It is within the frame of the Venice Lido Film Festival that the anniversaries of the 1968 uprisings have been periodically celebrated, from the years immediately following the outbreak of the “Parisian May” to the turn of the new millennium when “Seventh Art Cinema” reinforced the memory of that season by returning the dreamlike dimension of a unique and joyful revolution. Bernardo Bertolucci, Philippe Garrel e Michele Placido, three film directors of the period who were directly involved in the protests, readdress the narrative of that illusionary fantasy with an appetite for a rematch between utopian imagination and the blunt realism that dominated the last two decades of the 20th century. Forty years later, the three directors find themselves metaphorically back behind camera to defend an increasingly fading memory. Nostalgia regains a positive and constructive value as their films were explicitly dedicated to today’s twenty-somethings in an enthusiastic and naïve pedagogy recounting the dream in all its fragility, aware of the destiny it faced, but forcefully claiming its potency and beauty.

E’ nella cornice del lido di Venezia che i compleanni del ’68 sono stati periodicamente celebrati, a partire dagli anni immediatamente successivi allo scoppio del maggio parigino fino ad arrivare alla svolta del nuovo Millennio, quando la Settima Arte imprimeva nuovo vigore alla memoria di quella stagione restituendole la dimensione sognante d’irripetibile e gioiosa rivoluzione. Tre registi all’epoca direttamente coinvolti nella contestazione, Bernardo Bertolucci, Philippe Garrel e Michele Placido si confrontavano nuovamente con la narrazione di quella fantasiosa illusione, con un desiderio di rivincita dell’immaginazione utopica nei confronti del realismo senza scrupoli che si era andato affermando negli ultimi vent’anni del ‘900. I tre registi si ritrovavano idealmente dietro la propria cinepresa, dopo quarant’anni, a difendere un ricordo che si era andato sempre più affievolendo. La nostalgia riacquistava però valenza positiva e propositiva poiché le loro opere erano esplicitamente dedicate ai ventenni di oggi in una pedagogia dell’entusiasmo e dell’ingenuità perseguita narrando quel sogno in tutta la sua fragilità, consapevoli del destino cui è andato incontro, ma reclamandone con forza la potenza e la bellezza.

L'utopia del 1968 in Bertolucci, Garrel e Placido / Gabrielli, Gloria. - In: MONDO CONTEMPORANEO. - ISSN 1825-8905. - STAMPA. - 3:3(2013), pp. 147-167.

L'utopia del 1968 in Bertolucci, Garrel e Placido

GABRIELLI, Gloria
2013

Abstract

It is within the frame of the Venice Lido Film Festival that the anniversaries of the 1968 uprisings have been periodically celebrated, from the years immediately following the outbreak of the “Parisian May” to the turn of the new millennium when “Seventh Art Cinema” reinforced the memory of that season by returning the dreamlike dimension of a unique and joyful revolution. Bernardo Bertolucci, Philippe Garrel e Michele Placido, three film directors of the period who were directly involved in the protests, readdress the narrative of that illusionary fantasy with an appetite for a rematch between utopian imagination and the blunt realism that dominated the last two decades of the 20th century. Forty years later, the three directors find themselves metaphorically back behind camera to defend an increasingly fading memory. Nostalgia regains a positive and constructive value as their films were explicitly dedicated to today’s twenty-somethings in an enthusiastic and naïve pedagogy recounting the dream in all its fragility, aware of the destiny it faced, but forcefully claiming its potency and beauty.
2013
E’ nella cornice del lido di Venezia che i compleanni del ’68 sono stati periodicamente celebrati, a partire dagli anni immediatamente successivi allo scoppio del maggio parigino fino ad arrivare alla svolta del nuovo Millennio, quando la Settima Arte imprimeva nuovo vigore alla memoria di quella stagione restituendole la dimensione sognante d’irripetibile e gioiosa rivoluzione. Tre registi all’epoca direttamente coinvolti nella contestazione, Bernardo Bertolucci, Philippe Garrel e Michele Placido si confrontavano nuovamente con la narrazione di quella fantasiosa illusione, con un desiderio di rivincita dell’immaginazione utopica nei confronti del realismo senza scrupoli che si era andato affermando negli ultimi vent’anni del ‘900. I tre registi si ritrovavano idealmente dietro la propria cinepresa, dopo quarant’anni, a difendere un ricordo che si era andato sempre più affievolendo. La nostalgia riacquistava però valenza positiva e propositiva poiché le loro opere erano esplicitamente dedicate ai ventenni di oggi in una pedagogia dell’entusiasmo e dell’ingenuità perseguita narrando quel sogno in tutta la sua fragilità, consapevoli del destino cui è andato incontro, ma reclamandone con forza la potenza e la bellezza.
1968 cinema storia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
L'utopia del 1968 in Bertolucci, Garrel e Placido / Gabrielli, Gloria. - In: MONDO CONTEMPORANEO. - ISSN 1825-8905. - STAMPA. - 3:3(2013), pp. 147-167.
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