrimonio di esperienza inestimabile ereditata dal passato, è oggi esploso in molteplici fioriture alimentate dall’avvento delle nuove tecnologie digitali. Superato l’affannoso e buio periodo nel quale timori, resistenze e reticenze si opponevano a facile entusiasmo e innovazione sradicata dalla tradizione e dalla storia, navighiamo oggi in acque concilianti, trasparenti, attraverso le quali è facile scorgereil ricomporsi in un’entità unitaria, sia delle molteplici facce, sia della continuità fra passato, presente e – in proiezione – futuro del disegno. Qualcuno potrebbe obbiettare, con rammarico, che alcune attività del disegno stiano riducendosi fino quasi a scomparire, altre si consolidano, altre ancora giungono nuove conforza tale da sembrar voler sopprimere le più vecchie; tuttavia queste sono dinamiche che riguardano principalmente la “pratica quotidiana”, “la produzione professionale”, certamente non riguardano la formazione e lo sviluppo del pensiero e neanche la didattica e la ricerca necessarie al loro sostegno. La continuità evolutiva e l’unitarietà delle attività del disegno, che con l’avvento delle nuove tecnologie sembravano essersi perse, sono oggi più visibili, comprensibili: sono presenti nella logica di chi fa ricerca, sono presenti nei metodi di chi insegna. Un continuum che può facilmente essere assimilato, focalizzando le due valenze principali del disegno: l’essere strumento di conoscenza e l’essere strumento di comunicazione; entrambe dette attività possono essere condotte e finalizzate, con vantaggio, attraverso il disegno, operando su diversi livelli di complessità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.