Appunti sulla politica municipale nell’età di Costantino

Based on the data provided by an inscription recently discovered in proconsular and fortunately, the author submits to verify a hypothesis about the relationship between Constantine and entities towns of the empire. This ratio, measured on the frequency of petitions addressed to the imperial chancery, on an attitude of transformation of villages in the city, on the works of public housing in many municipalities (including the renovation or construction of the walls) and other firms town planning, is a highlight of Constantine's policy throughout his reign. Under a connected profile is investigated decurionibus the title of the Theodosian Code, for the part that needs to be given to legislative emperor. The analysis of individual constitutions thus allows a comparison very significant, legally, with the tradition of the literary and epigraphic data, thanks to which it seems possible for the author to validate the hypothesis of a stable and consistent attention given by Constantine to local Orbe Roman, which, though it may in fact allow an interpretation of an emperor knowingly at the apex of a network of cities, will be considered as not separated from the more general process of transformation of the Late Antiquity.

Partendo dai dati offerti da un'iscrizione fortunatamente e recentemente rinvenuta nell'Africa proconsolare, l'autore sottopone a verifica un'ipotesi sulla relazione tra Costantino e le entità cittadine dell'impero. Tale rapporto, misurato sulla frequenza delle petizioni indirizzate alla cancelleria imperiale, sull'attitudine alla trasformazione di villaggi in città, sulle opere di edilizia pubblica all'interno di numerosi municipi (ivi comprese la ristrutturazione o la costruzione della cinta muraria) e ad altre imprese di carattere urbanistico, costituisce un punto saliente della politica costantiniana durante tutto il suo regno. Sotto un collegato profilo, è indagato il titolo de decurionibus del Codice Teodosiano, per la parte che si deve attribuire all'attività legislativa dell'imperatore. L'analisi delle singole costituzioni permette quindi un confronto assai rilevante, sul piano giuridico, con i dati della tradizione letteraria ed epigrafica, grazie al quale sembra possibile all'autore convalidare l'ipotesi di una stabile e consistente attenzione dedicata da Costantino alle realtà locali dell'orbe romano, il che, se può in effetti autorizzare un interpretazione di un imperatore consapevolmente al vertice di una rete di città, non andrà considerato come dato scisso dal più generale processo di trasformazione dell'età tardoantica.