In the summer of 1943, before the Operation Husky, was founded the Provisional Committee for the Sicilian Independence. The Allies, in order to gain the support of local people stipulated agreements with the Mafia and initially supported the initiative of Sicilian separatism. In a second step, the Anglo - Americans supported the movement to hast en the crisis of the Fascist regime and after July 25, they used the menace of separatism to obtain the Italian armistice. Because political vacuum and the absence of alternatives, the new movement claimed as the current anti - fascist of renewal, obtaining the consent of population, hungry and exhausted by war. In February 1944, the island was returned to the Italian administration and the departure of the Allied Commission disappointed the expectations of separatists who wanted an independent Sicilian repub lic. The struggle with the Italian government became violent because of the affirmation of the subversive group. The central government s

Il separatismo siciliano, seppur diverse volte evocato nel corso della storia dai moti insurrezionali (1282, 1647, 1820, 1848, 1860, 1866), ebbe vasta diffusione e inquietanti sviluppi tra il 1943 e il 1950. Nell’estate del 1943, alla vigilia dell’operazione Husky, venne fondato il Comitato provvisorio per l ’ Indipendenza, sedicente portavoce dei sentimenti del popolo siciliano. Gli Alleati, al fine di ottenere l ’ appoggio della popolazione locale – oltre ad aver raggiunto accordi con le principali cosche mafiose – sostennero inizialmente l ’ iniziativa separatista. In un secondo momento, fecero leva sulla carica disgregatrice dell’unità nazionale per accelerare l’epilogo del regime fascista e dopo il 25 luglio, il separatismo venne ulteriormente strumentalizzato come elemento di ricatto destabilizzatore nei confronti del Regno del Sud, al fine di affrettarne l’armistizio. Grazie al vuoto politico e all’assenza di alternative, il nuovo movimento si pose come corrente antifascista di rinnovamento, ottenendo il consenso di una popolazione affamata e stremata dalla guerra. Nel febbraio del’44, la riconsegna dell’amministrazione dell’Isola alle autorità italiane e la successiva partenza della Commissione Alleata, deluse le aspettative dei separatisti che agognavano la nascita di una repubblica indipendente. Finocchiaro Aprile, leader del movimento, fece appello alle potenze internazionali, inviando lette re in cui – in base alla contingenza e all’interlocutore – proponeva alternative diverse che andavano dalla completa indipendenza, alla federazione, al protettorato inglese o al baluardo capitalista mediterraneo degli Stati Uniti d ’ America. La nomina di Salvatore Aldisio – rappresentante degli interessi unitari del CLN – ad Alto Commissario per la Sicilia, inasprì i termini della lotta. Stante la decisa risposta dello Stato e dopo aver constatato l ’ isolamento internazionale, iniziò l ’ affermazione dell’ala e eversiva del MIS (Canepa, Gallo, Castrogiovanni, Carcaci, Tasca) che condusse, nel febbraio del 1945, alla fondazione dell’EVIS, Esercito Volontario per l ’ Indipendenza Siciliana. L’uccisione del comandante dell ’ esercito, Canepa e dei suoi uomini, avvenuta 1 7 giugno 1945 e l ’ arresto dei moderati Finocchiaro Aprile, Varvaro e Restuccia, diede un ’ ulteriore svolta alla lotta armata. Il nuovo leader militare, Concetto Gallo, inaugurò una nuova fase di violenta guerriglia grazie all’intesa con i mafiosi locali tra cui Salvatore Giuliano, Rosario Avila e Calogero Vizzini che condividevano col MIS la spiccata carica antistatale e non divenne più chiaro e ben delineato il confine tra il separatismo e banditismo. I frequenti e violenti attacchi alle forze dell’ordine, costrinsero il Governo a un massiccio intervento armato tramite il rafforzamento delle unità dell’Arma e della polizia e l ’ intervento dell’esercito con le divisioni Aosta e Sabauda (poi Reggio) e del reggimento Garibaldi della Folgore. La battaglia di Mont e S. Mauro di Caltagirone, le operazioni di polizia in grande stile, il rastrellamento delle aree palermitana e niscemese, l ’ arresto di Gallo e la morte di Avila ridimensionarono l’esercito separatista e ridussero notevolmente l ’ iniziativa dell’ala eversiva. A ciò si aggiunse la riorganizzazione politica del Paese, l ’ affermazione del PCI come partito di massa e della DC – come partito nel quale confluivano le simpatie dei ceti medi e medio - alti di diverso orientamento – sottraevano progressivamente spazio al MIS, le cui aspirazioni indipendentistiche venivano ridimensionate dall’affermazione dell’autonomismo, compromesso più realistico e condiviso. Stante la grave situazione in cui versava, i vertici del separatismo accettarono la proposta dello Stato di porre fine al conflitto armato e negoziare i termini della pacificazione. L ’ amnistia per i reati politici, la scarcerazione dei leader dei guerriglieri, la rimozione di Aldisio, l’allentamento della reazione militare e soprattutto il riconoscimento legale del MIS, avevano avuto un alto costo: il definitivo abbandono delle aspirazioni indipendentistiche e l’accettazione dell’autonomia siciliana. Di fatto, il MIS si svuotò dei suoi contenuti. Il consenso dell’ e lettorato indipendentista scemò, mentre il Movimento iniziò a spaccarsi in base alle tre correnti principali: quella finocchiariana di centro, quella varvariana di sinistra e quella nobiliare, Tasca - Carcaci, di destra. Il III Congresso di Taormina d ’ inizio ‘ 47, ufficializzò la definitiva frattura dei separatisti, mentre la fine degli anni Quaranta ne aveva sancì il definitivo declino. Otto anni di grandi sconvolgimenti militari, politici, economici e sociali in cui gli eventi storici e le contingenze coagularono il malcontento siciliano e le aspirazioni per un futuro migliore, nell’ibrido e variegato movimento separatista. Nell’esposizione, particolare rilievo verrà dato alle operazioni militari stricto sensu, su cui non era stata condotta alcuna ricerca approfondita in merito e al fondo Servizio Informazioni Militare (SIM) la cui recente analisi mi ha permesso di ricostruire le indagini di spionaggio, controspionaggio e le varie e articolate reti di collegamento separatiste.

Il separatismo siciliano nei documenti dello SME e del SIM / Battaglia, Antonello. - STAMPA. - (2014), pp. 858-873. (Intervento presentato al convegno 39° Congresso della Commissione Internazionale di Storia Militare. "Le operazioni interforze e multinazionali nella storia militare" tenutosi a Torino nel 1-6 settembre).

Il separatismo siciliano nei documenti dello SME e del SIM

BATTAGLIA, ANTONELLO
2014

Abstract

In the summer of 1943, before the Operation Husky, was founded the Provisional Committee for the Sicilian Independence. The Allies, in order to gain the support of local people stipulated agreements with the Mafia and initially supported the initiative of Sicilian separatism. In a second step, the Anglo - Americans supported the movement to hast en the crisis of the Fascist regime and after July 25, they used the menace of separatism to obtain the Italian armistice. Because political vacuum and the absence of alternatives, the new movement claimed as the current anti - fascist of renewal, obtaining the consent of population, hungry and exhausted by war. In February 1944, the island was returned to the Italian administration and the departure of the Allied Commission disappointed the expectations of separatists who wanted an independent Sicilian repub lic. The struggle with the Italian government became violent because of the affirmation of the subversive group. The central government s
2014
9788898185078
Il separatismo siciliano, seppur diverse volte evocato nel corso della storia dai moti insurrezionali (1282, 1647, 1820, 1848, 1860, 1866), ebbe vasta diffusione e inquietanti sviluppi tra il 1943 e il 1950. Nell’estate del 1943, alla vigilia dell’operazione Husky, venne fondato il Comitato provvisorio per l ’ Indipendenza, sedicente portavoce dei sentimenti del popolo siciliano. Gli Alleati, al fine di ottenere l ’ appoggio della popolazione locale – oltre ad aver raggiunto accordi con le principali cosche mafiose – sostennero inizialmente l ’ iniziativa separatista. In un secondo momento, fecero leva sulla carica disgregatrice dell’unità nazionale per accelerare l’epilogo del regime fascista e dopo il 25 luglio, il separatismo venne ulteriormente strumentalizzato come elemento di ricatto destabilizzatore nei confronti del Regno del Sud, al fine di affrettarne l’armistizio. Grazie al vuoto politico e all’assenza di alternative, il nuovo movimento si pose come corrente antifascista di rinnovamento, ottenendo il consenso di una popolazione affamata e stremata dalla guerra. Nel febbraio del’44, la riconsegna dell’amministrazione dell’Isola alle autorità italiane e la successiva partenza della Commissione Alleata, deluse le aspettative dei separatisti che agognavano la nascita di una repubblica indipendente. Finocchiaro Aprile, leader del movimento, fece appello alle potenze internazionali, inviando lette re in cui – in base alla contingenza e all’interlocutore – proponeva alternative diverse che andavano dalla completa indipendenza, alla federazione, al protettorato inglese o al baluardo capitalista mediterraneo degli Stati Uniti d ’ America. La nomina di Salvatore Aldisio – rappresentante degli interessi unitari del CLN – ad Alto Commissario per la Sicilia, inasprì i termini della lotta. Stante la decisa risposta dello Stato e dopo aver constatato l ’ isolamento internazionale, iniziò l ’ affermazione dell’ala e eversiva del MIS (Canepa, Gallo, Castrogiovanni, Carcaci, Tasca) che condusse, nel febbraio del 1945, alla fondazione dell’EVIS, Esercito Volontario per l ’ Indipendenza Siciliana. L’uccisione del comandante dell ’ esercito, Canepa e dei suoi uomini, avvenuta 1 7 giugno 1945 e l ’ arresto dei moderati Finocchiaro Aprile, Varvaro e Restuccia, diede un ’ ulteriore svolta alla lotta armata. Il nuovo leader militare, Concetto Gallo, inaugurò una nuova fase di violenta guerriglia grazie all’intesa con i mafiosi locali tra cui Salvatore Giuliano, Rosario Avila e Calogero Vizzini che condividevano col MIS la spiccata carica antistatale e non divenne più chiaro e ben delineato il confine tra il separatismo e banditismo. I frequenti e violenti attacchi alle forze dell’ordine, costrinsero il Governo a un massiccio intervento armato tramite il rafforzamento delle unità dell’Arma e della polizia e l ’ intervento dell’esercito con le divisioni Aosta e Sabauda (poi Reggio) e del reggimento Garibaldi della Folgore. La battaglia di Mont e S. Mauro di Caltagirone, le operazioni di polizia in grande stile, il rastrellamento delle aree palermitana e niscemese, l ’ arresto di Gallo e la morte di Avila ridimensionarono l’esercito separatista e ridussero notevolmente l ’ iniziativa dell’ala eversiva. A ciò si aggiunse la riorganizzazione politica del Paese, l ’ affermazione del PCI come partito di massa e della DC – come partito nel quale confluivano le simpatie dei ceti medi e medio - alti di diverso orientamento – sottraevano progressivamente spazio al MIS, le cui aspirazioni indipendentistiche venivano ridimensionate dall’affermazione dell’autonomismo, compromesso più realistico e condiviso. Stante la grave situazione in cui versava, i vertici del separatismo accettarono la proposta dello Stato di porre fine al conflitto armato e negoziare i termini della pacificazione. L ’ amnistia per i reati politici, la scarcerazione dei leader dei guerriglieri, la rimozione di Aldisio, l’allentamento della reazione militare e soprattutto il riconoscimento legale del MIS, avevano avuto un alto costo: il definitivo abbandono delle aspirazioni indipendentistiche e l’accettazione dell’autonomia siciliana. Di fatto, il MIS si svuotò dei suoi contenuti. Il consenso dell’ e lettorato indipendentista scemò, mentre il Movimento iniziò a spaccarsi in base alle tre correnti principali: quella finocchiariana di centro, quella varvariana di sinistra e quella nobiliare, Tasca - Carcaci, di destra. Il III Congresso di Taormina d ’ inizio ‘ 47, ufficializzò la definitiva frattura dei separatisti, mentre la fine degli anni Quaranta ne aveva sancì il definitivo declino. Otto anni di grandi sconvolgimenti militari, politici, economici e sociali in cui gli eventi storici e le contingenze coagularono il malcontento siciliano e le aspirazioni per un futuro migliore, nell’ibrido e variegato movimento separatista. Nell’esposizione, particolare rilievo verrà dato alle operazioni militari stricto sensu, su cui non era stata condotta alcuna ricerca approfondita in merito e al fondo Servizio Informazioni Militare (SIM) la cui recente analisi mi ha permesso di ricostruire le indagini di spionaggio, controspionaggio e le varie e articolate reti di collegamento separatiste.
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