Lo scavo in località Macchiagrande, iniziato nel 1996, è parte del “progetto Veio” finanziato con i Grandi Scavi dell’Università di Roma Sapienza. L’area di indagine si trova su un rilievo tra Macchiagrande e Vignacce, in posizione centrale rispetto al pianoro su cui si estende la città. La storia qui individuata ha inizio in età villanoviana e prosegue senza soluzione di continuità fino alla tarda età imperiale. Intorno alla metà del II secolo a.C. vengono distrutti gli ultimi edifici arcaici. Alcune fondazioni di questi edifici sono reimpiegate nella costruzione di una sola grande domus di forma irregolare (ca. 330 mq) che ingloba le strutture precedenti imponendosi come elemento caratterizzante nella topografia successiva. I muri della domus si dispongono secondo i differenti orientamenti dettati dalle strade e dalle fogne che le costeggiano. Alla struttura si accede tramite un percorso battuto e carrabile che fiancheggia tutto il fronte dell’abitazione. Si attraversa poi un piccolo portico che immette, tramite una rampa in un vestibolo da cui si passa ad un ambiente centrale più grande con vasca in lastre di tufo connessa ad un pozzo. Di questo edificio si conservano elevati in blocchi di tufo e parte dei rivestimenti parietali (intonaci dipinti) e pavimentali. Tra questi si segnalano lacerti di pavimenti cementizi di cui alcuni con decorazioni in bianco e nero a meandri e altri con inserti litici policromi.

Nuovi pavimenti di età repubblicana dall’area di Macchiagrande a Veio / D'Alessio, Maria Teresa. - STAMPA. - XX:(2015), pp. 131-138. (Intervento presentato al convegno XX Colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico (AISCOM) tenutosi a Rome; Italy nel 19-22 Marzo 2014).

Nuovi pavimenti di età repubblicana dall’area di Macchiagrande a Veio

D'ALESSIO, Maria Teresa
2015

Abstract

Lo scavo in località Macchiagrande, iniziato nel 1996, è parte del “progetto Veio” finanziato con i Grandi Scavi dell’Università di Roma Sapienza. L’area di indagine si trova su un rilievo tra Macchiagrande e Vignacce, in posizione centrale rispetto al pianoro su cui si estende la città. La storia qui individuata ha inizio in età villanoviana e prosegue senza soluzione di continuità fino alla tarda età imperiale. Intorno alla metà del II secolo a.C. vengono distrutti gli ultimi edifici arcaici. Alcune fondazioni di questi edifici sono reimpiegate nella costruzione di una sola grande domus di forma irregolare (ca. 330 mq) che ingloba le strutture precedenti imponendosi come elemento caratterizzante nella topografia successiva. I muri della domus si dispongono secondo i differenti orientamenti dettati dalle strade e dalle fogne che le costeggiano. Alla struttura si accede tramite un percorso battuto e carrabile che fiancheggia tutto il fronte dell’abitazione. Si attraversa poi un piccolo portico che immette, tramite una rampa in un vestibolo da cui si passa ad un ambiente centrale più grande con vasca in lastre di tufo connessa ad un pozzo. Di questo edificio si conservano elevati in blocchi di tufo e parte dei rivestimenti parietali (intonaci dipinti) e pavimentali. Tra questi si segnalano lacerti di pavimenti cementizi di cui alcuni con decorazioni in bianco e nero a meandri e altri con inserti litici policromi.
2015
XX Colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico (AISCOM)
veio; pavimenti in cementizio; età repubblicana; aiscom
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Nuovi pavimenti di età repubblicana dall’area di Macchiagrande a Veio / D'Alessio, Maria Teresa. - STAMPA. - XX:(2015), pp. 131-138. (Intervento presentato al convegno XX Colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico (AISCOM) tenutosi a Rome; Italy nel 19-22 Marzo 2014).
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