In Italia il fenomeno infortunistico assume, nonostante le positive tendenze degli ultimi anni, la dimensione di una emergenza sociale. Il numero di infortunati nell’anno 2012, secondo le statistiche Eurostat (esclusi gli incidenti in itinere), è stato pari a 274.000 circa, di cui 469 casi mortali. Se il dato assoluto continua, tuttavia, a destare sconcerto, la tendenza del fenomeno, letta con l’opportuna freddezza dell’analisi statistica, mostra elementi di soddisfazione ed indirizza a concentrare attenzione e risorse sulle criticità ancora rilevanti che il fenomeno evidenzia. La tendenza alla riduzione del fenomeno infortunistico in Italia e in Europa è il frutto di un partecipato e strutturato processo di prevenzione e protezione. L’utilizzo di modalità di analisi e confronto statistico tra i dati italiani e quelli europei consente di riconoscere ambiti generatori del pericolo di infortunio sui quali investire risorse aggiuntive, anche di natura normativa, correggendo ove necessario indirizzi e obblighi. In particolare, nella breve trattazione proposta, è stato evidenziato come, pur nel quadro d’insieme che vede una consolidata tendenza alla diminuzione del fenomeno dell’infortunio sul lavoro, permangano criticità riferibili agli ambiti lavorativi meno strutturati (aziende più piccole) e ai lavoratori più anziani. Il fenomeno italiano, in particolare, mostra una originale criticità anche rispetto alla condizione caratteristica dei lavoratori più giovani, restituendo l’immagine di un sistema di ingresso nel mondo del lavoro che sembra non tutelare a dovere una prevedibile condizione di inesperienza. Dal punto di vista della strutturazione del rischio lavorativo per comparti, il settore delle costruzioni mostra il portato di pericolo maggiore, e in particolare si caratterizzano come inevitabilmente pericolose le attività che espongono il lavoratore alla caduta dall’alto. Per l’analisi di dettaglio di questa componente di rischio è stata proposta una analisi di familiarità statistica (cluster analysis) che, applicata alle ricostruzioni di un campione significativo di infortuni gravi, ha restituito indicazioni specifiche di prevenzione da attuare in modo più efficiente ed efficace.

Sicurezza del lavoro: interpretazione tecnica e prospettive / Lombardi, Mara; Rossi, Giuliano. - In: SINDACALISMO. - ISSN 1972-182X. - STAMPA. - I:26/2014(2014), pp. 41-60.

Sicurezza del lavoro: interpretazione tecnica e prospettive

LOMBARDI, MARA;Rossi, Giuliano
2014

Abstract

In Italia il fenomeno infortunistico assume, nonostante le positive tendenze degli ultimi anni, la dimensione di una emergenza sociale. Il numero di infortunati nell’anno 2012, secondo le statistiche Eurostat (esclusi gli incidenti in itinere), è stato pari a 274.000 circa, di cui 469 casi mortali. Se il dato assoluto continua, tuttavia, a destare sconcerto, la tendenza del fenomeno, letta con l’opportuna freddezza dell’analisi statistica, mostra elementi di soddisfazione ed indirizza a concentrare attenzione e risorse sulle criticità ancora rilevanti che il fenomeno evidenzia. La tendenza alla riduzione del fenomeno infortunistico in Italia e in Europa è il frutto di un partecipato e strutturato processo di prevenzione e protezione. L’utilizzo di modalità di analisi e confronto statistico tra i dati italiani e quelli europei consente di riconoscere ambiti generatori del pericolo di infortunio sui quali investire risorse aggiuntive, anche di natura normativa, correggendo ove necessario indirizzi e obblighi. In particolare, nella breve trattazione proposta, è stato evidenziato come, pur nel quadro d’insieme che vede una consolidata tendenza alla diminuzione del fenomeno dell’infortunio sul lavoro, permangano criticità riferibili agli ambiti lavorativi meno strutturati (aziende più piccole) e ai lavoratori più anziani. Il fenomeno italiano, in particolare, mostra una originale criticità anche rispetto alla condizione caratteristica dei lavoratori più giovani, restituendo l’immagine di un sistema di ingresso nel mondo del lavoro che sembra non tutelare a dovere una prevedibile condizione di inesperienza. Dal punto di vista della strutturazione del rischio lavorativo per comparti, il settore delle costruzioni mostra il portato di pericolo maggiore, e in particolare si caratterizzano come inevitabilmente pericolose le attività che espongono il lavoratore alla caduta dall’alto. Per l’analisi di dettaglio di questa componente di rischio è stata proposta una analisi di familiarità statistica (cluster analysis) che, applicata alle ricostruzioni di un campione significativo di infortuni gravi, ha restituito indicazioni specifiche di prevenzione da attuare in modo più efficiente ed efficace.
2014
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Sicurezza del lavoro: interpretazione tecnica e prospettive / Lombardi, Mara; Rossi, Giuliano. - In: SINDACALISMO. - ISSN 1972-182X. - STAMPA. - I:26/2014(2014), pp. 41-60.
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