Esamina in prospettiva linguistica le due edizioni di Speranzella (Mondadori 1949-Vallecchi 1959) di Carlo Bernari utilizzando anche materiale inedito del Fondo Carlo Bernari conservato presso l’Archivio del Novecento (Roma). Le lettere inedite del carteggio con l’editore Vallecchi aiutano a ricostruire alcune fasi della vicenda editoriale del romanzo. L’esame di alcune varianti significative dimostra come la revisione testuale risponda a motivazioni di ordine strutturale-narrativo ma anche formale; la riduzione di densità della componente locale (dialettale o regionale) e la ricerca di una “medietà” linguistica sono evidenti nei tagli ma anche nelle varianti fonomorfologiche, sintattiche e lessicali, vòlte alla ricerca di un equilibrio tra italiano-dialetto e tra scritto-parlato. Il lavoro sul testo si rivela così non in termini di ripensamento rispetto alla prima edizione ma di raffinamento progressivo verso la “ruvida” immediatezza del neorealismo bernariano. La riflessione sulla lingua accompagna tutta l’opera di Bernari e la lettura di alcuni brani del Quaderno (inedito) di appunti sul dialetto e di altri saggi, chiarisce come in Speranzella si realizzi concretamente un’idea dinamica dei rapporti lingua-dialetto.
“Alla Speranzella, la miseria non fete di amara sarcinella”. Bernari e il dialetto / Patrizia Bertini, Malgarini; Cantoni, Paola; Vignuzzi, Ugo. - In: RIVISTA DI STUDI ITALIANI. - ISSN 1916-5412. - ELETTRONICO. - XXXI:2(2013), pp. 146-199. (Intervento presentato al convegno Convegno internazionale Carlo Bernari nel ventennale della morte tenutosi a Sapienza Università di Roma nel 10-11 dicembre 2012).
“Alla Speranzella, la miseria non fete di amara sarcinella”. Bernari e il dialetto
CANTONI, Paola;VIGNUZZI, Ugo
2013
Abstract
Esamina in prospettiva linguistica le due edizioni di Speranzella (Mondadori 1949-Vallecchi 1959) di Carlo Bernari utilizzando anche materiale inedito del Fondo Carlo Bernari conservato presso l’Archivio del Novecento (Roma). Le lettere inedite del carteggio con l’editore Vallecchi aiutano a ricostruire alcune fasi della vicenda editoriale del romanzo. L’esame di alcune varianti significative dimostra come la revisione testuale risponda a motivazioni di ordine strutturale-narrativo ma anche formale; la riduzione di densità della componente locale (dialettale o regionale) e la ricerca di una “medietà” linguistica sono evidenti nei tagli ma anche nelle varianti fonomorfologiche, sintattiche e lessicali, vòlte alla ricerca di un equilibrio tra italiano-dialetto e tra scritto-parlato. Il lavoro sul testo si rivela così non in termini di ripensamento rispetto alla prima edizione ma di raffinamento progressivo verso la “ruvida” immediatezza del neorealismo bernariano. La riflessione sulla lingua accompagna tutta l’opera di Bernari e la lettura di alcuni brani del Quaderno (inedito) di appunti sul dialetto e di altri saggi, chiarisce come in Speranzella si realizzi concretamente un’idea dinamica dei rapporti lingua-dialetto.File | Dimensione | Formato | |
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