The forms of representation have consistently transformed, over time, the communication of project proposals, including in relation to the languages which could be considered prevalent in the culture of different eras. This happened in a way that could be called "isomorphic" until the advent of digital culture, which has profoundly transformed, in a way that we might instead be called "metamorphic", the same ways of conceiving the project, even before its foreshadowing. It is a phenomenon extensively investigated, still it has not yet found an adequate critical place in the history of drawing for architectural project. It can be useful to explore some aspects of the problem, investigating the characteristics in both synchronic and diachronic. One is placed, so, the question of how they would use the current digital media architects working in the past and what can be derived in terms of the methodological comparison with digital drawings rework born when the digital does not yet exist. The competition documents offer an excellent opportunity to reflect on the relationship between project, design and communication, and to investigate a time when digital was not commonly used in architectural representation. In particular, this contribution presents studies concerning the competition for the new offices for the Chamber of Deputies in Rome, banned in 1967, and discusses the methodological approach followed in addressing the issue.

Le forme di rappresentazione hanno costantemente trasformato, nel tempo, i modi di comunicazione delle proposte progettuali, anche in relazione ai linguaggi prevalenti nella cultura delle diverse epoche. Ciò è avvenuto in un modo che potremmo definire “isomorfico” fino all’avvento della cultura digitale, che ha profondamente trasformato, in un modo che potremmo invece definire “metamorfico”, i modi stessi di concepire il progetto, prima ancora della sua prefigurazione. Si tratta di un fenomeno che, se pure ampiamente indagato, non ha trovato ancora una adeguata collocazione critica nella storia del disegno per il progetto di architettura1.Risulta allora utile approfondire alcuni aspetti del problema indagandone le caratteristiche sia in modo sincronico che diacronico. Ci si è posto, così, l’interrogativo di come avrebbero utilizzato gli attuali mezzi di comunicazione digitale architetti operanti in epoche passate e cosa è possibile dedurre in termini metodologici dal confronto con rielaborazioni digitali di disegni nati quando il digitale non esisteva ancora. Gli elaborati di concorso offrono un’ottima occasione per riflettere sul rapporto progetto-disegno-comunicazione, e per indagare un periodo in cui il digitale non era di uso comune nella rappresentazione architettonica. In particolare, viene qui presentata una disamina relativa al concorso per i Nuovi Uffici per la Camera dei Deputati di Roma, bandito nel 1967, e viene illustrato l’iter metodologico seguito nell’affrontare il tema.

Metodologie digitali per l’analisi dell’architettura. Una rivisitazione dei progetti di concorso per i Nuovi Uffici per la Camera dei Deputati di Roma / Albisinni, Piero; Carlevaris, Anna Laura; DE CARLO, Laura; Micucci, Alessandro. - ELETTRONICO. - ---:(2012), pp. 271-279. (Intervento presentato al convegno Concursos de Arquitectura - 14 Congreso Internacional Expresion Grafica Arquitectonica EGA tenutosi a Oporto, Portogallo nel 31 maggio-2 giugno 2012).

Metodologie digitali per l’analisi dell’architettura. Una rivisitazione dei progetti di concorso per i Nuovi Uffici per la Camera dei Deputati di Roma

ALBISINNI, Piero
;
CARLEVARIS, Anna Laura
;
DE CARLO, Laura
;
MICUCCI, Alessandro
2012

Abstract

The forms of representation have consistently transformed, over time, the communication of project proposals, including in relation to the languages which could be considered prevalent in the culture of different eras. This happened in a way that could be called "isomorphic" until the advent of digital culture, which has profoundly transformed, in a way that we might instead be called "metamorphic", the same ways of conceiving the project, even before its foreshadowing. It is a phenomenon extensively investigated, still it has not yet found an adequate critical place in the history of drawing for architectural project. It can be useful to explore some aspects of the problem, investigating the characteristics in both synchronic and diachronic. One is placed, so, the question of how they would use the current digital media architects working in the past and what can be derived in terms of the methodological comparison with digital drawings rework born when the digital does not yet exist. The competition documents offer an excellent opportunity to reflect on the relationship between project, design and communication, and to investigate a time when digital was not commonly used in architectural representation. In particular, this contribution presents studies concerning the competition for the new offices for the Chamber of Deputies in Rome, banned in 1967, and discusses the methodological approach followed in addressing the issue.
2012
Concursos de Arquitectura - 14 Congreso Internacional Expresion Grafica Arquitectonica EGA
Le forme di rappresentazione hanno costantemente trasformato, nel tempo, i modi di comunicazione delle proposte progettuali, anche in relazione ai linguaggi prevalenti nella cultura delle diverse epoche. Ciò è avvenuto in un modo che potremmo definire “isomorfico” fino all’avvento della cultura digitale, che ha profondamente trasformato, in un modo che potremmo invece definire “metamorfico”, i modi stessi di concepire il progetto, prima ancora della sua prefigurazione. Si tratta di un fenomeno che, se pure ampiamente indagato, non ha trovato ancora una adeguata collocazione critica nella storia del disegno per il progetto di architettura1.Risulta allora utile approfondire alcuni aspetti del problema indagandone le caratteristiche sia in modo sincronico che diacronico. Ci si è posto, così, l’interrogativo di come avrebbero utilizzato gli attuali mezzi di comunicazione digitale architetti operanti in epoche passate e cosa è possibile dedurre in termini metodologici dal confronto con rielaborazioni digitali di disegni nati quando il digitale non esisteva ancora. Gli elaborati di concorso offrono un’ottima occasione per riflettere sul rapporto progetto-disegno-comunicazione, e per indagare un periodo in cui il digitale non era di uso comune nella rappresentazione architettonica. In particolare, viene qui presentata una disamina relativa al concorso per i Nuovi Uffici per la Camera dei Deputati di Roma, bandito nel 1967, e viene illustrato l’iter metodologico seguito nell’affrontare il tema.
Modelli digitali, Concorsi di Architettura, Nuovi Uffici per la Camera dei Deputati, Rappresentazione dell'Architettura
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Metodologie digitali per l’analisi dell’architettura. Una rivisitazione dei progetti di concorso per i Nuovi Uffici per la Camera dei Deputati di Roma / Albisinni, Piero; Carlevaris, Anna Laura; DE CARLO, Laura; Micucci, Alessandro. - ELETTRONICO. - ---:(2012), pp. 271-279. (Intervento presentato al convegno Concursos de Arquitectura - 14 Congreso Internacional Expresion Grafica Arquitectonica EGA tenutosi a Oporto, Portogallo nel 31 maggio-2 giugno 2012).
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