La pittura delle avanguardie si distacca in parte dalla figuratività. Con Kandinskij la pittura diviene astratta e lo spirituale entra nell'espressione e nel contenuto pittorici, era il 1910. Qualche anno più tardi, nel 1915, Malevič lancia il Suprematismo: la totale assenza di figure, di realtà visibile, di riferimenti al mondo esteriore. Questo è “limitato” a forme geometriche monocromatiche, spesso nere o bianche. Siamo di fronte all'assenza del colore, della forza comunicativa della pittura fino ad allora concepita come tale. Ma proprio da quel momento, con la totale (o quasi) assenza di figuratività, di colore, di rappresentazione, di verosimiglianza, si produce un “silenzio visivo” che è molto più forte e penetrante di qualunque altra opera dell'epoca. Un caso emblematico è il Quadrato nero su fondo bianco, un vuoto, un nulla, una tenebra visiva e spirituale che diviene icona senza immagine. La pittura si dissolve e sembra quasi svanire lasciando spazio alla dimensione spirituale nella produzione non figurativa, essenziale e silenziosamente cosciente della propria forza dirompente. Il silenzio nella pittura di Malevič è un silenzio visivo ma non spirituale, che sembra non dire ma invece comunica, sembra non presentare ma invece evoca. Lo sfondo semiotico considera l'immagine come un testo visivo la cui conformazione si presta a un progetto interpretativo da parte dello spettatore. Nel caso in questione, con l'opera di Malevič, si assiste a una totale sparizione dell'immagine, della figuratività, di quegli elementi che permettono di distinguere un oggetto del mondo. Così l'oggetto rappresentato non rappresenta nulla ma rappresenta se stesso e il vuoto cromatico creato, di soli due colori (o non colori), il bianco e il nero, evoca una spoliazione della figuratività rendendola pura forma o forma pura. Da un livello plastico quindi si arriverà a un livello comunicativo in cui il soggetto spettatore assiste al vuoto figurativo di cui fa parte.

Silenzi nell'arte: un'opera di Kazimir Malevič / Ricci, Paolo. - In: E/C. - ISSN 1973-2716. - STAMPA. - 15/16 2013:(2013), pp. 80-84.

Silenzi nell'arte: un'opera di Kazimir Malevič

RICCI, PAOLO
2013

Abstract

La pittura delle avanguardie si distacca in parte dalla figuratività. Con Kandinskij la pittura diviene astratta e lo spirituale entra nell'espressione e nel contenuto pittorici, era il 1910. Qualche anno più tardi, nel 1915, Malevič lancia il Suprematismo: la totale assenza di figure, di realtà visibile, di riferimenti al mondo esteriore. Questo è “limitato” a forme geometriche monocromatiche, spesso nere o bianche. Siamo di fronte all'assenza del colore, della forza comunicativa della pittura fino ad allora concepita come tale. Ma proprio da quel momento, con la totale (o quasi) assenza di figuratività, di colore, di rappresentazione, di verosimiglianza, si produce un “silenzio visivo” che è molto più forte e penetrante di qualunque altra opera dell'epoca. Un caso emblematico è il Quadrato nero su fondo bianco, un vuoto, un nulla, una tenebra visiva e spirituale che diviene icona senza immagine. La pittura si dissolve e sembra quasi svanire lasciando spazio alla dimensione spirituale nella produzione non figurativa, essenziale e silenziosamente cosciente della propria forza dirompente. Il silenzio nella pittura di Malevič è un silenzio visivo ma non spirituale, che sembra non dire ma invece comunica, sembra non presentare ma invece evoca. Lo sfondo semiotico considera l'immagine come un testo visivo la cui conformazione si presta a un progetto interpretativo da parte dello spettatore. Nel caso in questione, con l'opera di Malevič, si assiste a una totale sparizione dell'immagine, della figuratività, di quegli elementi che permettono di distinguere un oggetto del mondo. Così l'oggetto rappresentato non rappresenta nulla ma rappresenta se stesso e il vuoto cromatico creato, di soli due colori (o non colori), il bianco e il nero, evoca una spoliazione della figuratività rendendola pura forma o forma pura. Da un livello plastico quindi si arriverà a un livello comunicativo in cui il soggetto spettatore assiste al vuoto figurativo di cui fa parte.
2013
semiotica; soggettività; arte; avanguardia; silenzio; visivo; pittura; realtà; reale
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Silenzi nell'arte: un'opera di Kazimir Malevič / Ricci, Paolo. - In: E/C. - ISSN 1973-2716. - STAMPA. - 15/16 2013:(2013), pp. 80-84.
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