The classical age the coup d'état is peculiar to the Petersburg period of Russian history, which was inaugurated by the era of palace revolutions of the eighteenth century and ended with the Bolshevik military uprising in October 1917. The era of palace revolutions was brought about by the law of succession to the throne laid down by Peter the Great on February 5, 1722. Peter the Great, according to Alexander Herzen, was a «terrorist and reformer» who had no respect for the legitimacy and, making a break with the autocratic tradition, had created an unstable system: an emblem of this instability was Petersburg, the capital of an empire tragic. With the rise of the Empresses Anna, Elizabeth and Catherine II, the palace revolution became permanent and, in institutional practice, there was a sort of legitimacy of the coup d'état as a succession to the throne. The Decabrist uprising of 1825 marked the transition from the palace revolutions to the military pronunciamiento; in the Russian revolutionary movement of the second half of the nineteenth century, was affirmed a Blanquist guideline: the idea of the conquest of power by manu militari was made by Černyševskij and Tkačëv, which strategists of the civil nihilistic war. The year 1905 inaugurated the phase of the permanent preparation of the coup d'état, which ended with the armed Bolshevik uprising. This phase revealed the terminal paradoxes of the Petersburg period of Russian history : on one hand, between autumn 1915 and February 1917, the Progressive Block of the Duma wanted to avoid a revolution, overthrow Nicholas II by a palace revolution not unlike those of the eighteenth century or with a military action like the conspiracy of the Decabrists; Lenin and Trockij, on the other hand, perfected the «art of Civil War» as paradoxical synthesis between the palace revolution, the military insurrection and the agrarian revolution.

L’età classica del coup d’état è peculiare del periodo pietroburghese della storia russa che è stato inaugurato dall’ era delle rivoluzioni di palazzo nel XVIII e si è concluda con l’insurrezione militare nell’ottobre del 1917. L’era delle rivoluzioni di palazzo aveva avuto inizio con la legge di successione al trono promulgata da Pietro il Grande il 5 febbraio del 1722. Secondo Herzen, Pietro il Grane era un “terrorista e riformatore” che non aveva rispetto per la legittimità e, operando una cesura con la tradizione autocratica, aveva creato un sistema instabile: emblema di tale instabilità era Pietroburgo, la capitale di un impero tragico. Con l’ascesa delle imperatrici Anna, Elisabetta e Caterina II, la rivoluzione di palazzo divenne permanente e, nella pratica istituzionale, era una sorta di legittimazione del colpo di Stato come successione al trono. La rivolta dei decabristi del 1825 contrassegnò la transizione dalle rivoluzioni di palazzo al pronunciamento militare; nell’ambito del movimento rivoluzionario russo del seconda metà del XIX secolo si affermò un orientamento blanquista: l’idea della conquista del potere manu militari era forgiata da Černyševskij e da Tkačëv, quali strateghi della guerra civile nichilista. Il 1905 inaugurò la fase della preparazione permanente del colpo di Stato, che si concluse con l’insurrezione bolscevica. Questa fase rivelò i paradossi terminali del periodo pietroburghese della storia russa: da una parte, tra l’autunno del 1915 e il febbraio del 1917, il blocco progressista della Duma voleva evitare una rivoluzione, rovesciando Nicola II con una rivoluzione di palazzo non dissimile da quelle del XVIII secolo o con un’azione militare come la cospirazione decabrista. D’altro canto, Lenin e Trockij perfezionarono l’arte della guerra civile, quale sintesi paradossale tra la rivoluzione di palazzo, l’insurrezione militare e la rivoluzione agraria.

Catilina a Pietroburgo. L'età classica del coup d'Etat in Russia (1725-1917) / Valle, Roberto. - In: NUOVA RIVISTA STORICA. - ISSN 0029-6236. - STAMPA. - III settembre-dicembre 2012:(2012), pp. 871-922.

Catilina a Pietroburgo. L'età classica del coup d'Etat in Russia (1725-1917)

VALLE, Roberto
2012

Abstract

The classical age the coup d'état is peculiar to the Petersburg period of Russian history, which was inaugurated by the era of palace revolutions of the eighteenth century and ended with the Bolshevik military uprising in October 1917. The era of palace revolutions was brought about by the law of succession to the throne laid down by Peter the Great on February 5, 1722. Peter the Great, according to Alexander Herzen, was a «terrorist and reformer» who had no respect for the legitimacy and, making a break with the autocratic tradition, had created an unstable system: an emblem of this instability was Petersburg, the capital of an empire tragic. With the rise of the Empresses Anna, Elizabeth and Catherine II, the palace revolution became permanent and, in institutional practice, there was a sort of legitimacy of the coup d'état as a succession to the throne. The Decabrist uprising of 1825 marked the transition from the palace revolutions to the military pronunciamiento; in the Russian revolutionary movement of the second half of the nineteenth century, was affirmed a Blanquist guideline: the idea of the conquest of power by manu militari was made by Černyševskij and Tkačëv, which strategists of the civil nihilistic war. The year 1905 inaugurated the phase of the permanent preparation of the coup d'état, which ended with the armed Bolshevik uprising. This phase revealed the terminal paradoxes of the Petersburg period of Russian history : on one hand, between autumn 1915 and February 1917, the Progressive Block of the Duma wanted to avoid a revolution, overthrow Nicholas II by a palace revolution not unlike those of the eighteenth century or with a military action like the conspiracy of the Decabrists; Lenin and Trockij, on the other hand, perfected the «art of Civil War» as paradoxical synthesis between the palace revolution, the military insurrection and the agrarian revolution.
2012
L’età classica del coup d’état è peculiare del periodo pietroburghese della storia russa che è stato inaugurato dall’ era delle rivoluzioni di palazzo nel XVIII e si è concluda con l’insurrezione militare nell’ottobre del 1917. L’era delle rivoluzioni di palazzo aveva avuto inizio con la legge di successione al trono promulgata da Pietro il Grande il 5 febbraio del 1722. Secondo Herzen, Pietro il Grane era un “terrorista e riformatore” che non aveva rispetto per la legittimità e, operando una cesura con la tradizione autocratica, aveva creato un sistema instabile: emblema di tale instabilità era Pietroburgo, la capitale di un impero tragico. Con l’ascesa delle imperatrici Anna, Elisabetta e Caterina II, la rivoluzione di palazzo divenne permanente e, nella pratica istituzionale, era una sorta di legittimazione del colpo di Stato come successione al trono. La rivolta dei decabristi del 1825 contrassegnò la transizione dalle rivoluzioni di palazzo al pronunciamento militare; nell’ambito del movimento rivoluzionario russo del seconda metà del XIX secolo si affermò un orientamento blanquista: l’idea della conquista del potere manu militari era forgiata da Černyševskij e da Tkačëv, quali strateghi della guerra civile nichilista. Il 1905 inaugurò la fase della preparazione permanente del colpo di Stato, che si concluse con l’insurrezione bolscevica. Questa fase rivelò i paradossi terminali del periodo pietroburghese della storia russa: da una parte, tra l’autunno del 1915 e il febbraio del 1917, il blocco progressista della Duma voleva evitare una rivoluzione, rovesciando Nicola II con una rivoluzione di palazzo non dissimile da quelle del XVIII secolo o con un’azione militare come la cospirazione decabrista. D’altro canto, Lenin e Trockij perfezionarono l’arte della guerra civile, quale sintesi paradossale tra la rivoluzione di palazzo, l’insurrezione militare e la rivoluzione agraria.
coup d’état; 1917; rivoluzioni di palazzo; Pietro il Grande
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Catilina a Pietroburgo. L'età classica del coup d'Etat in Russia (1725-1917) / Valle, Roberto. - In: NUOVA RIVISTA STORICA. - ISSN 0029-6236. - STAMPA. - III settembre-dicembre 2012:(2012), pp. 871-922.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/563930
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