“YO SOY DE ALLÁ”. LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ DEI MIGRANTI LATINOAMERICANI NELLA PRODUZIONE DISCORSIVA DELLO SPAZIO

The main objective of the present work is to analyze how Latin American migrants who live in Rome perceive, represent and build identities in the discursive production of space -understood as an indexical process that points at social meanings- in sociolinguistic interviews, from a qualitative socio-discursive perspective anchored in social constructivism with the aim of shedding light on less studied aspects of the binominal language-identity. The sociolinguistic interview provides stories about personal life without prior preparation and it offers the researcher and the researched a privileged environment for the construction of identity. The narrator’s identity emerges from the content of the story itself and from the mode in which the story is told: the linguistic, interactive, stylistic and rhetoric choices used to narrate. The interviewees feelings of assimilation towards or reaction against a linguistic, social and cultural group is manifested through the selection of linguistic and rhetoric resources, culturally determined, which in turn, by an indexical relationship, refer to specific referents in the social context.

L’obiettivo del mio lavoro è analizzare come i migranti latinoamericani che vivono a Roma percepiscono, rappresentano e costruiscono le identità nella produzione discorsiva dello spazio -inteso come un processo indessicale che appunta a significati sociali- nel corso delle interviste sociolinguistiche, qui analizzate da una prospettiva qualitativa ancorata al costruttivismo sociale, al fine di fare luce su aspetti specifici e ancora poco indagati del binomio lingua-identità. L’intervista sociolinguistica offre la possibilità di accedere alle storie di vita, raccontate senza una preparazione precedente. In quanto incontro sociale unico (Briggs 1986; Cicourel 1964), essa offre al ricercatore e agli informanti un contesto privilegiato per la costruzione delle identità, per la rappresentazione delle reti sociali e la negoziazione dell’ordine morale (De Fina 2003; Georgakopoulou 2007; Schiffrin 1996) poiché nell’intervista sono evocati, in forma esplicita o implicita, processi sociali e culturali rilevanti per le vite di migranti e non migranti.