In this essay I analyze Soncente, racconti d’oltremare, published in Italian for the first time in 1995. Amarilis searches for her identity as a woman and as a migrant through the story and the description of the women of Cape Verde, which are closed in their own world. Soncente is composed of nine short stories, each of which is taken from one of Amarilis’s three previous books, that describe a certain kind of world: Cais-do-sodré, Rolando di sora Concha, Salamansa from Cais-do-sodré tè Salamansa; Luisa figlia di Nica, Canal Gelado, Xanda from O Ilhéu dos Pássaros e Jack-piè-di-capra, Bico-de-lacre e Maira da Luz from A Casa dos mastros. This work may be rightly regarded as an emblem of Cape Verdean literature. Orlanda Amarilis devotes the majority of these nine short stories to the women of the islands, following the practices of oral storytelling and always remaining true to the suggestion of popular beliefs. She expresses her imagination through the structures of the family saga, often handed down from one figure that unifies several generations. Through the music, the dances, the colors, the songs and the superstitions, Amarilis illustrates a beautiful image of Cape Verde, despite the fact that she does not avoid dealing with all of the islands’ problems: an image that is like a woman.

In questo saggio analizzo Soncente, racconti d’oltremare di Orlanda Amarilis, pubblicato in traduzione italiana per la prima volta nel 1995. La Amarilis ricerca la sua identità di donna e di migrante attraverso il racconto e la descrizione delle donne di Capo Verde, che rimangono chiuse nel loro mondo. Soncente è composto da nove racconti, ognuno dei quali è tratto da uno dei suoi tre precedenti libri pubblicati, che descrivono un certo tipo di mondo: Cais-do-sodré, Rolando di sora Concha, Salamansa da Cais-do-sodré tè Salamansa; Luisa figlia di Nica, Canal Gelado, Xanda da O Ilhéu dos Pássaros e Jack-piè-di-capra, Bico-de-lacre e Maira da Luz da A Casa dos mastros. Quest’opera può essere a buon diritto considerata un emblema della letteratura capoverdiana. Orlanda Amarilis dedica la maggior parte di questi nove racconti brevi alle donne delle sue isole, seguendo i moduli del racconto orale e rimanendo sempre sospesa sulla linea delle suggestioni delle credenze popolari. Lei esprime il suo immaginario attraverso le strutture della saga familiare, spesso tramandata da una figura che unifica più generazioni. Attraverso i suoni, i rumori, le danze e i colori, attraverso i canti e le superstizioni, i tempi e i nomi la Amarilis riesce a farci visualizzare una immagine positiva di Capo Verde, nonostante non tralasci mai di trattare di tutti i problemi di queste isole: un’immagine che è donna.

Orlanda Amarilis e il folklore capoverdiano / Medaglia, Francesca. - In: PALAVER. - ISSN 2280-4250. - ELETTRONICO. - 2:(2014), pp. 83-100.

Orlanda Amarilis e il folklore capoverdiano

MEDAGLIA, Francesca
2014

Abstract

In this essay I analyze Soncente, racconti d’oltremare, published in Italian for the first time in 1995. Amarilis searches for her identity as a woman and as a migrant through the story and the description of the women of Cape Verde, which are closed in their own world. Soncente is composed of nine short stories, each of which is taken from one of Amarilis’s three previous books, that describe a certain kind of world: Cais-do-sodré, Rolando di sora Concha, Salamansa from Cais-do-sodré tè Salamansa; Luisa figlia di Nica, Canal Gelado, Xanda from O Ilhéu dos Pássaros e Jack-piè-di-capra, Bico-de-lacre e Maira da Luz from A Casa dos mastros. This work may be rightly regarded as an emblem of Cape Verdean literature. Orlanda Amarilis devotes the majority of these nine short stories to the women of the islands, following the practices of oral storytelling and always remaining true to the suggestion of popular beliefs. She expresses her imagination through the structures of the family saga, often handed down from one figure that unifies several generations. Through the music, the dances, the colors, the songs and the superstitions, Amarilis illustrates a beautiful image of Cape Verde, despite the fact that she does not avoid dealing with all of the islands’ problems: an image that is like a woman.
2014
In questo saggio analizzo Soncente, racconti d’oltremare di Orlanda Amarilis, pubblicato in traduzione italiana per la prima volta nel 1995. La Amarilis ricerca la sua identità di donna e di migrante attraverso il racconto e la descrizione delle donne di Capo Verde, che rimangono chiuse nel loro mondo. Soncente è composto da nove racconti, ognuno dei quali è tratto da uno dei suoi tre precedenti libri pubblicati, che descrivono un certo tipo di mondo: Cais-do-sodré, Rolando di sora Concha, Salamansa da Cais-do-sodré tè Salamansa; Luisa figlia di Nica, Canal Gelado, Xanda da O Ilhéu dos Pássaros e Jack-piè-di-capra, Bico-de-lacre e Maira da Luz da A Casa dos mastros. Quest’opera può essere a buon diritto considerata un emblema della letteratura capoverdiana. Orlanda Amarilis dedica la maggior parte di questi nove racconti brevi alle donne delle sue isole, seguendo i moduli del racconto orale e rimanendo sempre sospesa sulla linea delle suggestioni delle credenze popolari. Lei esprime il suo immaginario attraverso le strutture della saga familiare, spesso tramandata da una figura che unifica più generazioni. Attraverso i suoni, i rumori, le danze e i colori, attraverso i canti e le superstizioni, i tempi e i nomi la Amarilis riesce a farci visualizzare una immagine positiva di Capo Verde, nonostante non tralasci mai di trattare di tutti i problemi di queste isole: un’immagine che è donna.
Cape Verde; Orlanda Amarilis; creolisation; hybridisation; popular beliefs; women literature
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Orlanda Amarilis e il folklore capoverdiano / Medaglia, Francesca. - In: PALAVER. - ISSN 2280-4250. - ELETTRONICO. - 2:(2014), pp. 83-100.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/600196
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