Obiettivo: i potenziali evocati somatosensoriali (PESS) sono utilizzati durante la chirurgia per identificare e controllare strutture nervose difficilmente riconoscibili su basi puramente anatomiche. Una volta identificate tali strutture è possibile valutarne l’integrità funzionale durante tutto il corso dell’intervento. 1 Il monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio è influenzato dal tipo di agente anestetico utilizzato.2 Obiettivo del nostro lavoro è stato quello di confrontare l’effetto degli anestetici inalatori e dell’anestesia completamente endovenosa (TIVA) sulla morfologia dei PESS e sulla velocità di registrazione dei potenziali. Materiali e metodi: da Gennaio 2010 ad Aprile 2013 sono stati divisi in 2 gruppi in modalità random 79 pazienti da sottoporre ad interventi di neurochirurgia spinale. L’anestesia è stata indotta con propofol (1,5-2 mg/kg), fentanyl (3-4 mcg/kg) e cisatracurio (0,15 mg/kg). Nel gruppo TIVA l’anestesia è stata mantenuta mediante l’infusione continua di propofol 5-7 mg/kg/h e remifentanil a 0,3-0,6 mcg/kg/min. Nel gruppo sevo-remi l’anestesia è stata mantenuta mediante il sevoflurane a MAC 1-1,3 e remifentanil a 0,2-0,5 mcg/kg/ min. Nella chirurgia cervicale i potenziali evocati somatosensoriali intraoperatori sono stati registrati dal nervo mediano,nella chirurgia lombare dal nervo tibiale posteriore. Infine per la parte dorsale della colonna i PESS sono stati registrati sia dal nervo mediano sia dal nervo tibiale posteriore. Durante la procedura il neurofisiologo non era a conoscenza della tecnica anestesiologica utilizzata. Ulteriori fattori che potessero influenzare la registrazione del monitoraggio sono stati adeguatamente controllati. Risultati: tutti i pazienti hanno completato la procedura chirurgica. Durante l’intervento si è sempre garantito un adeguato monitoraggio e un controllo della funzionalità delle strutture nervose interessate. Potenziali evocati somatosensoriali soddisfacenti sono stati registrati in tutti i pazienti senza variazioni significative nella registrazione della latenza (velocità) e ampiezza (morfologia) dei PESS. Conclusioni: possiamo concludere che sia il propofol associato al remifentanil in infusione continua endovenosa (TIVA), sia il sevoflurane associato al remifentanil in un’anestesia bilanciata, garantiscono un adeguato monitoraggio intraoperatorio dei potenziali evocati somatosensoriali in neurochirurgia spinale. L’alterazione dei PESS risulta infatti essere minima e non significativa per tutte e due le tecniche anestesiologiche usate garantendo la possibilità di scelta del tipo di anestesia da utilizzare.
Monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio. Influenza degli anestetici inalotori ed endovenosi sui potenziali evocati somatosensoriali (PESS). Nostra esperienza clinica / LA ROSA, Italia; F., Pecorari; N., Sicoli; G., Catini; G., Magni; Rosa, Giovanni. - In: MINERVA ANESTESIOLOGICA. - ISSN 1827-1596. - STAMPA. - Volume 79 Supplemento 1 al n.10:(2013), pp. 398-399. (Intervento presentato al convegno 67° Congresso Nazionale SIAARTI tenutosi a Roma nel 16-19 Ottobre 2013).
Monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio. Influenza degli anestetici inalotori ed endovenosi sui potenziali evocati somatosensoriali (PESS). Nostra esperienza clinica.
LA ROSA, Italia;ROSA, Giovanni
2013
Abstract
Obiettivo: i potenziali evocati somatosensoriali (PESS) sono utilizzati durante la chirurgia per identificare e controllare strutture nervose difficilmente riconoscibili su basi puramente anatomiche. Una volta identificate tali strutture è possibile valutarne l’integrità funzionale durante tutto il corso dell’intervento. 1 Il monitoraggio neurofisiologico intraoperatorio è influenzato dal tipo di agente anestetico utilizzato.2 Obiettivo del nostro lavoro è stato quello di confrontare l’effetto degli anestetici inalatori e dell’anestesia completamente endovenosa (TIVA) sulla morfologia dei PESS e sulla velocità di registrazione dei potenziali. Materiali e metodi: da Gennaio 2010 ad Aprile 2013 sono stati divisi in 2 gruppi in modalità random 79 pazienti da sottoporre ad interventi di neurochirurgia spinale. L’anestesia è stata indotta con propofol (1,5-2 mg/kg), fentanyl (3-4 mcg/kg) e cisatracurio (0,15 mg/kg). Nel gruppo TIVA l’anestesia è stata mantenuta mediante l’infusione continua di propofol 5-7 mg/kg/h e remifentanil a 0,3-0,6 mcg/kg/min. Nel gruppo sevo-remi l’anestesia è stata mantenuta mediante il sevoflurane a MAC 1-1,3 e remifentanil a 0,2-0,5 mcg/kg/ min. Nella chirurgia cervicale i potenziali evocati somatosensoriali intraoperatori sono stati registrati dal nervo mediano,nella chirurgia lombare dal nervo tibiale posteriore. Infine per la parte dorsale della colonna i PESS sono stati registrati sia dal nervo mediano sia dal nervo tibiale posteriore. Durante la procedura il neurofisiologo non era a conoscenza della tecnica anestesiologica utilizzata. Ulteriori fattori che potessero influenzare la registrazione del monitoraggio sono stati adeguatamente controllati. Risultati: tutti i pazienti hanno completato la procedura chirurgica. Durante l’intervento si è sempre garantito un adeguato monitoraggio e un controllo della funzionalità delle strutture nervose interessate. Potenziali evocati somatosensoriali soddisfacenti sono stati registrati in tutti i pazienti senza variazioni significative nella registrazione della latenza (velocità) e ampiezza (morfologia) dei PESS. Conclusioni: possiamo concludere che sia il propofol associato al remifentanil in infusione continua endovenosa (TIVA), sia il sevoflurane associato al remifentanil in un’anestesia bilanciata, garantiscono un adeguato monitoraggio intraoperatorio dei potenziali evocati somatosensoriali in neurochirurgia spinale. L’alterazione dei PESS risulta infatti essere minima e non significativa per tutte e due le tecniche anestesiologiche usate garantendo la possibilità di scelta del tipo di anestesia da utilizzare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.