Organizzazione scientifica del Convegno. Coordinamento del Comitato scientifico, cui hanno partecipato C. Marras (ILIESI/CNR), S. Catucci (DiAP/Sapienza Università di Roma). Organizzazione logistica, con la collaborazione della segreteria organizzativa di S. Massaro. Il convegno è stato preceduto da un seminario del Dottorato in "Architettura - Teorie e Progetto" (Sapienza Università di Roma) svolto dalla sottoscritta nei mesi di maggio-giugno 2014. ABSTRACT del Convegno - Architettura e filosofia hanno avuto nel tempo diverse occasioni di incontro e di dibattito. In particolare nel corso del'900, la cultura architettonica italiana, e non solo, ha intrattenuto diverse relazioni con il pensiero contemporaneo, a volte producendone traslitterazioni quasi dirette: basti ricordare, fra i molti, i debiti di Aldo Rossi verso lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss, di Giorgio Grassi verso il "realismo" di G. Luckács e la logica della scienza di R. Carnap, di Vittorio Gregotti verso l'estetica di T. Adorno, per non parlare dei debiti dell'architettura verso il pensiero fenomenologico di M. Mereau-Ponty e di M. Heidegger e, in un periodo più recente, verso la "decostruzione" di J. Derrida e la "piega" di G. Deleuze. Si tratta di rapporti che hanno inciso profondamente sulla disciplina architettonica lasciando comprendere quanto sia connaturata nella formazione e nella pratica dell'architetto la questione teorica, dove questa non ne costituisce una sovrastruttura, bensì innanzitutto, come chiarisce V. Gregotti, "un modo di essere del progetto […] fondamento, scelta e strumento dell'agire concreto, non distinguibile dal suo esito” (2008). Ogni progetto dunque, sebbene ipotetico, è un pensiero sull'architettura e la teoria o più precisamente le "teorie" rappresentano il "piano dialogante" attraverso cui si confrontano i rapporti che intercorrono fra l'attività poietica dell'architetto e la sua "visione del mondo" nelle reciproche implicazioni con le prospettive che investono i grandi movimenti di pensiero propri di una particolare epoca storica. Per questo il dibattito aperto dal filosofo Maurizio Ferraris con il suo" Manifesto del nuovo realismo" (2012) ha avuto sulla riflessione architettonica attuale (e non solo) un impatto così forte: costituendo per l'A. una presa d'atto di un "cambio di stagione" rispetto al postmodernismo, ha innescato un fecondo dibattito fra architettura e filosofia che è al momento ai suoi esordi e che il convegno romano si è proposto di approfondire.

Nuovo Realismo/Postmodernismo. Dibattito aperto fra architettura e filosofia / Gregory, Paola. - (2014). (Intervento presentato al convegno Nuovo Realismo/Postmodernismo. Dibattito aperto fra architettura e filosofia tenutosi a Roma, Aula Magna della Facoltà di Architettura, Piazza Borghese 9. nel 28-29 Ottobre 2014).

Nuovo Realismo/Postmodernismo. Dibattito aperto fra architettura e filosofia

GREGORY, Paola
2014

Abstract

Organizzazione scientifica del Convegno. Coordinamento del Comitato scientifico, cui hanno partecipato C. Marras (ILIESI/CNR), S. Catucci (DiAP/Sapienza Università di Roma). Organizzazione logistica, con la collaborazione della segreteria organizzativa di S. Massaro. Il convegno è stato preceduto da un seminario del Dottorato in "Architettura - Teorie e Progetto" (Sapienza Università di Roma) svolto dalla sottoscritta nei mesi di maggio-giugno 2014. ABSTRACT del Convegno - Architettura e filosofia hanno avuto nel tempo diverse occasioni di incontro e di dibattito. In particolare nel corso del'900, la cultura architettonica italiana, e non solo, ha intrattenuto diverse relazioni con il pensiero contemporaneo, a volte producendone traslitterazioni quasi dirette: basti ricordare, fra i molti, i debiti di Aldo Rossi verso lo strutturalismo di C. Lévi-Strauss, di Giorgio Grassi verso il "realismo" di G. Luckács e la logica della scienza di R. Carnap, di Vittorio Gregotti verso l'estetica di T. Adorno, per non parlare dei debiti dell'architettura verso il pensiero fenomenologico di M. Mereau-Ponty e di M. Heidegger e, in un periodo più recente, verso la "decostruzione" di J. Derrida e la "piega" di G. Deleuze. Si tratta di rapporti che hanno inciso profondamente sulla disciplina architettonica lasciando comprendere quanto sia connaturata nella formazione e nella pratica dell'architetto la questione teorica, dove questa non ne costituisce una sovrastruttura, bensì innanzitutto, come chiarisce V. Gregotti, "un modo di essere del progetto […] fondamento, scelta e strumento dell'agire concreto, non distinguibile dal suo esito” (2008). Ogni progetto dunque, sebbene ipotetico, è un pensiero sull'architettura e la teoria o più precisamente le "teorie" rappresentano il "piano dialogante" attraverso cui si confrontano i rapporti che intercorrono fra l'attività poietica dell'architetto e la sua "visione del mondo" nelle reciproche implicazioni con le prospettive che investono i grandi movimenti di pensiero propri di una particolare epoca storica. Per questo il dibattito aperto dal filosofo Maurizio Ferraris con il suo" Manifesto del nuovo realismo" (2012) ha avuto sulla riflessione architettonica attuale (e non solo) un impatto così forte: costituendo per l'A. una presa d'atto di un "cambio di stagione" rispetto al postmodernismo, ha innescato un fecondo dibattito fra architettura e filosofia che è al momento ai suoi esordi e che il convegno romano si è proposto di approfondire.
2014
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/624605
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact