Oggetto dello studio qui presentato sono gli affreschi che decorano la Sala Clementina in Vaticano, opera dei fratelli Cherubino e Giovanni Alberti da Borgo Sansepolcro. Nell'approccio all'opera, lo studio intende affrontare i seguenti passi: 1_ripercorrere il processo di costruzione figurativa e compositiva del dipinto allo copo di restituire la strurìttura prospettico-geometrica della quadratura e ritrovare le procedure messe in atto per la sua realizzazione: 2_far luce sulle procedure di trasposizione del bozzetti sulla superficie pittorica (volta e pareti) per svelare gli aspetti operativi del problema della costruzione di una prospettiva a grande scala e delle fughe in posizione inaccessibile; 3_definire il quadro teorico relativo alle conoscenze sulla base del quale l’opera è stata realizzata e le peculiarità della costruzione prospettica in quel determinato momento storico; 4_indagare i rapporti tra spazio reale e spazio illusorio per verificare in che modo e attraverso quali dispositivi ottico-geometrici l’architettura dipinta concorre a determinare la dilatazione dello spazio dell’architettura.
La sala Clementina in Vaticano tra manierismo e barocco / Carlevaris, Anna Laura; DE CARLO, Laura; DI MARZIO, Daniele. - STAMPA. - (2004), pp. 133-148. (Intervento presentato al convegno L'architettura dell'inganno. Quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca tenutosi a Rimini nel 28, 29, 30 novembre 2002).
La sala Clementina in Vaticano tra manierismo e barocco
CARLEVARIS, Anna Laura
;DE CARLO, Laura;DI MARZIO, DANIELE
2004
Abstract
Oggetto dello studio qui presentato sono gli affreschi che decorano la Sala Clementina in Vaticano, opera dei fratelli Cherubino e Giovanni Alberti da Borgo Sansepolcro. Nell'approccio all'opera, lo studio intende affrontare i seguenti passi: 1_ripercorrere il processo di costruzione figurativa e compositiva del dipinto allo copo di restituire la strurìttura prospettico-geometrica della quadratura e ritrovare le procedure messe in atto per la sua realizzazione: 2_far luce sulle procedure di trasposizione del bozzetti sulla superficie pittorica (volta e pareti) per svelare gli aspetti operativi del problema della costruzione di una prospettiva a grande scala e delle fughe in posizione inaccessibile; 3_definire il quadro teorico relativo alle conoscenze sulla base del quale l’opera è stata realizzata e le peculiarità della costruzione prospettica in quel determinato momento storico; 4_indagare i rapporti tra spazio reale e spazio illusorio per verificare in che modo e attraverso quali dispositivi ottico-geometrici l’architettura dipinta concorre a determinare la dilatazione dello spazio dell’architettura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.